Il governo con la conversione in Parlamento del decreto legge n. 70/2011, c.d. “decreto sviluppo”, legittima quella cultura della LIBERTA’ DI IMPRESA che sta devastando l’intero sistema sociale solidale. Si tenta di realizzare Un sistema di imprese incapace di misurarsi con la crisi internazionale e capace solo di ricercare profitto nella devastazione delle relazioni sociali, industriali e sindacali, trasformandosi in un’idrovora che divora diritti, servizi pubblici e beni comuni per recuperare margini di profitto destinati a consumarsi in poco tempo.
L’accanimento contro l’attività di accertamento fiscale e contributivo, sta determinando smarrimento e rabbia tra i funzionari della Vigilanza delle amministrazioni pubbliche.
All’Art. 7 si dispone infatti che i controlli in materia fiscale, contributiva e di sicurezza da parte delle diverse amministrazioni sulle imprese siano unificati, abbiano una cadenza al massimo semestrale e una durata non superiore ai 15 giorni e, cosa più grave, la trasgressione di tali disposizioni da parte dei lavoratori pubblici sarà considerata illecito disciplinare.
La USB condanna l’intenzione del Governo di mettere definitivamente sotto tutela politica le imprese attraverso la delegittimazione delle funzioni della pubblica amministrazione e degli operatori coinvolti.
La USB Pubblico Impiego, che considera verifiche e controlli funzioni essenziali e irrinunciabili della pubblica amministrazione, conferma la proclamazione dello stato di agitazione del personale coinvolto in tutte le amministrazioni pubbliche ed indice una assemblea nazionale per il 17 giugno per proporre un percorso di iniziative di lotta a difesa della dignità dei lavoratori pubblici.