Il risultato del presidio sindacale, popolato da lavoratori e lavoratrici, studentesse e studenti, pensionati e precari, tenutosi oggi di fronte alla sede di Hera è stato l'inizio di un confronto con la partecipata, multiutility che gestisce la fornitura delle utenze. Un dialogo che speriamo utile, ma a cui deve aggiungersi un altro soggetto: il Comune di Bologna, responsabile del benessere collettivo e socio di Hera.
All'incontro abbiamo espresso ai rappresentanti di Hera l’urgenza di abbassare i costi delle bollette, troppo alte e insostenibili: alla delegazione di Hera, che ha esposto il programma di pagamento a rate, abbiamo replicato che non può essere una soluzione adeguata, trattandosi solo di un palliativo.
Abbiamo esposto quindi le nostre proposte: riteniamo possibile che Hera utilizzi una parte del proprio profitto per coprire le spese di chi è in difficoltà; gli aumenti, inoltre, siano pagati maggiormente dalle aziende con grandi patrimoni, in crescita anche durante la pandemia, questo per non pesare su individui, famiglie e piccoli esercizi con redditi bassi. Riteniamo che il Comune possa utilizzare una parte del bilancio per coprire i costi a chi non riesce a pagare, sotto forma di bonus e allargamento delle fasce calmierare. I rappresentanti di Hera si sono impegnati a riportare i contenuti dell’incontro ai vertici aziendali.
Convocheremo presto un'assemblea cittadina, con tutti quelli che vivono il problema del carovita, per organizzare una serie di iniziative rivolte verso l’amministrazione cittadina e che possano produrre soluzioni immediate e concrete per abbassare le tariffe e permetterci di vivere dignitosamente.
Federazione del Sociale - USB