Sono stati tanti gli ispettori di vigilanza di INPS e INAIL che si sono dati appuntamento mercoledì 30 per partecipare al presidio organizzato dalla USB davanti alla sede dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Quasi cento gli ispettori provenienti da diverse regioni, chi in automobile, chi in treno, mentre dalla Puglia è stato organizzato un pullman. Folta, ovviamente, la partecipazione da Roma e dal Lazio. A dispetto dell’assenza delle altre organizzazioni sindacali, diversi sono stati gli ispettori iscritti ad altri sindacati che non hanno voluto mancare l’appuntamento, segno che l’unità dei lavoratori vince sulle divisioni sindacali e indica la strada da seguire.
Negli interventi in piazza è stato rimarcato come il DL 146/2021 indichi chiaramente che le attività ispettive su sicurezza e salute affidate all’Ispettorato debbano essere svolte dal personale di quella struttura, escludendo quindi gli ispettori di INPS e INAIL, ma è stato anche posto l’accento sull’aspetto politico generale di una norma che non garantisce maggiori tutele ai lavoratori, in quanto limita la verifica agli aspetti formali mentre ci sarebbe bisogno di un approfondito esame delle misure di sicurezza adottate che solo personale qualificato può effettuare.
Nel corso del presidio una delegazione di manifestanti è stata ricevuta dal direttore dell’INL, Bruno Giordano, e dal direttore centrale per la tutela, la vigilanza e la sicurezza del lavoro, Orazio Parisi. Nel lungo incontro sono riemerse le vecchie ruggini dell’Ispettorato verso INPS e INAIL per le differenze stipendiali e per la mancata condivisione del verbale elettronico. Rispetto invece alle disposizioni del DL 146/2021 l’INL ritiene che il riferimento al personale debba ricomprendere anche gli ispettori dell’INPS e dell’INAIL che considera propri ispettori in quanto dotati di tesserino con l’acronimo dell’Ispettorato.
La delegazione di lavoratori ha respinto tale interpretazione e ribadito le ragioni della protesta. Pesante, a questo punto, risulta la responsabilità dei vertici degli enti che hanno abbandonato al loro destino gli ispettori di vigilanza non opponendo alcuna resistenza all’invadenza dell’Ispettorato e assistendo impotenti all’esaurimento progressivo non solo del personale della Vigilanza ma della funzione stessa, che rischia tra qualche anno di non avere più gambe all’interno di INPS e INAIL su cui poggiare, determinando una minore capacità di recupero contributivo sia ai fini previdenziali che a quelli assicurativi.
Al termine del presidio è stata ribadita la volontà di andare avanti con la mobilitazione, approfondendo anche l’aspetto giuridico della vertenza, con l’impegno di tutti a partecipare alle iniziative che si renderanno necessarie, compreso l’eventuale ricorso allo sciopero.
Sulla pagina Facebook USB INPS potete visualizzare le foto e i video della protesta.
USB Pubblico Impiego INPS e INAIL
Roma, 31 marzo 2022