L’Unione Sindacale di Base ha proclamato per venerdì 10 febbraio lo sciopero di tutto il personale della scuola, con manifestazione nazionale alle ore 10 a Roma, davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Tutte le realtà della scuola si uniranno nella lotta per l’aumento degli organici, il miglioramento delle condizioni di lavoro e salariali di tutto il personale - precario e di ruolo, ATA e docente - e degli studenti, che il governo avvia a un futuro di precarietà e sfruttamento.
Queste le dieci motivazioni alla base dello sciopero:
- contro il mancato inserimento dell’aumento degli organici di docenti e Ata nei provvedimenti legislativi;
- contro il regolamento supplenze e l’oscuro algoritmo che penalizza i docenti precari inseriti in GPS;
- contro la mancata integrazione Ata del cosiddetto “organico aggiuntivo Covid”, nonostante gli istituti a causa di organici inadeguati non riescano ad assicurare vigilanza, pulizia e sicurezza;
- contro l’attuazione dei percorsi di formazione obbligatori per i vincitori di concorsi straordinari a totale carico dei lavoratori e l’intenzione di procedere a formazione obbligatoria a carico dei futuri docenti;
- contro la mancata stabilizzazione dei docenti vincitori di concorsi ordinari e straordinari 2020, svolti in tempi biblici e con modalità prive di logica;
- contro la volontà di mantenere i vincoli sulla mobilità dei docenti, costretto a non potersi trasferire da una provincia a un’altra rimanendo lontano centinaia, se non migliaia, di chilometri dalle famiglie;
- contro il continuo rinvio della terza procedura di internalizzazione dei lavoratori ex LSU e di cooperativa;
- contro l’inadeguato rinnovo della parte economica del CCNL, soprattutto per le categorie con retribuzione minore;
- per tutti i docenti e per tutto il personale ATA in servizio, che con grande impegno proseguono il proprio lavoro in edifici fatiscenti, in aule sovraffollate, sommersi da carichi di lavoro e responsabilità sempre maggiori, a fronte di un salario del tutto insufficiente a colmare i rincari dovuti all’inflazione e alla guerra;
- contro la mancata volontà di eliminare i percorsi PCTO nonostante i gravi e letali incidenti sul lavoro, la cui unica soluzione secondo il Ministero è una copertura assicurativa.
In tali condizioni disastrate, i fondi del PNRR vengono incanalati in digitalizzazione e tecnologie, necessità di secondo se non di terzo piano in confronto a quelle relative agli organici, senza i quali le scuole non possono funzionare.
Appuntamento il 10 febbraio alle ore 10 al Ministero dell’Istruzione e del Merito: basta precarietà!
USB Pubblico Impiego - Scuola