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Nessuna mano libera su licenziamenti e appalti: il presidio davanti alla sede nazionale di Confindustria La diretta

Nazionale,

In questi giorni il governo Draghi ha preso tre decisioni estremamente negative per i lavoratori ma fortemente volute da Confindustria:

  • Lo sblocco dei licenziamenti dal 30giugno contenuto nel Decreto Sostegni Bis
  • Più della metà dei 40 miliardi stanziati a favore delle imprese
  • Abolizione di buona parte della normativa del codice degli appalti, contenuta nel Decreto Semplificazioni, che dà la più ampia libertà alle imprese di peggiorare le condizioni salariali e lavorative

Il milione di posti di lavoro già persi nonostante il blocco formale dei licenziamenti, la prospettiva di migliaia di aziende pronte a portare i libri in tribunale e centinaia di migliaia di prossimi espulsi dalla produzione non sono stati sufficienti ad indurre il governo a respingere l’assalto dei padroni. L’unica cosa che interesse è quella di consegnare le risorse a disposizione nel PNRR alle grandi imprese e di dare loro mano libera nel rapporto con i lavoratori.

Proprio sul PNRR si è poi deciso di far partecipare i sindacati complici ai tavoli di gestione, in cambio del più completo sostegno alle decisioni prese.

Gli effetti di queste scelte saranno pesantissimi. Ci sarà innanzitutto un innalzamento della disoccupazione senza che siano state introdotte forme di sostegno ulteriori per chi perderà il lavoro. Aumenterà la precarietà lavorativa e quindi la ricattabilità. Molte piccole aziende chiuderanno, perché le risorse vengono concentrate sulle poche grandi aziende e chi sopravvivrà lo farà scaricando i costi sui lavoratori.

A pagare il prezzo più alto saranno soprattutto i giovani, le donne, i lavoratori migranti. Sarà ancora una volta la parte più povera della società a subire le conseguenze di questo nuovo attacco. Ma anche il lavoro più stabile viene messo sotto ricatto. L’introduzione di nuove tecnologie non servirà a ridurre la fatica del lavoro ma ad aumentare la produttività, ridurre il lavoro, aggravare lo sfruttamento.

Restare a guardare corrisponde ad un suicidio. Serve una nuova capacità di mettere assieme le forze per invertire la rotta. Per questo l’Unione Sindacale di Base ha indetto uno sciopero nazionale di 8 ore in tutti i settori del lavoro privato, con l’eccezione dei trasporti, articolato su base provinciale. Le categorie del lavoro privato di Roma scioperano mercoledì 16 giugno. USB invita a partecipare alla mobilitazione cittadina.

Mercoledì 16 giugno

Manifestazione davanti Confindustria

Viale dell’Astronomia dalle ore 16,30

 

USB Lavoro Privato Roma

 

11-6-2021