La multinazionale Wartsila perde in tribunale, condannata dal giudice del lavoro di Trieste a ritirare i 451 licenziamenti in virtù dell’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori, ma il tempo guadagnato non deve far rinunciare istituzioni locali e nazionali a trovare una soluzione che salvaguardi il sito produttivo, la vocazione industriale e tutti i posti di lavoro. Perché non c’è dubbio che Wartsila tornerà alla carica.
Il Giudice ha scelto bene, dando un chiaro segnale - anche politico - nei confronti di questa vertenza e non solo. Ma il tempo guadagnato non può far desistere dal tentativo di trovare soluzioni industriali. Ad oggi, infatti, permane una situazione drammatica che sta colpendo in primissima battuta le aziende dell'appalto. Wartsila in queste ore le sta espellendo con tutto ciò che ne consegue per i lavoratori ed è proprio per questo che non ci si può permettere il lusso di sprecare questo tempo.
Per USB continua essere necessaria una reindustrializzazione di Stato, ed è per questo che continueremo a batterci al tavolo ministeriale, per poter garantire tutti i posti di lavoro, non solo per i lavoratori di Wartsila Italia, ma anche per quelli dell'indotto.
Sasha Colautti
Coordinamento Provinciale USB - Lavoro Privato Trieste