Al Ministro dell'Interno
Prefetto Matteo PIANTEDOSI
Al Sottosegretario di Stato all'Interno con delega ai Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
On. Emanuele PRISCO
Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento
Prefetto Renato FRANCESCHELLI
Tramite:
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Alessandro TORTORELLA
Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Carlo DALL'OPPIO
Al Direttore Centrale dell'Emergenza
ing. Marco GHIMENTI
Al Direttore Centrale per la Formazione
ing. Domenico DE BARTOLOMEO
Al responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
Viceprefetto Renata CASTRUCCI
Oggetto: ELISOCCORRITORI.
A seguito della riunione svoltasi martedì 24 ottobre a.c., successiva allo stato di agitazione nazionale indetto da codesto sindacato con Lett. amm. Prot. n. 110 del 28/09/23 e finalizzata al raffreddamento dei conflitti derivanti dallo stesso, come previsto dalla L. n. 146 del 1990 s.m.e.i., pensiamo sia doveroso esprimere un nuovo punto di vista, consolidatosi dopo aver ascoltato gli intervenuti al tavolo di conciliazione.
Visto lo stato attuale in cui versa l’organico dei nuclei elicotteri dislocati sul territorio nazionale, la maggior parte dei quali sono prossimi all'inoperatività e, conseguentemente, alla venuta meno di quella fondamentale figura - d’élite per il Corpo Nazionale - dell'elisoccorritore; Visto quanto riportato dalla Circolare EM n. 11/2015, la quale stabilisce che l'organico di ogni nucleo sia composto da un minimo di 14 UNITA’; Vista la carenza attuale di personale, che comporta l'esistenza di nuclei con solo 5 UNITA’, di cui, comunque, questa Amministrazione ha dichiarato di essere al corrente; Vista la necessità di garantire l’operatività di ogni nucleo, anche impiegando il personale per più turni consecutivi che, certamente, compromettono la salute e la sicurezza del lavoratore, di cui ogni datore di lavoro è responsabile e dovrebbe farsi garante; Vista l'impossibilità di mantenere, in concomitanza al punto precedente, la regolarità degli addestramenti obbligatori previsti dalla circolare di settore; Ci si chiede se questa Amministrazione abbia contezza di quale sia la reale capacità operativa di un allievo appena promosso vigile permanente. Nove mesi di corso, così densi di contenuti somministrati in tempi decisamente ristretti, quanto possono assicurare la competenza delle nuove leve in servizio?
La nuova circolare emanata per i futuri elisoccorritori prevede, tra i requisiti minimi, l'abilitazione come operatore SAF Basico e un'anzianità di servizio pari a tre anni. In qualità di Vigile Coordinatore con quindici anni di servizio e come istruttore SAF basico - al momento portavoce di categoria - da tre anni posso con forza affermare che il vigile permanente, dopo soli tre anni, abbia un'esperienza e una conseguente capacità e dinamicità operativa veramente irrisoria. Si provi a fare una previsione dei prossimi anni: gran parte del personale elisoccorritore, ormai in quiescenza, sarà sostituito da nuovi elisoccorritori di esperienza pressoché pari a zero, gran parte dei quali incapaci di affrontare interventi dove si richiede professionalità, capacità operativa e, soprattutto, ESPERIENZA SUL CAMPO.
Perché questa amministrazione non prende in considerazione la soluzione proposta da questa organizzazione? Una soluzione in toto economica, rapida da attuare, capace di sopperire alle mancanze che, ad oggi, sono palesi e, infine, in grado di concedere il tempo necessario alla giusta attuazione del nuovo percorso formativo. Ci sono, nell’immediato, un centinaio di candidati VC sul territorio aventi come requisiti di partenza: abilitazione come operatore SAF basico, SAF avanzato (ad oggi ancora ex 2A), formazione come operatore FLUVIALE, salvamento a nuoto e, in parte, i requisiti minimi che antecedentemente alla riforma di settore davano accesso ai corsi da SAF 2B.
Con due settimane di corso sarebbero pronti ad affiancare chi, da anni, ha duramente garantito il soccorso e che nei prossimi anni sarà messo in quiescenza. Abbiamo anche dato la soluzione nell’immediato, come avere tre nuovi istruttori elisoccorritori che andrebbero a prendere il posto degli istruttori attuali, i quali il prossimo anno andranno in pensione. Avrebbero il tempo necessario per essere affiancati proprio in occasione dei corsi dei nuovi elisoccorritori. Portare avanti una ricognizione in relazione ai titoli posseduti per accedere al percorso formativo: TPSS, fluviale, SAF basico, SAF avanzato, salvamento a nuoto, visita medica che garantisca che il personale, seppur al di là dei 40 anni, abbia ancora tutti i requisiti ad oggi richiesti alle nuove leve. Effettuare una scelta della sede in base ai posti disponibili. Il corso di formazione stesso. Tutto questo permetterebbe di condurre una reale e concreta selezione del personale, che risulterebbe essere il prototipo perfetto di elisoccorritore sotto ogni punto di vista.
Affermare che, magari, a quarantacinque anni gli elisoccorritori potrebbero non avere più la prestanza richiesta cosa implica per questa Amministrazione? La volontà di inserire nei reparti volo trentacinquenni da rendere non operativi al volo dieci anni dopo forse? Quando le sigle sindacali firmarono la nuova circolare EM 11/2015, non si sarebbero mai aspettate tempi biblici per l’attuazione della stessa che, ad oggi, dopo più di otto anni, non ha ancora una previsione di inizio e concretizzazione. È una questione di volontà dell’amministrazione: abbiamo visto organizzare corsi da CS in due mesi, con emendamenti ad hoc.
Con la presente si chiede l'apertura di un tavolo di confronto sul tema in parola.
il Coordinamento Nazionale USB VVF