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Dogane Monopoli passaggi economici

AGENZIA DELLE DOGANE E MONOPOLI: ESCE IL BANDO PER LE NUOVE PROGRESSIONI, MA NUOVI PALETTI PER IL FUTURO

Roma,

E’ sempre più urgente arrivare ad una vera autonomia contrattuale.

Si è tenuto ieri il primo incontro fra il nuovo Direttore dell’Agenzia, G. Kessler, e le OO.SS.

E’ stato un breve incontro di presentazione in cui non si sono certo potute affrontare tutte le problematiche, sulle quali ci confronteremo nel prossimo futuro, sperando di risolverle.

E’ stata però l’occasione per delle prime riflessioni sul disegno di legge presentato al Senato che potrebbe dare sostanza ad una autonomia sbandierata sin dalla nascita delle agenzie, ma che nei fatti è servita solo ad avere mano libera negli incarichi dirigenziali. Per il personale, al contrario, in questi anni abbiamo dovuto confrontarci non solo con l’Agenzia delle Dogane, ma anche, e soprattutto, con invadenze di tutti i tipi: legislative, interpretative, regolamentari che hanno messo vincoli e paletti che mal si conciliavano, non solo con una logica di budget che avrebbe dovuto ispirare il funzionamento dell’Agenzia, ma spesso anche con il buon senso.

Noi siamo per un autonomo comparto di contrattazione. La USB ha da sempre denunciato che la riduzione dei comparti di contrattazione era un’operazione basata su logiche burocratiche e convenienze sindacali, che non andava incontro agli interessi dei lavoratori, ma che, al contrario, innescava pericolosi processi di omogeneizzazione al ribasso.

Un’autonomia contrattuale quindi, che si potrebbe realizzare però solo se il provvedimento normativo che la prevede non sostituisca invadenza legislativa ad invadenza “agenziale” Se per legge si riservano troppe materie che riguardano il personale alle delibere del comitato di gestione e al regolamento di amministrazione, come nel caso del disegno di legge, avremmo sì uno specifico comparto di contrattazione, ma svuotato di contenuti, ed ai danni dei lavoratori.

Facciamo un esempio, nel messaggio di saluto che il Direttore ha inviato a tutti i Lavoratori ha fatto riferimento a legalità e merito come principi ispiratori della nostra attività istituzionale. Noi vogliamo confrontarci su come pensa di declinare il merito negli istituti contrattuali, sperando che le sue idee al riguardo, come le nostre, non abbiano nulla a che vedere con le pagelline e la propaganda meritocratica innescata da Brunetta e perseguita dalla Madia. La previsione del disegno di legge, che pone la valutazione fra le materie di competenze del regolamento di amministrazione, minerebbe il confronto alla radice.

Un ulteriore esempio ce lo fornisce la stessa riunione di ieri in cui, dopo il saluto del nuovo direttore, siamo stati informati che è arrivata la certificazione sull’accordo delle progressioni economiche, il cui bando uscirà entro il corrente mese, ma anche che la Funzione Pubblica ha espresso un altro nuovo orientamento per cui non certificherebbe più accordi che prevedono passaggi economici in un biennio per più del 50% degli aventi diritto. Lo scorso anno, invece, era stata posta la condizione che la decorrenza non poteva essere precedente al 1° gennaio dell’anno in cui si concludono le procedure, e prima ancora altre condizioni sono state poste sui sistemi di valutazione.

Ecco a cosa ci riferiamo quando parliamo di vincoli e paletti e di autonomia contrattuale. Le nostre progressioni economiche non sono un costo a carico dello Stato, ma vengono finanziate con il Fondo destinato al personale. Noi rivendichiamo il diritto di scegliere come utilizzare le nostre risorse attraverso un confronto vero con un interlocutore che non venga condizionato da invadenze legislative o da interpretazioni di funzionari della Ragioneria o della Funzione Pubblica che non hanno nessuna responsabilità politica sul personale. Per questo abbiamo bisogno di una riforma vera e non di una sanatoria mascherata da riforma che abbia il solo scopo di risolvere il problema degli ex incaricati dirigenziali, ma che lasci invece irrisolti tutti i problemi che ci portiamo appresso dalla nascita delle Agenzie Fiscali per tutti gli altri Lavoratori.