La modifica dell’orario di lavoro che la direzione centrale vuole imporre in tutti gli uffici dell’Emilia Romagna non serve a migliorare l’organizzazione del lavoro e neanche a migliorare l’erogazione dei servizi.
Come USB nazionale è dal novembre del 2011 che abbiamo denunciato, con una lettera inviata al direttore centrale, che questa iniziativa è una “vera e propria provocazione nei confronti dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali” e che “tale comportamento è di assoluta gravità, perché opera radicali modifiche sull’organizzazione del lavoro e sull’orario di lavoro in violazione di tutte le norme che disciplinano le corrette relazioni sindacali.”
Ora che il problema è arrivato anche in Emilia Romagna ci stiamo opponendo con tutte le forze perché si attuino inutili imposizioni di modifiche dell’orario di lavoro e chiediamo abbiamo chiesto, con le altre organizzazioni sindacali un incontro urgente alla direzione regionale.
In quell’incontro il nostro intento non sarà quello di trovare regole condivise sull’orario di lavoro a livello regionale che facciano calare ancora una volta dall’alto e sulle spalle dei lavoratori decisioni non condivisibili così come già avvenuto in altre direzioni regionali dell’agenzia delle entrate con l’avvallo dei soliti noti.
Quel tavolo servirà a chiarire che eventuali modifiche all’orario di lavoro potranno essere effettuate soltanto con l’approvazione dei lavoratori e a livello di ogni direzione provinciale, senza imporre alcun obbligo di scadenza e con la consapevolezza che se non si raggiunge un accordo tra amministrazione e rappresentanti sindacali dei lavoratori resterà in vigore il precedente accordo sull’orario di lavoro già sottoscritto da entrambe le parti così come stabilito dal CCNL.