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5 FEBBRAIO SCIOPERO NAZIONALE DEI LAVORATORI GIUDIZIARI MANIFESTAZIONI IN TUTTE LE CORTI D'APPELLO D'ITALIA


A Roma corteo da Piazza San Marco (Piazza Venezia)

 

al Ministero della Giustizia (via Arenula) – ore 10.00

 

La RdB Pubblico Impiego ha indetto, insieme a FPCGIL, UILPA e FLP, lo sciopero nazionale dei lavoratori giudiziari per venerdì 5 febbraio. Sono previste manifestazioni in tutte le Corti d’Appello d’Italia; a Roma si svolgerà un corteo da Piazza San Marco Al Ministero di via Arenula.

 

“La RdB torna nuovamente a scioperare perché l’unica risposta venuta dall’Amministrazione riguardo ai tanti i problemi che affliggono i lavoratori della Giustizia consiste in un ordinamento professionale che, rispolverando figure professionali vecchie di vent’anni, rappresenta soltanto un ritorno al passato”, spiega Pina Todisco della Direzione nazionale RdB P.I.. “Inoltre l’ipotesi di contratto integrativo è stata approvata da due sole sigle sindacali, che non rappresentano la maggioranza dei lavoratori, portando così un grave attacco alla democrazia nei luoghi di lavoro”.

 

 “Per la RdB – sottolinea Todisco - è indispensabile invece che l’Amministrazione riqualifichi i servizi e tutti i lavoratori, i quali attendono da trent’anni un passaggio di livello economico e giuridico. Un’organizzazione moderna avrebbe bisogno di cancellieri, ausiliari e operatori riqualificati anche sul piano formativo e di nuovi informatici e sistemisti. Avrebbe bisogno di un vero e proprio ricambio generazionale, con l’assunzione di almeno 10.000 unità; di uffici dotati di strumenti idonei; di edifici giudiziari nuovi e della messa a norma dei vecchi, per garantire sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro. Inoltre, data la delicatezza delle funzioni, i servizi oggi affidati all’esterno devono essere gestiti dal personale interno salvaguardando le professionalità acquisite”.

 

“Fino ad adesso – aggiunge Todisco - abbiamo ricevuto solo tagli di risorse, blocco del turn over  e riforme realizzate a costo zero. In questo contesto il processo breve si inserisce con tutte le sue contraddizioni. Dal punto di vista di chi opera negli uffici giudiziari, con il personale ed i mezzi che sono effettivamente a diposizione, il risultato sarà quello di un’amnistia mascherata. Solo una minima parte dei processi verrà portata a compimento: probabilmente quelli di chi ha rubato una mela, mentre chi è accusato di falso in bilancio e avrà avvocati con i fiocchi ne uscirà indenne”, conclude la dirigente RdB P.I..

Roma, 2 febbraio 2010