Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Slang // Corteo

Rinnovo CCNL pubblici esercizi, ristorazione e turismo: l’aumento che non c’è! 6 luglio corteo nazionale Cercasi Schiavo a Rimini

Nazionale,

E’ stato siglato in data 5 giugno 2024 il testo d’intesa del rinnovo del contratto collettivo pubblici esercizi, della ristorazione collettiva, commerciale e del turismo condotto dai sindacati confederali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs insieme alle associazioni datoriali Fipe Confcommercio, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Servizi.  

Questo contratto collettivo, scaduto dal 2021, è il terzo più applicato e conta più di un milione di lavoratori nel nostro paese, rappresentando uno dei settori strategici del processo terziarizzazione dell’economia italiana. L’investimento che il governo Meloni ha fatto anche concettualmente sul tema del Made in Italy, nominandovi un ministero, è solo un indicatore di un tentativo d’investimento sull’economia del turismo che ormai si afferma da decenni nel nostro paese, in risposta alla deindustrializzazione. A ribadire questo concetto interviene direttamente Stoppani, in qualità di presidente di FIPE-Confcommercio rimarcando come il settore in ripresa post pandemia muova cifre per 54 miliardi l’anno.

Un rinnovo giunto dopo due anni in cui i lavoratori e le lavoratrici hanno quotidianamente dovuto sorbirsi la retorica sulla mancanza di voglia di lavorare come principale causa della mancanza di mano d’opera nel settore, cui è conseguito un attacco ideologico al reddito di cittadinanza; solo nel momento in cui è stato eliminato quest’ultimo, unico argine al ricatto dei bassi salari, improvvisamente anche l’apparato padronale e dei sindacati confederali è stato obbligato a ragionare delle condizioni salariali da fame di questo comparto.

Il nuovo testo sancisce:

  • l’incremento per il quarto livello di 200 euro lordi nell’arco dei prossimi tre anni divisi in cinque tranches, con adeguamenti a cascata sugli altri livelli: briciole se rapportate ai profitti delle aziende, che non sono sufficienti neanche a coprire i rincari degli ultimi tre anni e a maggior ragione non lo faranno al temine del 2027. Nei fatti l'accordo di rinnovo non prevede una tantum economica, né una tantum in welfare, a coprire il mancato rinnovo e la pesante inflazione degli ultimi 3 anni e nelle more future c'è solo un vago invito a rivedersi 6 mesi prima della scadenza contrattuale per studiare ipotetiche soluzioni in vista della prossima vacanza contrattuale. Inoltre, il povero aumento retributivo lordo vede il maggiore incremento solo a partire dal periodo settembre 2026 e dicembre 2027: un aumento retributivo decisamente diluito nel tempo.

Da tempo l’Unione Sindacale di Base rivendica l’esigenza di un aumento di trecento euro da applicare a tutti i settori per coprire i costi dell’inflazione e il conseguente aumento del carovita. In un paese dove i salari non crescono e la contrattazione non ne difende il potere d’acquisto, la maggioranza dei lavoratori e delle lavoratrici del settore si trova inquadrata al 5 o 6 livello (banconieri, cassieri, baristi, camerieri di bar tavole calde o self service, lavoratori di catering, aiuti cucina e sale, addetti servizi mensa…) dove gli aumenti, meno consistenti, si tradurranno in paghe orarie lorde di 9,55 o 9,01 fino ai 8,38 del 7 livello; in sostanza cifre che restano povere e distanti da quei dieci euro l’ora (da applicare sui minimi tabellari) che potrebbero essere garantiti da una legge sul salario minimo.

Le lavoratrici e i lavoratori sanno che questo rinnovo, molto atteso, sancisce l’aumento che non c’è, in un comparto che continua a essere un bacino di precarietà e sfruttamento con il ricorso strutturale a lavoro grigio, demansionamenti e che assorbe da solo quasi la metà delle posizioni aperte con contratto a chiamata.

  • modifiche alla sanità integrativa: su questo da anni USB ribadisce la contrarietà a un istituto che gioca un ruolo fondamentale nello smantellamento della sanità pubblica; in questo caso particolare notiamo che dove prevista è anche disciplinata male. Il passaggio all'art 153 riguardo alla Cassa Sanitaria Assistenza Quadri non cambia praticamente nulla per i quadri. Il rinnovo sull'art. 186 su Fondo Est vede un piccolo contributo aggiuntivo a carico dei datori a partire dal prossimo 2027. Il problema vero rimane la scarsa copertura per gli stagionali/ determinati di almeno 3 mesi. Non cambia nulla rispetto alla versione originale, i determinati con almeno 3 mesi possono accedere a Fondo Est ma si devono pagare da soli i mesi di scopertura contrattuale. Infine c'è l'ennesimo invito a rivedersi a fine 2024 per studiare soluzioni per quei lavoratori con part-time ciclico, vedi stagionali.

Inoltre il rinnovo sancisce che in caso di mancata iscrizione al fondo sanitario integrativo, il datore è obbligato ad inserire un elemento distinto della retribuzione di appena 16 euro che, seppure incide nel calcolo degli istituti indiretti (quali maggiorazioni orarie per straordinari) ha un impatto economico modesto: circa 0,09 centesimi di euro l’ora. Un tale e blando deterrente, in un settore già attanagliato dal lavoro grigio nel quale le ore dichiarate in busta corrispondono spesso a nemmeno il 50% di quelle effettivamente prestate, incentiva le imprese della ristorazione a non iscrivere il dipendente al fondo per risparmiare anche l’una tantum richiesta.

  • Buone novità sui congedi parentali: ora nei periodi di congedo di paternità e di maternità si matura al 100% la quota di tredicesima e di quattordicesima. Prima la tredicesima si maturava al 20% e la quattordicesima allo 0%. Da dicembre 2027 si matureranno al 100% entrambe le quote pure durante il periodo di congedo parentale. Nulla di originale comunque, già diversi contratti collettivi erano andati a modificare questi istituti e su più breve termine.

  • Violenza di genere: il rinnovo segna un avanzamento importante sul tema della violenza di genere sui luoghi di lavoro stabilendo la possibilità di un congedo più lungo per le lavoratrici vittime di violenza e riconoscendo la gravità e il carattere lesivo della dignità della persona nel caso di comportamenti abusanti reiterati ma anche di casi isolati, sancendo l’obbligo del datore che accerta il fatto a sanzionare chi lo pone in essere con espresso divieto di licenziamento per chi si trova a subirlo e denunciarlo. Rispetto il testo precedente è stato introdotto il tema importantissimo della prevenzione e della formazione, stabilendo la possibilità di avere un’ora aggiuntiva al monte orario di assemblea per mettere in campo una formazione sul tema in cui i sindacati potranno avvalersi anche di professionisti e organizzazioni esterne (centri antiviolenza). È stato anche assunto l’impegno di adottare entro tre mesi dalla firma dell’accordo un codice con le linee guide e le procedure da adottare per il contrasto alle molestie e alla violenza di genere sui luoghi di lavoro. Vigileremo perché queste posizioni non restino unicamente parole d’inchiostro ma si traducano in fatti, soprattutto in tutti quei luoghi piccoli (la maggior parte) come ristoranti e bar, ad alto rischio, dove le dipendenti restano isolate e sole, con contratti precari e un livello di ricattabilità che difficilmente troverà un salvagente nelle misure espresse da questo rinnovo.

 

In conclusione questo testo sancisce scarsi o nulli miglioramenti rispetto le condizioni di centinaia di migliaia di lavoratori che quotidianamente prestano braccia e gambe ad uno dei settori ritenuti più strategici per il governo e per il futuro dell’economia italiana. In risposta a questo rinnovo contrattuale e in continuità alla campagna Cercasi Schiavo 2024, lanciata da USB e presente in ben 8 regioni, saremo in mobilitazione il 6 Luglio a Rimini, nel corso della Notte Rosa per portare in piazza la voce dei lavoratori e delle lavoratrici sfruttate e continuare a rivendicare salario, diritti e dignità.

https://www.confcommerciomilano.it/it/news/news/2024/news/FIPE_contratto_rinnovo_24

Dati istat 2022

Slang USB nazionale

Lavoro Privato settore ristorazione e turismo