CASE COMUNALI:
RICHIESTE SOMME ASSURDE DI ARRETRATI PER GLI ONERI ACCESSORI
E AUMENTANO GLI AFFITTI DEL 20%
Da prima di Natale stanno arrivando a tutti gli inquilini delle case comunali lettere raccomandate della Romeo Gestioni con il conguaglio degli oneri accessori dal 2000 al 2007. Si tratta di migliaia di euro da versare al massimo con una rateizzazione di dodici mesi.
DAVVERO UN BEL REGALO!
Ancora una volta il Comune di Roma, tramite la Romeo, si fa vivo per chiedere soldi dopo aver lasciato senza manutenzione e nell’abbandono interi quartieri popolari.
Si richiedono arretrati per servizi mai erogati, somme mai richieste nei tempi dovuti e per spese di gestione mai certificate, ora vogliono aumentare anche gli affitti. Questa è la solita legalità a senso unico e a pagare sono sempre i più deboli, quei settori già colpiti fortemente dalla crisi.
Ironia della sorte vuole che a gestire questa operazione economica sia proprio la Romeo Gestioni, società alle prese con accuse pesantissime di corruzione del sistema degli appalti pubblici.
Questo modo di affrontare le difficoltà finanziarie e di tentare di “fare cassa” mettendo le mani in tasca agli inquilini sta diventando un’inaccettabile consuetudine e a nulla vale il cambio della guardia dell’amministrazione comunale. Dietro c’è un’idea bipartisan che accomuna centrodestra e centrosinistra: la cancellazione delle case popolari. Quelle che si possono vendere vengono alienate e per le altre si pensa a come aumentare gli affitti o a togliere denaro agli assegnatari, come sta avvenendo ora con le assurde richieste di ingenti somme per gli onere accessori pregressi. Ma non è stata mai applicata la norma che vige dal 2007 che prevede sconti del 30% sugli oneri accessori per le famiglie economicamente più deboli, pensionati, precari e disoccupati.
Dobbiamo organizzarci per tutelare gli interessi dell’inquilinato, perché questo è l’interesse pubblico prevalente e non quello privato della Romeo o quello aziendalistico del Comune di Roma. Diffidiamo chiunque dal proseguire in questa politica che vuole disegnare gli abitanti delle case popolari come imbroglioni, morosi e privilegiati.
Rispediamo al mittente le richieste di pagamento.
L’AS.I.A. – RdB ha predisposto - con l’ausilio degli avvocati – una lettera di contestazione legale a queste assurde richieste già sottoscritta e inviata al comune dalle prime centinaia di inquilini.
A seguito di queste contestazioni ci è stata comunicata dal Comune di Roma la sospensione temporanea di questi provvedimenti in attesa di una loro valutazione.
Non è sufficiente: il Comune di Roma e la Romeo devono ritirare e annullare le lettere di richiesta degli arretrati.
Invitiamo quindi tutti gli inquilini alla mobilitazione e a cautelarsi firmando l’opposizione legale alle lettere arrivate, contestando la prescrizione delle somme e il fatto che queste non possono essere addebitate arbitrariamente sulle bollette.
IMPEDIAMO NUOVI AUMENTI DEGLI AFFITTI
DIFENDIAMO LE CASE POPOLARI!