USB Cooperative Sociali e USB Scuola giovedì 23 marzo hanno incontrato la senatrice Carmela Bucalo, prima firmataria del ddl 236, una proposta di legge che disegna un futuro da lavoratori pubblici per le decine di migliaia di operatrici e operatori che sono attualmente impegnati nei servizi di integrazione scolastica per gli alunni disabili.
Nel segnalare la posizione favorevole di USB, coerente con quanto la nostra sigla rivendica e pratica da anni - ad esempio la lunga battaglia vinta sulla internalizzazione degli ex LSU ATA - abbiamo tuttavia segnalato alcuni punti di criticità e da migliorare per restituire al disegno di legge il compito importante, storico per tanti aspetti, che il progetto propone: garantire definitivamente il diritto a integrazione e inclusione attraverso la Scuola, e far uscire dalla precarietà e dal lavoro povero le migliaia di addetti e addette ai servizi scolastici.
Oggi nel paese esistono innumerevoli figure che si occupano della funzione dell’assistenza all’autonomia e alla comunicazione, stabilita dalla L.104/92. La figura che però è senza dubbio quella che ha maggiore diffusione e definizione è quella dell’educatore. Il recente riordino professionale ha costretto migliaia di operatori dei servizi di integrazione scolastica a dover conseguire riqualifiche a proprio carico per poter continuare a lavorare.
USB ritiene sia dunque fondamentale che il profilo di riferimento per la funzione dell’Assistente all’autonomia e alla comunicazione debba avere come orizzonte la caratterizzazione della figura dell’educatore sociale o professionale, contraddistinguendo lo specifico campo di intervento in maniera netta da quello dell’insegnante di sostegno.
Infine, in merito ai concorsi, come USB riteniamo che i requisiti minimi di accesso debbano essere quelli previsti nel ddl 236 e cioè prioritariamente il riconoscimento dei 36 mesi di mansione svolta e il diploma di scuola secondaria di II grado, ma crediamo che debbano essere presi in considerazione, nei punteggi dei titoli aggiuntivi delle procedure concorsuali, i titoli di laurea triennale L-19, i 60 crediti CFU, L/SNT2, elenchi speciali ad esaurimento degli educatori professionali, i corsi di formazione specialistica svolti negli anni da lavoratori e lavoratrici - ad esempio il corso OEPA richiesto in forma obbligatoria nella Regione Lazio ed altri. Nei titoli di carriera, previsti nelle procedure concorsuali, riteniamo che sia fondamentale il riconoscimento di un punteggio per ogni anno di mansione svolta oltre i 36 mesi. Questo riconoscimento darebbe un ulteriore garanzia e apprezzamento a chi, anche da oltre 10 anni, svolge con passione il ruolo di educatore nonostante le condizioni di lavoro precarie e sottopagate.
Nella convinzione che questo processo di internalizzazione debba essere inclusivo e universale, realmente tutelante dei diritti contemperati degli alunni disabili e di lavoratori e lavoratrici, in questi anni hanno combattuto contro i vincoli di bilancio, la giungla degli appalti, i vuoti retributivi e normativi, per costruire reti di solidarietà che nel contesto di crisi degli ultimi anni hanno tenuto in piedi il welfare del Paese. Non possiamo perciò accettare le proposte avanzate dalle altre organizzazioni sindacali di escludere, da un lato, una vastissima platea di lavoratori e lavoratrici con la richiesta del titolo di laurea all’accesso ai concorsi, e dall’altro con la proposta di cambiare tutto per non cambiare niente, lasciando la responsabilità del servizio agli Enti Locali, condizione che ha generato esattamente il disastro che viviamo: lavoratori e lavoratrici, alunni disabili e loro famiglie.
La senatrice Bucalo, ribadendo che il processo di internalizzazione riguarderà chi si occupa di inclusione in tutti i gradi della scuola, ha ritenuto ragionevole ogni proposta avanzata da USB, auspicando un percorso “migliorativo” della proposta alla base del ddl. Il percorso continuerà con altre audizioni e passaggi emendativi e vigileremo sulla costruzione della cornice migliore per questo processo di internalizzazione.
Se il tema sarà questo, ovvero garantire finalmente i diritti universali dell’assistenza agli alunni con disabilità e al lavoro giusto e ben retribuito a chi in questi anni ha tessuto le reti della solidarietà e dell’inclusione, USB ci sarà come ha sempre fatto.
USB Lavoro Privato - Coop Sociali
USB Scuola
Roma, 24 marzo 2023