Firmato all'ARAN l'Accordo fra Governo, Cisl, Uil, SNALS e GILDA (la CGIL ci deve “riflettere”), per le assunzioni nella scuola: non non si sa quante siano ne come saranno distribuite, se non dai comunicati stampa. La pericolosa novità è che per la prima volta nella Scuola si è stipulato un contratto per i neo assunti, giustificato dal controllo dei presunti effetti economici , per il “rispetto dell'invarianza finanziaria” dettata dall'art. 9 del Decreto Sviluppo. Mentre quello nazionale è bloccato fino al 2014.
“In altri termini, il neo immesso in ruolo deve costare quanto il precario - evidenzia Barbara Battista, dell’Unione Sindacale di Base - così i nuovi assunti, con anzianità dai 3 a 8 anni, avranno paghe più basse dei loro colleghi che svolgono lo stesso lavoro”.
“La ‘tecnica’ – prosegue Battista - è quella di saltare una fascia stipendiale. Un docente con tre anni di servizio, andrà a perdere in media 2.600 Euro lordi nella scuola primaria e 5.904 nella secondaria; un collaboratore scolastico 1.450 Euro, un taglio secco dal 2 al 6% dello stipendio. Al rinnovo contrattuale se non avrà raggiunto gli 8 anni ne consegue un taglio anche sugli aumenti percentuali e sulla pensione.” Definito “sacrificio sopportabile”, non si sa però a quanto ammonta complessivamente il “risparmio” ottenuto, forse arriverà a 100 milioni? Quanto impiegheranno le Borse a portarseli via?”
Occorre poi considerare il divieto per 5 anni di trasferimento, combinata “all'altissima probabilità che le assunzioni penalizzeranno il Sud ” .
Denuncia la dirigente USB: “Dopo la farsa degli annunci di soli 67 mila posti a fronte di 102 mila pensionamenti, siamo ora alla tragedia del salario d'ingresso con estensione alla Scuola del ‘piano Marchionne’, vero scopo di questo Accordo.
Conclude Battista: “E' l'inizio dell'annientamento del CCNL della Scuola, una deroga al contratto nazionale e una violazione del Testo Unico della Scuola, il D.Lgs. 297 del 94, dove viene affermato il diritto al riconoscimento del pre-ruolo ai fini del calcolo dello stipendio del neo assunto”.
“Così come a Pomigliano e a Mirafiori, l'USB rifiuta con forza questo ricatto e invita tutti i lavoratori a trarre le opportune conclusioni da queste gravi vicende”.
Roma, 20 luglio 2011
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