Radio Città Aperta 11 maggio
Emergenza casa: i movimenti in Campidoglio, chiedono il blocco reale degli sfratti e le dimissioni dell’assessore Antoniozzi
di Marco Santopadre
Roma - «Le case ci stanno, perché non ce le danno?», con questo slogan, da stamattina, alcune centinaia di attivisti aderenti a Rap - Inquilini resistenti, Comitato obiettivo casa, Coordinamento dei residence, assessorato popolare contro la crisi abitativa, Coordinamento cittadino di lotta per la casa, Blocchi precari metropolitani e Asia-RdB stanno manifestando in piazza del Campidoglio per chiedere il blocco generalizzato degli sfratti che comprenda anche la morosità. «Centinaia di famiglie vivono con la mannaia dello sfratto esecutivo – hanno detto i manifestanti - Vogliamo che questo sindaco e l'assessore ci dicano come intendono intervenire. L'assessore Antoniozzi ha parlato di 550 milioni di euro da utilizzare per l'acquisto di circa 600 alloggi per chi è in graduatoria con 10 punti: vorremmo sapere dove sono queste case e quando si procederà all'acquisto». Sempre in mattinata è stato occupato ma poi subito liberato dagli studenti della Sapienza in Onda l'ex-albergo abbandonato ‘Tre Api’ di vicolo del Piombo. «E' stata un'azione simbolica ma già da oggi annunciamo altre occupazioni per i prossimi giorni a cominciare dalle case vuote - hanno detto - ci stiamo anche preparando per il G8 che si terrà a Torino dal 17 al 19 maggio sull'università». I movimenti romani per il diritto alla casa che, da questa mattina, stanno manifestando in piazza del Campidoglio, hanno tenuto a partire dalle 17 di oggi un'assemblea pubblica proprio nella piazza antistante la sede del Comune. "Vogliamo dal sindaco - precisa Irene Di Noto dei Blocchi precari metropolitani - che assuma impegni concreti per risolvere l'emergenza abitativa nella capitale e che prenda le distanze dalle parole offensive che ci sono state rivolte dall'assessore Antoniozzi, di cui chiediamo le dimissioni'. L'assessore alla casa, Alfredo Antoniozzi, aveva incontrato in mattinata i manifestanti, e li aveva accusati di essere 'i soliti sobillatori': "Siete i soliti sobillatori che prendete in giro e portate in piazza la povera gente. I cittadini perbene vogliono pagare per la casa. Voi volete occuparla ai danni di quella gente perbene che sta in graduatoria. Vergognatevi, volete rubare ai poveri". Queste le parole di Antoniozzi che lasciando la piazza a fine mattinata è stato oggetto di insulti da parte dei manifestanti, che chiedono di incontrare il sindaco per ottenere la realizzazione di "un piano di edilizia popolare che risponda alle esigenze di 50 mila famiglie senza casa, ed il blocco degli sfratti annunciato dal prefetto e dal sindaco stesso e mai veramente realizzato", come ha dichiarato un esponente dell'Asia-Rdb. Ad inaugurare il blitz in piazza del Campidoglio questa mattina erano stati tre attivisti che si erano incatenati alla statua di Marco Aurelio, mentre poco dopo veniva diramato agli organi di stampa un comunicato congiunto delle varie realtà del movimento di lotta per la casa che affermava: "In risposta alle recenti dichiarazioni dell'Assessore alla casa Alfredo Antoniozzi in cui viene decretata per editto la fine dell'emergenza abitativa a Roma, questa mattina oltre cento famiglie di sfrattati e abitanti dei residence insieme ai movimenti di lotta per il diritto all'abitare si sono radunati in piazza del Campidoglio per denunciare la prosecuzione delle operazioni di sfratto nonostante l'impegno congiunto del sindaco Alemanno e del prefetto Pecoraro di bloccarle fino all'8 giugno e la totale assenza di qualunque impegno concreto in direzione di una soluzione dell'annoso problema dei residence privati lasciati al degrado insieme alle famiglie che li ospitano aventi diritto alla casa popolare. Ai cittadini che protestavano, l'assessore Antoniozzi ha risposto con intollerabile arroganza e disprezzo della loro condizione, evidentemente stizzito che la protesta potesse turbare il suo lavoro non di assessore alla casa ma di candidato di punta alle europee. Il presidio rimane dunque in piazza del Campidoglio in attesa del Consiglio comunale che si svolgerà oggi pomeriggio e chiama tutti a raccolta per un'assemblea pubblica da svolgersi alle 17 per chiedere con forza al sindaco Alemanno le dimissioni di Antoniozzi, una vera moratoria degli sfratti e una politica abitativa che cominci a dare risposte ai cittadini e non solo a proprietari delle aree e costruttori privati". "Sono diversi i casi - ha spiegato più tardi a Radio Città Aperta Angelo Fascetti, di Asia Rdb - di persone per le quali è stato eseguito lo sfratto, nonostante la sospensione annunciata dal prefetto. Il prefetto - spiega - non ha diramato alcun ordine scritto, per cui il blocco degli sfratti rimane affidato alla buona volontà dei commissariati. E alcuni dicono che in mancanza di un atto formale non posso fermare le azioni". "Siamo qui per dire - aggiunge - che siamo ancora in piena emergenza abitativa. Non è vero, come dice il sindaco Alemanno, che abbiamo superato la fase più grave. Siamo messi esattamente come un anno fa. Non basta occuparsi dei mille già sfrattati. Occorre - conclude - pensare anche alle altre 40mila famiglie romane che hanno bisogno di una casa". Era stata in mattinata la stessa associazione dei costruttori Acer, evidentemente per perorare la causa di una ulteriore edificazione selvaggia a prezzi di mercato, a riproporre i dati reali dell’emergenza abitativa a Roma: cinquantamila famiglie in grave disagio abitativo: 5.000 alloggiano in ricoveri di fortuna, 32.500 cercano una casa in locazione a canone sostenibile e 12.500 acquisterebbero un alloggio a prezzo convenzionato. Numeri che comprendono anche i 'nuovi poveri', cioè quelle famiglie a basso reddito che stanno entrando drammaticamente nella soglia della difficoltà, come le giovani coppie, gli anziani, i single ed i separati. Questa la situazione complessiva solo a Roma emersa nel corso della Tavola Rotonda organizzata dall'Acer sull'housing sociale.
DNews 12 maggio
L’emergenza Approvata la memoria di giunta.
L’assessore Corsini: a Roma 270mila alloggi vuoti e sfitti
Le case popolari in stalle e casali
In Campidoglio protesta dei movimenti per la casa
L’assessore Antoniozzi sbotta: «Volete solo rubare ai poveri, vergognatevi».
di Michela Giachetta
Roma - Si sono impossessati del Marc’Aurelio in piazza del Campidoglio. Cavalcandolo. Poi hanno preso possesso di tutta la piazza, montando tende con l’intenzione di passare lì la notte. Sotto lo sguardo del Marc’Aurelio. Al grido di «Le case ci stanno, perché non ce le danno?», dietro lo striscione «Basta sfratti», i movimenti di lotta per la casa sono scesi in piazza per protestare contro l' emergenza abitativa. Proprio mentre era in corso un convegno su Housing sociale, soluzioni non rinviabili, organizzato dall’Acer. Si cerca la cura al male dell’emergenza abitativa. Malattia cronica. I numeri li fornisce il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma: «A Roma esiste un problema casa pregresso, la città cresce di 14mila famiglie l'anno, nel 2015 avremo 320mila stranieri regolari residenti. Abbiamo65mila fuori sede e ogni posto letto pubblico a loro riservato ha 23 richieste». Sono 30mila le famiglie che dovrebbero avere accesso a una casa popolare. «A queste - dice Roma - bisogna aggiungerne altre 20-25mila.Per questo «bisogna fare più abitazioni in affitto ad unprezzo convenzionatoanche per l'acquisto. Il Comune ha un ruolo fondamentale». Costruire nuove case, però non è la soluzione. Almeno secondo quanto dichiara l’assessore all’Urbani - stica, Marco Corsini: «Ci sono 270mila alloggi vuoti e sfitti a Roma, noi abbiamo la necessità urgente di almeno 30mila case, questoè ilvero doping».Corsini parla del ruolo della politica, cui addossa la responsabilità della situazione: «La politica non governa questi processi - dice - è una dimostrazione inaccettabile di impotenza. Per un privato affittare un appartamento significa perderlo. Se mettiamo sul campo delle soluzioni - conclude Corsini - non dovremo requisire e costruire altre case. L'alternativa è il patrimonio pubblico». Per una soluzione al problema casa che deriva per Corsini da «una carenza programmatica » serve, dice l'assessore, «un piano di risorse da trovare attraversola legge obbiettivo perchè con i bilanci comunali non si danno risposte». Eppure l’a ssessore alla Casa, Alfredo Antoniozzi una risposta prova a darla a chi non può permettersi una casa. Alle tante persone in graduatoria che non riescono ad avere accesso all’housing sociale. «La giunta comunale ha approvato una memoria da me proposta sugli immobili rurali, ovvero stalle, casali e case agricole, per recuperarli come nuovo volano economico e housing sociale», dice l'assessore capitolino. Ma ai movimenti per la casa le dichiarazioni non bastano. La protesta in Campidoglio «Siamo stanchi delle parole di Antoniozzi e Alemanno che dicono che siamo usciti dalla crisi», dice Mario Fontana, rappresentante del Comitato Obiettivo casa che aggiunge: «Abbiamo centinaia di famiglie che vivono con la mannaia dello sfratto esecutivo: sono 40milaledomande per le case popolari, 10mila le famiglie che usufruiscono del bonus casa, 6mila le sentenze di sfratto. Vogliamo che sindaco e assessore la facciano finita con gli annunci e ci dicano come intendono intervenire». La risposta dell’assessore non si fa attendere. Antoniozzi incontra i manifestanti invitandolia costituire una delegazione per discutere della questione. «Siete abituati alle promesse, quelle fatte e non mantenute - dice - stiamo facendo un tavolo istituzionale con la Regione e stiamo lavorando a questo». Nei confronti di chi lo critica per la scelta di voler fornire spiegazioni a dei delegati e non a tutti i manifestanti l’assessore non usa mezzi termini: «Siete i soliti sobillatori. Prendete in giro la povera gente e la portate in piazza. I cittadini per bene vogliono pagare per avere una casa, voi volete occuparle superando la gente onesta che è in graduatoria. Vergognatevi! Volete rubare ai poveri». Si scatena il putiferio. «Antoniozzi dimettiti» è il grido più forte che rimbomba nella piazza. Il botta e risposta va avanti fino a sera. I movimenti per la casa chiedono al sindaco di prendere le distanze dalle dichiarazioni di Antoniozzi. Che torna sull’argomento in serata: «Hotutelato la gente perbene dai soprusi dei furbi e deiviolenti».
Corriere della Sera 12 maggio
Emergenza Manifestazione contro gli sfratti
Casa: è rottura tra Campidoglio e movimenti
Antoniozzi: «Agitatori di professione». Tensione. I manifestanti si sono incatenati al Marc’Aurelio, urlando slogan contro l’assessore e il sindaco Protesta Incatenati al piedistallo del Marc’Aurelio, così hanno manifestato i movimenti per la casa
di Ilaria Sacchettoni
«Non pensino di intimidirmi con insulti e minacce, occorre il rispetto della legalità» dice un Alfredo Antoniozzi particolarmente avverso a liturgie sindacali e lessico da negoziatore.
Il repentino cambio stagionale tra movimenti e Comune, risale a ieri, frutto - non si quanto temporaneo - di una giornata di protesta sulla piazza del Campidoglio, con i manifestanti incatenati al Marc’Aurelio che urlano contro l’assessore e candidato per il Pdl alle europee. Un botta e risposta con strascico pomeridiano fino in Prefettura e con i movimenti che chiedono al sindaco le dimissioni di Antoniozzi, una moratoria per gli sfratti e «una politica abitativa che dia risposte ai cittadini e non solo ai costruttori e proprietari ».
Ancora qualche settimana fa, sull’argomento delle nuove cubature, movimenti e assessore avevano trovato il modo di dialogare, ieri invece Antoniozzi parlava di «agitatori di professione»: «Sappiamo benissimo i metodi che usano per far numero alle manifestazioni utilizzando gli immigrati. Si devono vergognare, occupano le case e vogliono rubare ai poveri». Al mattino, all’Ara Pacis, costruttori (Acer) e amministratori avevano discusso di edilizia sociale a fronte dei grandi numeri dell’emergenza romana. Per i costruttori di Acer, sono «cinquantamila le famiglie in grave disagio abitativo». Nel frattempo, in Campidoglio, la protesta dei movimenti arruolava il Marco Aurelio, con tre dimostranti incatenati al monumento. «Ero appena stato al convegno sull’housing sociale e mi sento insultare da queste persone» protesta a sua volta Alfredo Antoniozzi. «Suscettibilità frutto della mancanza di risposte» sugerisce Paolo Di Vetta del Blocco Precario Metropolitano.
Ma l’assessore che fin qui aveva dialogato con i rappresentanti dei movimenti attorno ai tavoli prefettizi e comunali, tira dritto scoraggiando rivendicazioni, mentre i manifestanti continuano a denunciare l’esecuzione di sfratti. «Il blocco degli sfratti è affidato alla buona volontà dei singoli commissariati. Non basta occuparsi dei mille già sfrattati (le famiglie con dieci punti in graduatoria per una casa popolare, ndr) ma bisogna pensare anche alle altre 40mila famiglie senza alloggio» dice Angelo Fascetti di Asia Rdb. Sui numeri almeno costruttori e movimenti sembrano d’accordo. «Sono aumentate le esigenze dei cittadini: da una previsione dell'anno scorso per l'housing sociale di 30 mila alloggi siamo passati a 50 mila» afferma il presidente Acer, Eugenio Batelli.
Repubblica.it 11 maggio
Emergenza casa, manifestano in Campidoglio e "cavalcano " il Marco Aurelio
Roma - Un centinaio di persone manifesta per il diritto alla casa in piazza del Campidoglio. Fanno parte di "Rap - Inquilini resistenti", "Comitato obiettivo casa", "Coordinamento dei residence", "assessorato popolare contro la crisi abitativa", "Coordinamento cittadino di lotta per la casa" e "Blocchi precari metropolitani". Alcuni dei manifestanti al grido "Le case ci stanno, perché non ce le danno?" si sono arrampicati sul Marco Aurelio e hanno 'cavalcato' la statua. Mario Fontana, rappresentante del Comitato Obiettivo casa ha spiegati: "Siamo stanchi delle parole dell'assessore alla Casa Alfredo Antoniozzi e del sindaco Gianni Alemanno che dicono che siamo usciti dalla crisi". "Abbiamo centinaia di famiglie che vivono nei residence e con la mannaia dello sfratto esecutivo: sono 40.000 le domande per le case popolari, 10.000 le famiglie che usufruiscono del bonus casa, 6.000 le sentenze di sfratto pronunciate nei tribunali. Vogliamo che questo sindaco e l'assessore la facciano finita con gli annunci e ci dicano come intendono intervenire. L'assessore Antoniozzi, ha parlato di 550 milioni di euro da utilizzare per l'acquisto di circa 500-600 alloggi per chi è in graduatoria con 10 punti: vorremmo sapere dove sono questi alloggi, quando si procederà all'acquisto e quando queste famiglie, che vivono nei residence e si sono auto-organizzate in movimenti di lotta per la casa, prenderanno finalmente casa. Fontana ha poi aggiunto: "Chiediamo un blocco generalizzato degli sfratti che comprenda la morosità perché l'annuncio di Alemanno era semplicemente campagna elettorale"
Agenzia fotografca Eidon