Il Ministro Brunetta non perde occasione per attaccare i dipendenti pubblici ed ora che la pandemia sembra debba essere archiviata per decreto di governo, nonostante l’alto numero di contagi e la drammatica conta giornaliera dei morti, ritorna alla ribalta con un’intervista a Sky Tg 24 nella quale accusa lo smart working di essere una copertura al far finta di lavorare quando invece basta star chiusi in casa col telefonino sulla bottiglia del latte!
Ora, sarebbe perfino facile rispondere ad una narrazione offensiva e ideologica tesa al solo screditamento dei lavoratori pubblici, ma come si fa a rimanere seri con chi, con piglio da invasato, venera Draghi e i vaccini, magnifica il record del PIL, autoincensa il suo governo per essere stato quasi il più bravo nella gestione della pandemia e dichiara quest’ultima, di fatto, superata, mentre tutto il Paese continua a stare in fila davanti alle farmacie e a combattere con i figli in DAD?
Non ci resta che continuare a rigettare puntualmente al mittente le accuse di fannullonismo ricordando, numeri alla mano, i dati sulla produttività durante lo smart working, la realtà di una PA che ha garantito i servizi ai cittadini anche in pieno lockdown e che continua a garantirli nonostante nessun intervento strutturale sia stato messo in atto in questi 2 anni, si pensi a scuola e sanità, e i protocolli sicurezza nei luoghi di lavoro rimangano per lo più lettera morta, in ossequio ad un produttivismo tutto teso a garantire assistenza alle imprese piuttosto che servizi adeguati ai cittadini.
Un dubbio ci rimane, Ministro Brunetta: ma come fa un telefonino a stare sulla bottiglia del latte?!