Nel passato, per esempio con Irbm e Reithera, il CNR è stato un bancomat per distribuire fondi pubblici al privato, assicurandogli brevetti. Ma aveva disponibilità limitata. Pochi spiccioli. A breve circa 8 miliardi di euro debbono essere garantiti per la ricerca applicata. Ma i Centri di Eccellenza e Hub di trasferimento tecnologico avranno bisogno di flessibilità e di personale. Quindi come fornirglieli?
La delibera 100 a fine luglio è il primo tentativo di rispondere a queste richieste del privato. Si cerca, subito, un advisor esterno per ‘restaurare’ l’amministrazione. Si bloccano i diritti dei lavoratori per ‘accumulare’ fondi (33 milioni assunzionali e 5 milioni derivati dalle cessazioni, deviati dai possibili scorrimenti art. 15). Ma il modello evidentemente non convince e devono migliorarlo.
Per questo puntano la legge di bilancio. La ministra Messa già a fine settembre annuncia che ci saranno ulteriori fondi. E in piena campagna elettorale, con USB PI Ricerca in mobilitazione a Roma, il DG annuncia, sia il 7 ottobre che l'11 ottobre in 2 diversi incontri, che assumerà tutti i 330 comma 2 e che procederà con gli scorrimenti art. 15.
E puntuale la legge di bilancio porta gli articoli 104 e 105. Fondi per le stabilizzazioni e le carriere (con i III livello vicini alla chiusura del livello e con fondi insufficienti). Ma mentre gli aspetti di ‘governo’ soddisfano la presidente Carrozza (che lo dice in più occasioni) stabilizzazioni e carriere devono essere ri-bloccate. Le giustificazioni del blocco sono che tutti gli idonei (sia precari che III livello) vanno rivalutati e la sostenibilità economica di lungo termine. Il nuovo CNR con tanto di Board (direttorio e classista, autoreferenziale e verticistica) deve riscrivere il piano triennale e avere gli strumenti per selezionare gli ‘eletti’ che prenderanno parte al banchetto del PNRR. Tutto lascia supporre che tutta la popolazione interna sia poco adatta alle necessità del PNRR, per cui va ri-selezionata e integrata dall’esterno. In sostanza cari precari e cari terzi livelli, siete stati buoni per lo sfruttamento a basso costo. Ora non si gioca più, non siete utili. O meglio: qualche precario lo riprenderanno a TD per 6 anni (per avviarlo alla porta se non serve) e qualche ricercatore lo rivaluteranno vista la penuria di cervelli. In fondo su un bacino di 4000 III livelli e 1300 passaggi da II livello, qualche chance c'è, e si tiene buono il popolo fino a che non usciranno le graduatorie.
E ora entrano in gioco le risorse ‘accantonate: nei centri di eccellenza e nelle strutture di trasferimento ci saranno le università, con professionalità anche uniche. Il CNR può assicurare almeno 250 assunzioni a tempo indeterminato al II livello usando i fondi ‘scippati’ agli interni.
Non andiamo oltre per ora nell’analisi sulla legittimità dell'articolo 105. Ma questo pezzo di scenario rende a tutti chiaro perché l'odg dell'inutile convocazione dei sindacati della scuola avesse quell’ordine. Comunicare ai sindacati collaborazionisti, silenti sul progetto generale, i 2 blocchi doveva essere parziale e lento per consentire al DG di prendere tempo. Piano che ha funzionato. Non con USB che convocava lo sciopero.
Sicuramente, tenteranno di smentirci. Ma sappiamo come le note del CNR contengano interpretazioni ‘surreali’ come l'affermazione che ci sono solo 3,5 milioni per la stabilizzazione. In realtà, sul piatto ballano circa 60 milioni di euro. Abbastanza per fare tutto e renderlo sostenibile nel tempo.
Di fronte all'arroganza e alla violenza degli atti dei vertici non può esserci che una risposta: andate a casa!
Per dire questo USB PI Ricerca ha indetto lo sciopero. Per combattere sui diritti, per riprenderci i fondi e con essi assunzioni e carriere, per difendere la ricerca pubblica dall’arrembaggio dei privati! Per dare un segnale chiaro che la loro non sarà una strada in discesa, ma piena di barricate.
Per questo SCIOPERA CON NOI IL 3 DICEMBRE E PARTECIPA AL PRESIDIO DAVANTI AL MUR A ROMA! Per una ricerca pubblica e libera.
USB Pubblico Impiego Ricerca