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Sanità

ARNAS Brotzu Cagliari, USB Sanità: La Regione non può continuare a vendere gazzosa. Incontro in prefettura concluso negativamente

Cagliari,

Nessuna proposta valida da parte dell'Assessore alla Sanità che dia risposta immediata ai bisogni dei pazienti e degli operatori.  Si va avanti con lo stato di agitazione e lo Sciopero Generale.

Il 17 ottobre, all'incontro in Prefettura,  oltre all'organismo istituzionale governativo, erano presenti l' Assessore alla Sanità, il Direttore Generale della Sanità e il  Direttore Generale dell'Arnas Brotzu.

Nella riunione,  il sindacato USB Sanità, rappresentato dal Referente Regionale Gianfranco Angioni con la presenza di diversi lavoratori, oltre a illustrare le gravissime criticità, ampiamente esposte anche nel documento dello stato di agitazione, ha rimarcato la necessità, da parte dell'assessorato  di poter garantire la ridistribuzione dei dieci milioni di euro che giacciono stagnanti nelle casse regionali. Inoltre ha richiesto di poter  ampliare le dotazioni organiche, immettendo nel contempo le risorse economiche per i relativi costi del personale.

USB Sanità ha fatto presente che non è tollerabile questo atteggiamento, percepito oramai come di disinteresse e di arroganza  da parte di chi ha in mano e rappresenta la sanità isolana.

Abbiamo sottolineato che in questo momento nessuno si può permettere di continuare a vendere gazzosa, in quanto si sta parlando di dare risposte ai bisogni dei pazienti e degli operatori. L'assessore alla Sanità essendo il soggetto rappresentativo istituzionale, deve trovare le soluzioni. Gli abbiamo gridato che ci sono pazienti di cancro che aspettano da mesi di essere operati, e nei reparti all'interno dei presidi Ospedalieri Businco e S. Michele il rapporto pazienti e operatori è fuori da ogni logica per i numeri esigui degli operatori. Non è più accettabile che gli operatori vengano continuamente aggrediti e minacciati per il disinteresse e superficialità della parte politica. Ed è un crimine non poter permettere di garantire l'assistenza a chi ha necessità impellente di essere curato.

L' assessore, dal canto suo e senza nessun dato oggettivo utile alla discussione per poter dirimere le diverse problematiche, ha ostentato le sue competenze e il grande sacrificio che sta portando avanti per il bene dei sardi e della Sardegna. Dogliandosi per la mancata incomprensione, in quanto vuole trovare soluzioni alle molteplici problematiche che dice di conoscere benissimo. Ha fatto presente che in Sardegna lui ci sta rimettendo anche economicamente. In quanto sta lavorando 24 ore al giorno con tre ore di sonno. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere: In poche parole lavora anche quando dorme.

USB Sanità ha ribadito che come assessore alla Sanità, invece di piangersi addosso e lamentare attacchi politici, deve riuscire all'interno del territorio regionale a fare rete per poter permettere all'Arnas Brotzu, azienda di alta specializzazione, di riappropriarsi della sua "mission" identificata in tre aree: emergenza- urgenza - chirurgia e trapianti.  In maniera chiara è decisa, il sindacato ha ribadito che, al Brotzu non si continuare a pensare di fare le nozze con i fichi secchi. Medici e infermieri si stanno dimettendo per i carichi di lavoro disumani.  Le diverse professionalità sanitarie, tecniche e amministrative oltre ad essere sottopagate, non possono più reggere una situazione del genere. Il Brotzu non può farsi carico di un offerta sanitaria regionale a tutto tondo.
È necessario riportare la sanità che funzioni all'interno del territorio, allo scopo di potere garantire l'assistenza ai bisogni della popolazione.
Con voce ferma e decisa, USB Sanità ha urlato a gran voce che serve restituire un salario adeguato ma soprattutto dignità e rispetto per chi quotidianamente garantisce con enorme sacrificio assistenza e cure.

Al Brotzu servono assunzioni immediate e denaro sonante per poterle retribuire adeguatamente. Punto e basta.

Abbiamo anche rimarcato che nel polo Sanitario più importante della Sardegna, da quando è stato nominato come assessore, non si è mai visto e sentito, sia per ascoltare la voce degli operatori ma soprattutto per comprendere le esigenze dei pazienti.

Durante l'incontro, in un clima incandescente, abbiamo rappresentato l'enorme preoccupazione per i lavori che dovranno iniziare a brevissimo presso le sale operatorie dell'oncologico. E, ad oggi, è sconosciuto il piano complessivo della riorganizzazione chirurgica. L'interdizione dell'utilizzo delle sale Operatorie preoccupa fortemente il personale, e non solo. Gli Infermieri gli strumentisti le nurse di anestesia non possono essere gestiti come trottole ed essere spostati da un ospedale a un altro. Nulla può essere trascurato o lasciato al caso. Devono essere esaminati tutti i dettagli e nell'eventualità trovare un’alternativa al trasferimento delle sale Operatorie. Non è pensabile far morire il Polo chirurgico oncologico inserito al Budinco. Oltretutto i malati di cancro, non possono e non devono correre nessun pericolo e devono avere l'assoluta certezza di essere operati in completa sicurezza.

Conclude il sindacato, considerato che il tentativo di conciliazione non si è concluso positivamente,
USB Sanità ha reso noto alla Prefettura che fino alla risoluzione delle problematiche prosegue a con lo stato di agitazione di tutto il personale del comparto con il naturale epilogo dello Sciopero Generale proclamato per il 31 di ottobre da USB per tutto il Pubblico Impiego.