L’insegnante e scrittore Christian Raimo ha subito una sanzione disciplinare grave, tre mesi di sospensione con decurtazione dello stipendio, per aver paragonato il ministro Valditara alla morte nera di Star Wars, un'arma letale da eliminare.
Queste affermazioni sono state fatte fuori dal proprio ruolo istituzionale, in una festa di partito, ma riprese e rilanciate dai Mass media.
La sospensione arriva dopo un altro provvedimento disciplinare dovuto ad un'affermazione, durante una trasmissione televisiva, con cui Raimo rivendicava il diritto di opporsi anche fisicamente ai neonazisti.
USB non può che esprimere a Raimo piena solidarietà: a noi è chiaro che il paragone con la Morte Nera di Guerre Stellari e Darth Vader voleva essere un'iperbole che descriveva gli effetti devastanti della politica del ministro dell’istruzione e del merito, non diversi da quelli avuti dall'operato di tutti i ministri di centro-destra e centro-sinistra che si sono susseguiti dai tempi della riforma Berlinguer ad oggi.
Da tempo USB si esprime contro l’indegno codice di comportamento dei dipendenti pubblici, ripreso anche dagli ultimi due contratti firmati da Cgil, Cisl e Uil, che impedisce qualsiasi forma di critica, più o meno colorita, alla pubblica amministrazione, pretendendo di fare dei docenti degli yesman senza cervello.
Il punto vero, è evidente, è l'affermarsi sempre più schiacciante di una politica repressiva verso i dipendenti della PA e in particolare dei docenti, coloro che hanno, tra le altre, la funzione di contribuire alla costruzione del pensiero critico dei giovani, e proprio per questo dovrebbero poter lavorare nella libertà di espressione del proprio pensiero, come da garanzia costituzionale. In questo contesto, la revisione del codice di comportamento dei dipendenti del MIM ha portato ad un inasprimento delle sanzioni, motivo per cui il Ministero ha potuto agire in modo così feroce. Ma non è una novità di questo governo: le politiche repressive nei confronti dei dipendenti pubblici, sul posto di lavoro e fuori da esso, vengono portate avanti indiscriminatamente da governi di ogni colore politico ormai da diversi anni nel silenzio pressoché totale delle organizzazioni sindacali "maggiormente rappresentative".
Questo vale per il collega Raimo, come per molti altri, meno noti, puniti per le loro posizioni non allineate su Ucraina, Palestina, politica dell'UE e molti altri temi caldi.
A loro, come al prof. Raimo va la nostra solidarietà. A tutti l'invito di lottare collettivamente, di pensare strategie comuni per contrastare questa regressione evidente del mondo della scuola italiana.
No alla repressione disciplinare del dissenso e della libera opinione, no al controllo della vita pubblica e privata fuori dall'aula, si ad una vera opposizione politica, collettiva e organizzata alla distruzione della scuola pubblica, dei saperi e della cultura, operata da tutti i governi e ministeri degli ultimi 30 anni.