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Sicurezza

Patente a punti per la sicurezza sul lavoro: una foglia di fico per coprire le responsabilità padronali. Serve il reato di omicidio sul lavoro

Roma,

Tra gli interventi su salute e sicurezza sul lavoro proposti dalla Ministra Calderone e dal Governo nell’incontro con i sindacati di lunedì scorso è emersa anche la cosiddetta “patente a punti”, prevista nella bozza del PNRR e dovrebbe entrare in vigore dal primo ottobre 2024.

È una proposta che gira da tempo, che non ci ha mai minimamente convinto, per questo noi dell’Unione Sindacale di Base e di Rete Iside abbiamo da tempo avviato una campagna per introdurre il reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro. Questo provvedimento riguarderà, inoltre, solo il settore dell’edilizia, ed è quindi prevista per datori di lavoro e lavoratori autonomi che intendono operare in cantieri fissi o mobili. Ci si dimentica, in questo modo, di settori pesantemente colpiti da morti sul lavoro: agricoltura, movimentazione merci, metalmeccanica…

Vediamo, però, nello specifico questo provvedimento: la patente dovrebbe partire da trenta “crediti”, dando la possibilità di operare con un numero degli stessi di quindici o superiore. Questa sarà rilasciata dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro dopo l’iscrizione alla camera di commercio, i parametri di cui terrà conto per togliere ed assegnare punti saranno: l’adempimento degli obblighi formativi da parte del datore di lavoro nei confronti dei dipendenti, la compilazione corretta del documento di valutazione dei rischi, del Durc (documento unico di regolarità contributiva) e del Documento Unico di Regolarità Fiscale. In caso di violazioni, INL potrà decurtare punti e sospendere le aziende fino ad un massimo di 12 mesi; in caso di infortunio invalidante in modo permanente verranno decurtati 15 punti, in caso di infortunio temporaneo 10.

Questo meccanismo, a nostro avviso, non porterebbe a reali miglioramenti delle condizioni di lavoro: non interviene, infatti, se non a fatti avvenuti e non ci sembra che un eventuale sospensione di dodici mesi ponga un limite credibile, in particolare nella selva di appalti e subappalti che caratterizza il mondo del lavoro in Italia. Con l’introduzione nel codice penale del reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro, invece, si porrebbe una deterrenza reale, con un effetto pratico immediato. La patente a punti, invece, ci sembra un intervento meramente propagandistico, per mettere sul tavolo un provvedimento dopo l’ennesima strage sul lavoro in edilizia nel cantiere di Esselunga a Firenze.

Saremo di nuovo in piazza Sabato 2 marzo a Firenze, per un corteo che arriverà alle porte del cantiere Esselunga, partenza alle 14:30 da Piazza Dalmazia.  Per la mattina dello stesso Sabato 2 marzo, sempre a Firenze, USB e Rete Iside hanno organizzato un convegno intitolato “Omicidi sul lavoro: tanti morti, nessun colpevole. Perché introdurre un reato speciale” per fare il punto sulla necessità del reato di omicidio sul lavoro, appuntamento alle ore 10:00 Sala Visitor Center (I Piano), Info Point Piazza Stazione 4.

Unione Sindacale di Base

Rete Iside