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Caporalato // Migranti

Tavolo del caporalato provincia di Latina, Enti ispettivi: 100% di irregolarità nelle aziende agricole. USB: regolarizzare subito tutti i lavoratori immigrati, alzare la paga base ed istituire l’omicidio sul lavoro

Latina,

Su convocazione del nuovo Prefetto di Latina Vittoria Ciaramella, si è svolto ieri pomeriggio in prefettura il tavolo del caporalato provinciale.

Ha fatto subito scalpore la relazione degli enti ispettivi che hanno confermato l’alto tasso di irregolarità riscontrato nelle aziende agricole controllate negli ultimi mesi e l’esiguo numero del personale dedicato dagli stessi enti. 23 per l’INL, 21 per la Asl a fronte di 13 500 aziende complessive e di 6500 aziende che hanno comunicato all’inps l’assunzione di personale.

Ciò vuol dire che se gli ispettori facessero 25 controlli al giorno, cosa impossibile, la possibilità di subire un controllo da parte delle aziende si ridurrebbe ad un controllo ogni due anni.

Scontato l’intervento delle associazioni datoriali: i nostri associati rispettano tutte le regole, basta criminalizzare una provincia che è fatta di gente per bene(!),il lavoro costa troppo, non si trovano lavoratori.

Dette anche cose giuste: limitare il potere dell’agroindustria e della GDO che impongono prezzi troppo bassi ai prodotti agricoli, velocizzare il percorso dei lavoratori stranieri in attesa di PdS.

Per USB, presente al tavolo con Stefano de Angelis, responsabile del lavoro agricolo, e Ibrango Dramane, delegato bracciante di Latina, è chiaro che bisogna aumentare i controlli, i datori di lavoro si sentono impuniti, anche dopo l’omicidio di  Satnam Singh, continuano tranquillamente i comportamenti illeciti delle aziende, anche l’ordinanza regionale sull’interruzione del lavoro dalle 12 alle 16 è stata recepita con scarsa attenzione.

Ma per USB bisogna intervenire sui finanziamenti pubblici, la PAC in primo luogo, escludere le aziende dai finanziamenti se sono responsabili di irregolarità, imporre un prezzo ai prodotti agricoli per evitare che le aziende facciano profitto sulla forza-lavoro, RISTABILIRE IL COLLOCAMENTO PUBBLICO, estirpare la piaga della contrattazione su strada della forza lavoro.

Bisogna abolire la BOSSI-FINI e tutta la legislazione conseguente: il problema dell’immigrazione, ha sostenuto Stefano de Angelis, responsabile del lavoro Agricolo, è da decenni un problema strutturale non emergenziale, in Italia a crescita sottozero, la presenza di cittadini e lavoratori immigrati è vitale sia per l’economia che per la tenuta sociale del paese, serve quindi regolarizzare subito tutti i lavoratori presenti sul territorio ed impiegati al nero nella campagne di tutta Italia.

L’apertura del tavolo del caporalato è del 2018 con il Governo Conte, da allora nessun cambiamento evidente, anzi.

Essere regolari vuol dire essere visibili e vuol dire rivendicare diritti, salario, dignità.

Usb ha posto sul tavolo, rivolgendosi al Prefetto e al Vice Questore di Latina, il problema dei ritardi nella concessione degli appuntamenti per il rilascio dei permessi, ritardo che significa per i richiedenti l’impossibilità di accedere ad un conto bancario, l’impossibilità di accedere ai servizi sanitari, l’impossibilità ad avere una residenza e ad affittare una casa. Tutte problematiche che alimentano la facilità del ricatto e dello sfruttamento da parte di datori di lavoro, di proprietari di casa rendendo sempre difficile la vita dell’immigrato.

Si è parlato anche del rinnovo contrattuale dei lavoratori agricoli, di prossima scadenza, USB ha ricordato che nel contratto nazionale il salario di ingresso è ancora fermo a 8,61 lorde, molto al di sotto di ogni proposta sul salario minimo, ha ricordato inoltre che il trasporto sui posti lavoro dei lavoratori stagionali è a carico delle aziende e non del servizio pubblico regionale.

È intervenuto infine un rappresentante del governo regionale riproponendo l’ apertura di un Osservatorio regionale sullo sfruttamento lavorativo in agricoltura, un Osservatorio, come una Commissione o una Conferenza di servizio non si nega a nessuno.

USB ha concluso il suo intervento informando che i suoi delegati sul territorio svolgeranno una funzione di monitoraggio, ricordando l’importanza di migliorare le procedure per l’emersione dalla irregolarità per i lavoratori sottoposti a sfruttamento che intendono denunciare i propri sfruttatori.

USB LAVORO AGRICOLO