Al termine di un approfondito confronto l’USB ha sottoscritto l’ “Accordo per la definizione delle misure di prevenzione e la sicurezza dei dipendenti in ordine all’emergenza sanitaria da “Covid-19” per lo svolgimento delle attività lavorative esterne”. Come già in occasione del protocollo generale del 3 maggio, anche questa volta avevamo preventivamente e dettagliatamente formulato le nostre proposte predisponendo un apposito documento inviato nei giorni precedenti all’Amministrazione ed ai lavoratori. Ciò ha consentito di orientare la discussione e riempire di contenuti l’accordo nell’ottica della massima tutela dei lavoratori impegnati nelle attività esterne.
Fermo restando che queste ultime sono per ora bloccate sino al 15 settembre e poi dovranno essere limitate al massimo sino alla fine dell’anno (in relazione agli obbiettivi di budget 2020 gli indicatori relativi agli interventi esterni presso la sede del contribuente sono neutralizzati fino al 31/12/2020), ecco i punti salienti proposti da USB e recepiti nell’accordo:
1) esclusione dello svolgimento di tutte le attività esterne (programmabili e non programmabili) che in base al documento tecnico dell’Inail, dell'aprile 2020, siano classificate con un rischio superiore a quello “BASSO” (principio applicabile anche alle verifiche aperte prima dell'emergenza sanitaria). È un punto fortemente sollecitato da USB per minimizzare, sulla base di uno studio tecnico, l’esposizione a rischio dei lavoratori e per ridurre i margini di discrezionalità applicabili sui territori. Senza questo importantissimo paletto ogni singolo Direttore avrebbe avuto mano libera nel decidere quali attività esterne effettuare aprendo scenari ingestibili;
2) prioritaria selezione su base volontaria del personale che svolgerà attività esterna tenendo conto dei criteri di rotazione;
3) maggiore cautela con riferimento allo svolgimento di attività esterne non programmabili;
4) individuazione di precise misure per minimizzare il rischio connesso all’attività esterna (acquisizione e valutazione del protocollo di sicurezza anti contagio del soggetto destinatario della visita, redazione di un protocollo sicurezza anti contagio per la specifica attività di verifica, dotazione di mascherine monouso FFP2, visiera facciale in PVC, gel per mani e prodotti igienizzanti per superfici, ecc);
5) riconoscimento della possibilità per il lavoratore di essere sottoposto volontariamente a test sierologici e/o tamponi con costi a carico dell’Agenzia, in relazione alla valutazione della specifica attività, del contesto di svolgimento della stessa e della situazione epidemiologica locale;
6) riconoscimento per il lavoratore che rilevi rischi superiori a quelli preventivati di interrompere l'attività esterna dandone comunicazione al datore di lavoro.
Certamente avremmo preteso più coraggio dall’Amministrazione sulla questione relativa al divieto di utilizzo dei mezzi pubblici e alla previsione di usufruire di servizi di noleggio auto o sharing, con un utilizzo del mezzo proprio solo a carattere residuale, ma sul punto l’Amministrazione è stata irremovibile.
Fermo restando che vigileremo affinché le trattative a livello locale declinino concretamente le misure individuate a livello nazionale, riteniamo l’accordo sottoscritto decisamente soddisfacente in quanto rappresenta un ulteriore tassello per ridurre al massimo il rischio di esposizione a contagio del personale e dell’utenza.
L’USB AL TAVOLO C’È E SI VEDE!!
USB PI Agenzie Fiscali