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Lazio

DIRIGENTI CERCANSI

Roma,

Comunicato n. 21/14

 

Il ventilato putiferio che da un paio di mesi a questa parte stava sconvolgendo  lentamente la sede di Ostia Lido si è trasformato nelle ultime settimane in caos vero e proprio, con i dipendenti e gli utenti a farne le spese. Come da copione…

 

A provocare un generale malcontento e le sacrosante rivendicazioni dei colleghi sono state le decisioni a dir poco avventate del nuovo micidiale tandem, che si è venuto di recente a costituire nell’agenzia, tra la direzione appena insediata e la cosiddetta funzionaria responsabile fino a pochi giorni fa dell’invalidità civile.
Ebbene, senza minimamente rendersi conto della situazione di estrema gravità determinata da una sperimentazione dietro l’altra imposta e non condivisa, da una integrazione che viaggia tuttora solo sulla carta, da un organico deficitario come non mai e da una utenza sfiduciata ancorché aggressiva, i nuovi dirigenti hanno ritenuto opportuno lavarsene le mani e abbandonare la nave con tutto il suo equipaggio al loro destino. Peraltro, premunendosi di scaricare con solerzia e continuità i numerosi solleciti sul malcapitato di turno, senza neppure aprirli…

 

La mente che ha poi partorito il definitivo smembramento di alcuni settori, con colleghi dello stesso reparto dislocati al 2°, 3° e 4° piano dello stabile, apposta per facilitare loro la vita, deve senza ombra di dubbio appartenere ad un genio.
Insomma tutte le problematiche che la precedente gestione era riuscita quanto meno parzialmente a gestire in maniera indolore sono venute inesorabilmente, come tanti inestricabili nodi, al pettine, acuite dal comportamento sconsiderato assunto a più riprese e senza ritegno da questi pseudo dirigenti.
Sarebbe a questo punto opportuno e forse necessario soffermarsi un attimo sul peso ormai insopportabile che questi personaggi hanno assunto nell’ambito dei tanti processi sperimentali che abbiamo subìto in questi anni, dal 2008 ad oggi.
Essi purtroppo sono il frutto di una politica clientelare che nel nostro Istituto ed in particolare nel Lazio ha messo, quasi dappertutto, le radici come la zizzania.
Ma andremmo lontano e quello che sinceramente ora più ci interessa è che, sia pure in ritardo, venga da una parte fatta piena luce sull’accaduto e dall’altra si proceda con urgenza alla redistribuzione dei carichi di lavoro, affiancata da una migliore allocazione del personale e da una formazione degna di questo nome.
A questo proposito va ribadito che il semplice affiancamento nell’avamposto di via delle Baleniere, con una media di 70 persone al giorno che si riversano agli sportelli, non può essere certo considerato alla stregua di decente formazione.

 

Queste richieste sono ormai ineludibili, specie se si tiene conto del complessivo peggioramento della situazione, con sperimentazioni effettuate a costo zero ed una integrazione fasulla che va avanti, solo sulla carta, a spese dei Lavoratori. Peraltro, dimenticando le legittime rivendicazioni dei colleghi di area A e B che, da almeno un decennio, aspettano il riconoscimento delle mansioni effettuate.
Resta la considerazione che certa “dirigenza” oggi appare solo come un fardello da tagliare. Rinunciare a loro non sarà una gran perdita, semplicemente perché poi nessuno se ne accorgerà. Di questo possiamo esser certi.
E pensare che questi personaggi li paghiamo noi Lavoratori col Fondo di Ente!!!