Un altro incontro che ha tutti i crismi per definirsi “farsa”.
Siamo stati convocati per il prossimo 23 novembre alle ore 17.00 dal Capo Dipartimento, Dr. Biritteri: oggetto della discussione è il tavolo tecnico per il nuovo contratto integrativo. Ci domandiamo se è mai possibile iniziare una riunione così importante, in mancanza di un chiarimento politico, ne1 tardo pomeriggio a partire dalle 17.00!
Sì, è possibile quando, o non si hanno risposte da dare o quando i giochi si sono già conclusi in altre stanze e non in contrattazione!
Quello che appare evidente è l’assoluta necessità da parte del nostro Ministero di concludere quanto prima l’integrativo, lasciando inascoltata per il momento, la richiesta fatta dalla RdB all’ultima riunione, di presentare una proposta chiara e definitiva da sottoporre al giudizio insindacabile dei lavoratori, alla quale abbiamo chiamato le altre OO.SS. di esprimersi.
La Rdb ha confermato alla stessa riunione, l’assoluta indisponibilità ad aprile alcun tavolo, senza una proposta concreta da parte dell’Amministrazione riguardo alla “riqualificazione del personale”, ribadendo il proprio parere negativo sulla riforma del pubblico impiego ed in particolare sui criteri meritocratici per la distribuzione del salario accessorio del 2009.
Infatti il Sen. Caliendo, messo alle strette ha confermato quello che da tempo abbiamo denunciato: non c’è nessuna copertura economica in finanziaria per i passaggi tra le aree e per nuove assunzioni, così come scritto nel DPEF dal Ministro Alfano.
La certezza invece è quella che definendo l’integrativo, la situazione dei lavoratori giudiziari peggiorerà in maniera esponenziale: massima flessibilità nelle mansioni con la stessa retribuzione, raggiungendo il vero obiettivo della nostra Amministrazione e cioè reperire a costo zero i cancellieri da mandare in udienza, e nello stesso tempo sopperire alla cronica carenza di personale.
Il dato allarmante che emerge dalla documentazione trasmessa dal Ministero, è la conferma che occorrono 10.000 nuove assunzioni, come proposto dalla RdB: infatti, dal 2005 sono “cessati” dal servizio circa 4.000 unità e la stima per il prossimo quinquennio è quella di altre 5.300 “cessazioni”. Se poi si aggiunge che il 25 % del personale ogni biennio è passibile di licenziamento, nel caso in cui non rientri nel premio meritocratico previsto dalla riforma, da qui a pochi anni si arriverà a “personale zero” e spariremo come dipendenti pubblici: si sarà a questo punto, attuato il vero progetto sulla Giustizia, licenziamento di massa e privatizzazione di un diritto costituzionalmente garantito.
Dobbiamo svegliarci dal lungo sonno nel quale ci hanno condotto i sindacati collaborazionisti in questi anni, togliendoci dignità e salario, ed ora ci stanno scippando legalmente anche il posto di lavoro.
Mentre la RdB ha sempre denunciato quali sono le cause dei mali della Giustizia ed i rimedi che si possono mettere in campo per la sua salvaguardia, le altre OO.SS. hanno sempre lavorato per il loro meschino tornaconto, lasciando che scaricassero sui dipendenti le responsabilità della situazione di sfascio in cui la Giustizia si trova.
Per tutelare la tua condizione di lavoratore, per difendere la dignità della funzione sociale che svolgi, per contrastare la smania di chi vuole smantellare e privatizzare tutto
Aderisci alla RdB P.I. CUB
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