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Editoriali

Con gli studenti in lotta, contro Meloni, Valditara e i distruttori della scuola pubblica: verso il 13 dicembre, passando per il 30 novembre

Nazionale,

Meloni, Valditara e tutto il governo hanno un nemico evidente e consapevole. La giornata di mobilitazione studentesca, che oggi ha attraversato e ancora sta attraversando tantissime città italiane, colorata, combattiva, conflittuale, gioiosa parla non di folle oceaniche ma di un pezzo significativo di mondo giovanile che dalle scuole e dalle università pone domande chiare e cruciali a tutti noi.

Domande sulla svendita delle istituzioni formative di questo Paese, sulla loro profonda mutazione, sul loro ruolo sempre più evidente di normalizzazione sociale, di "gabbia", come dicono da tempo i nostri amici e compagni di OSA.

Domande sulla abdicazione di uno Stato che predispone senza vergogna fino a 1500 euro di bonus per studente delle scuole paritarie, mentre regala pezzi sempre più consistenti di scuola, università e ricerca ai privati, aprendo spazi sempre più inquietanti e foschi sulla militarizzazione che altro non è che la traduzione sul piano ideologico dell'economia di guerra che ormai dichiaratamente è il pezzo strategico del capitalismo italiano.

Domande sul proprio futuro lavorativo, di un lavoro sempre più precario, sottopagato e insicuro, che la riforma del 4+2 dell'istruzione tecnica e professionale prova a rendere strutturale.

Domande di senso, perché questo è il dato politico più rilevante di questa giornata, il bisogno di una prospettiva diversa, di cambiare rotta, per la società e per i settori sociali che producono la ricchezza e garantiscono il Welfare di questo Paese. Di cambiare rotta rispetto allo scenario di guerra allargata che Israele sta producendo e contro il quale manifesteremo insieme il 30 novembre.

È dunque sia sociale che politico il punto dell'alleanza che USB prospetta e prova a costruire, sostenendo gli studenti e le loro lotte.

Di fronte alla crisi che abbiamo di fronte non possiamo avere obiettivi meno ambiziosi di questi: verso lo sciopero del 13 dicembre e più avanti, formiamo un mondo diverso, questo fa schifo e non lo vogliamo più!

 

Unione Sindacale di Base