Nonostante si sia già conclusa la prima prova di selezione per le POER, rimangono ancora senza risposta gli interrogativi che avevamo posto sin da dicembre (Comunicato Poer). Cosa succederà esattamente il 30 aprile? Quale sarà effettivamente il ruolo dei titolari di POER, che fine faranno gli attuali capi Area e, soprattutto, in assenza di POT (che termineranno i propri incarichi il 30 aprile), chi guiderà gli uffici che attualmente sono retti ad interim?
Nel frattempo l’istituzione delle POER ha innescato quello che temevamo, ovvero che la scelta di individuare Aree di elevata responsabilità e retribuirle con 20/25 mila euro avrebbe posto il problema di riparametrare le indennità delle altre Aree che non sono POER, e poi, a cascata, di tutti gli altri incarichi di responsabilità.
E così l’ennesima riunione sindacale, quella del 21 febbraio, è stata dedicata a quanto retribuire posizioni organizzative e incarichi di responsabilità. Che questa sia la priorità per l’Agenzia è comprensibile, che lo sia anche per le OO.SS. firmatarie no. Possono attendere, invece, senza problemi: mobilità, progressioni economiche, svuotamento della prima Area.
Come pensano di finanziare questa corsa al rialzo delle indennità? A leggere i comunicati delle altre OO.SS., le stesse che non si preoccupano dei minimi salariali e che firmano contratti collettivi con incrementi economici ridicoli, la soluzione è semplice, basta prelevarli dal Fondo e diminuire un po’ i soldi di tutti per premiare i pochi. Questa è la loro politica sindacale.
Stanno incontrando però un problema “tecnico”: le Posizioni Organizzative sono state istituite con il primo CCNL Agenzie Fiscali nel limite del 2% della Terza Area prevedendo un importo fisso omnicomprensivo e, checché se ne dica, quell’importo non si può modificare. Mentre aumentando solo gli incarichi di responsabilità si aggirerebbero i limiti retributivi e numerici fissati dal contratto nazionale per le analoghe figure delle posizioni organizzative.
Ma, al di là dei problemi tecnici, c’è poi un altro aspetto che dovrebbe essere tenuto in considerazione. Che ricadute avrà l’aumento della forbice retributiva nel clima negli uffici? l’Agenzia sembra non preoccuparsene e in questi giorni sta tirando fuori dai cassetti le schede di valutazione individuale. Pagelline, diminuzione dei soldi destinati a tutti, aumento delle indennità per pochi, è così che l’Agenzia pensa di attrezzarsi per affrontare al meglio gli impegni che ci aspettano nel 2019, primo fra tutti la Brexit?
Noi pensiamo che non è questa la strada da percorrere, per questo mettiamo al centro della nostra iniziativa sindacale la questione dei tagli al salario accessorio (15 milioni alle Dogane ovvero 1.400 euro in meno a testa), la necessità di stabilizzare le risorse variabili per poter garantire un futuro alle progressioni economiche, il passaggio di Area per tutti i lavoratori della prima Area, il NO alla valutazione individuale.
Per tutto questo abbiamo avviato le procedure per la proclamazione dello sciopero del settore.
FERMIAMOLI PRIMA CHE FACCIANO DANNI IRREPARABILI