In Italia, salute e sicurezza sul lavoro sono troppo spesso viste come un costo da ridurre al minimo per massimizzare i profitti della parte datoriale. Questo costa la vita a migliaia di lavoratrici e lavoratori ogni anno, fra macchinari manomessi, spazi a rischio non delimitati, dispositivi di sicurezza non a norma… la lista purtroppo potrebbe essere decisamente più lunga. Nel frattempo, lo smantellamento del settore pubblico ha fatto sì che le figure preposte alle ispezioni fossero ridotte, con sempre meno strumenti per agire e nell’impossibilità di controllare migliaia di aziende.
Per noi l’unica cifra di morti di lavoro accettabile è zero! Per questo USB e Rete Iside, da tempo, hanno avviato una campagna per l’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi e gravissime sul lavoro. Siamo convinti che con l’introduzione di una nuova fattispecie di reato sia possibile porre, finalmente, un freno alla strage tramite un effetto pratico e di deterrenza immediato.
Sabato 2 marzo ne parliamo in un convegno a Firenze, città colpita dall’ennesima strage di operai nel terribile crollo del cantiere di Esselunga. È il momento di cambiare registro: le aziende risparmiano sulla salute e speculano sulla vita di chi lavora, mentre nessuno paga per la morte di lavoratrici e lavoratori.
Appuntamento a Firenze, sabato 2 marzo alle ore 10:00, Sala Visitor Center (I Piano), Info Point Piazza Stazione 4.
Unione Sindacale di Base