A parole tutti si spendono per tutelare gli interessi dei lavoratori delle Aree A e B, tutti protestano contro il mansionismo che altro non è che sfruttamento dei lavoratori attraverso un inquadramento economico inferiore al lavoro reso. Tuttavia, a ben guardare, le differenze tra le posizioni delle diverse organizzazioni sindacali ci sono e pure evidenti.
USB già nel 2014 proponeva il riavvio delle selezioni per i passaggi all’interno dell’area per il solo personale delle Aree A e B, rinviando al 2015 i passaggi per l’Area C. Lo scopo era quello di riuscire in due anni a collocare tutto il personale delle Aree A e B al livello apicale dell’area, quindi ad A3 e B3. Per ottenere questo risultato c’era bisogno di far fare due passaggi a chi si trovava ad A1 e B1.
CGIL-CISL-UIL non hanno sostenuto la posizione del sindacato di base dell’INPS e tutto è stato rinviato al 2015.
Nel frattempo sono cambiati i vertici dell’Ente e le trattative sono rimaste ferme fino al 6 maggio di quest’anno, quando è stato ratificato il contratto integrativo 2013. Bisogna però arrivare a fine luglio per avere la prima bozza di contratto integrativo del 2015, quella che conteneva la proposta di abolizione dei profili specialistici (!). Il 2015 sarebbe dovuto essere finalmente l’anno in cui si riattivavano le selezioni per i passaggi interni alle aree, questa volta anche CGIL-CISL-UIL erano d’accordo ma l’Amministrazione era disposta ad un’intesa solo su un numero contenuto di passaggi ed ha temporeggiato fino a presentare una proposta assolutamente parziale e non accettabile.
USB aveva proposto un programma triennale con la previsione di assicurare a tutti un passaggio economico e agli A1 e B1 un doppio passaggio per poterli collocare ad A3 e B3. Il sindacato di base dell’INPS aveva anche proposto di riattivare i passaggi dall’Area A alla B e dall’Area B alla C finanziandoli con il Fondo di Ente, ma l’Amministrazione ha dichiarato apertamente di volere che solo una parte del personale ottenga il passaggio economico. Una posizione ideologica indifendibile di fronte ad un mansionismo dilagante e ad un blocco quinquennale delle selezioni.
Che sia l’Amministrazione a voler limitare il numero di passaggi è inaccettabile ma comprensibile tenendo conto di come la pensano gli attuali vertici dell’Ente, quello che è incomprensibile è che a frenare le aspettative di un giusto inquadramento sia chi si candida a difendere gli interessi dei lavoratori e nello specifico di quelli delle Aree A e B. Ci è capitato così di leggere il volantino del 30 novembre del Movimento Nazionale dei Lavoratori delle Aree A e B INPS, che afferma di avere 4.372 adesioni. Ebbene in un passaggio si afferma testualmente – “In questo ambito assume valenza la scelta dell’Amministrazione di non rispettare l’accordo di programma 2014-2016 che prevedeva un passaggio all’interno delle Aree per tutti, in due anni”. A parte che nell’accordo di programma firmato da CGIL-CISL-UIL-CISAL non sta scritto da nessuna parte che è assicurato a tutti un passaggio, né in due anni né in un altro periodo temporale, quel che stupisce è l’accondiscendenza di quel Movimento, che si dichiara indipendente, ad un percorso che riconosca ai lavoratori delle Aree A e B un solo passaggio in due anni. Di fatto è quello che propone l’Amministrazione, anche se solo per l’Area A. A nostro parere, dopo un decennio e passa di permanenza nelle posizioni A1 e B1 sarebbe auspicabile che si desse la possibilità in due anni di collocarsi almeno ad A3 e B3 insieme al resto del personale dell’area, riattivando contemporaneamente anche i passaggi da un’area all’altra. Evidentemente il Movimento si accontenta e chi si accontenta gode.
Vorremmo sottoporre alla vostra attenzione anche la parte conclusiva di quel volantino, dove si scrive – “Per questo chiediamo ai Vertici dell’Istituto di farsi promotori presso il Governo per far sì che il CCNL preveda l’abolizione delle Aree E e B, allo scopo di eliminare una volta per tutte le autorizzazioni per i passaggi da un’area all’altra”. Belle parole. La proposta di costituzione di un’Area unica, corrispondente all’attuale Area C, con la contemporanea soppressione delle Aree A e B e il passaggio di tutto il personale nell’Area unica, è da anni inserita nelle piattaforme contrattuali della USB compresa l’ultima di pubblico impiego consegnata all’Aran ad ottobre del 2013. Perché il Movimento, visto che è indipendente, non verifica le proposte di sistema di classificazione inserite nelle piattaforme delle diverse organizzazioni sindacali e poi riferisce se c’è un altro sindacato, oltre la USB, ad aver messo nero su bianco la proposta di Area unica?
Volete sapere chi difende i lavoratori delle Aree A e B dell’INPS? Avete la risposta a portata di mano, basta guardare le cose per come sono, senza lenti deformanti.