Quante stragi ancora, quanti ne dovranno morire ancora prima che a profughi, perseguitati, immigrati spinti da guerre, persecuzioni , fame e miseria venga accordata l’unica vera protezione umanitaria, e cioè la libera circolazione, diritto inalienabile di ogni essere umano?
Non sarebbe stato difficile per nessuno prevedere che il sostegno e la partecipazione alla guerra in Libia, al posto di un’efficace e vera protezione umanitaria per i tanti esseri umani intrappolati dalle operazioni militari e dai bombardamenti, avrebbe prodotto catastrofi e tragedie immani.
Oltre duecentocinquanta tra eritrei somali, ivoriani, uomini e donne, adulti e bambini, sono affogati in mare, uccisi dalla colpevole ignavia dei governanti occidentali che per puri calcoli elettorali non esitano ad impedire che venga attuata l’unica misura possibile, necessaria per evitare simili ecatombe: la libera circolazione degli esseri umani.
Un’Europa capace di governare veramente, governi capaci di affrontare il problema senza populismi demagogici, dovrebbero sapere che non è con leggi sempre più restrittive, con slogan e propaganda razzisti, che si esorcizza il problema delle migrazioni.
Nessuna legge, nessun pattugliamento potranno fermare chi è disposto a morire per avere una possibilità di vita.
Abbiamo già denunciato l’odiosa distinzione tra profughi ed extracomunitari, tra chi avrebbe diritto allo status di rifugiato e i clandestini e abbiamo proposto l’unica vera soluzione per evitare il ripetersi di simili tragedie: in un’Europa dove circolano liberamente le merci e i capitali debbono poter circolare liberamente gli esseri umani.
In attesa del permesso di soggiorno temporaneo, i 700 cittadini tunisini continuano a essere rinchiusi nell’ex deposito dell’aeronautica in viale Elmas, a Cagliari.
Esprimiamo la nostra solidarietà, per alleviare le sofferenze di questi fratelli e sorelle figli dell’Africa.
La USB, si impegna a sostenere l’accoglienza in tutte le modalità possibili, compresa la raccolta presso le proprie sedi di materiale di uso quotidiano (vestiti, ricariche telefoniche per poter contattare i propri cari, prodotti per l’igiene personale, scarpe, lamette, schiuma da barba, indumenti intimi, materiale per lo più per uomini) e vedere riconosciuto il diritto alla mobilità per tutta Europa, contestando l’uso come lager dei CIE e CARA, avallando il diritto di permesso di soggiorno e di asilo, e il diritto al ricongiungimento e di cittadinanza.
No ai permessi temporanei, si ai permessi definitivi.