Lo sciopero del Pubblico Impiego del 31 ottobre è una tappa fondamentale nel percorso di lotta in difesa della Scuola Pubblica Statale, per ottenere le risorse necessarie ai bisogni delle lavoratrici, dei lavoratori, delle studentesse, degli studenti e delle famiglie.
Il 12 ottobre USB Scuola è stata in piazza insieme al movimento ESP, OSA e Cambiare Rotta, per rivendicare il diritto alla formazione gratuita e alle assunzioni: un momento di mobilitazione che ha spinto verso la partecipazione allo sciopero.
Il 31 ottobre porteremo a gran voce le istanze dell’intero mondo della scuola pubblica statale:
Contratti dignitosi e soldi veri: lo stipendio del personale della scuola, docente e ATA, è il più basso d’Europa e non garantisce una vita dignitosa, considerando il costante aumento dell’inflazione a causa delle spese di guerra.
Stabilizzazioni: i docenti precari vanno assunti subito, trasformando l’organico di fatto in organico di diritto e riducendo il numero di alunni per classe. Va aumentato e stabilizzato il personale ATA in servizio nelle scuole, per assicurare sicurezza, vigilanza, igiene e per ridurre il carico di lavoro, del tutto sproporzionato, del personale attualmente in forza alle scuole.
Restituire centralità ai saperi: la burocrazia è aumentata esponenzialmente negli ultimi anni, sottraendo tempo ed energie al vero lavoro, quello in classe. La centralità data alle competenze distrugge i saperi e lo spirito critico degli studenti: a ciò ci opponiamo fermamente.
Basta con l’autoritarismo dei Dirigenti Scolastici, privo di fondamento e abusato, utilizzato per reprimere non solo le contestazioni, ma persino il dibattito tra e con docenti, ATA e studenti, nel tentativo di far dimenticare che la scuola è luogo democratico e plurale.
Fuori i privati dalla scuola: aboliamo il PCTO, che non solo toglie agli studenti tempo di studio, ma ne mette a repentaglio la salute e la vita (non dimentichiamo Lorenzo, Giuliano e Giuseppe!). Chiediamo inoltre il ritiro immediato della riforma degli istituti tecnici e professionali, che riduce di un anno il percorso di studi, introduce formatori privati, trasformando la scuola in una fabbrica di operai già pronti all’uso per le aziende.
Per fare ciò occorrono stanziamenti veri da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e in Legge finanziaria.
Per questi motivi saremo in manifestazione numerosi a Roma il 31 ottobre dalle 10.30 sotto palazzo Vidoni!