La Montagna partorisce il topolino!
USB Difesa: Soddisfazione per la riapertura delle Scuole Allievi Operai ma NON per il Piano Assunzionale triennale, stimato in circa 2000 Unità.
Roma 26 ottobre 2018. L’incontro odierno con Ordine del Giorno: “Punto di situazione sulle iniziative avviate dall’Autorità Politica”, presieduto dai due Consiglieri del Ministro, dott. Bonaccini, dott. Izzo e dal Vice Capo di Gabinetto, dott.ssa FAVA, i quali in apertura hanno premesso che la delega sul Personale civile resta in carico al Ministro, è stato prevalentemente improntato sulla Formazione e sul Piano Assunzionale straordinario, stimato in circa 2000 unità per il triennio 2019 – 2021, destinato prevalentemente agli Enti dell’area industriale della Difesa.
Nel Piano formativo, illustrato dal dott. Bonaccino, mediante la proiezione di diapositive, in cui gli obiettivi prefissati, stanti i costi che gravano sul capitolo assegnato derivante in parte dalle spese di missione, sono indirizzati a misure atte alla riduzione della spesa, senza alcuna preclusione all’obbligo della formazione dei Lavoratori prevista per Legge. Il Piano prevede il decentramento della formazione presso le sedi periferiche, con la contestuale riattivazione delle ex Scuole Allievi Operai in Enti in cui è stata accertata la possibilità, come proposto, per anni, da USB, anche se, come ben noto, alcune di tali strutture versano in condizioni tali da predisporre immediati interventi di risanamento e di ristrutturazione degli edifici, come nell’Arsenale di Taranto, in cui una parte della struttura, è attualmente transennata ed inagibile.
La riapertura delle ex Scuole Allievi Operai, come più volte sottolineato da USB, è la soluzione per una Formazione Eccellente eseguita dalle Maestranze in servizio, a costo zero. La formazione potrà garantire quel ricambio generazionale che eviterebbe l’esternalizzazione di attività manutentive tipiche degli Enti Industriali.
In merito al Piano Assunzionale, in netto contrasto con le esigenze formalizzate dagli Stati Maggiori, nettamente superiore alle esigue 2.000 assunzioni del Piano triennale, USB ha espresso le proprie perplessità esponendo, come riferimento, i dati del Polo di mantenimento Sud di Nola, la cui riduzione del Personale, nei prossimi due anni, sarà di circa il 50% dell’attuale dotazione organica. Numero assolutamente insufficiente per colmare la riduzione del personale in tali settori di Eccellenza Industriale.
Dal precitato Piano Assunzionale alcun riferimento è stato fatto circa gli Stabilimenti delle AID (Agenzie Industrie Difesa), cui non è stata fornita alcuna notizia in merito alla stabilizzazione del Personale Interinale, indispensabile per le Commesse, affidate a ditte esterne. Ai Consiglieri del Ministro abbiamo esposto il comportamento della Direzione per non aver fornito, ad oggi, alcun tipo d’informazione sia in merito agli Organici e Piano Industriale sul quale sarà necessario chiedere un confronto, anche alla luce dei recenti provvedimenti che hanno interessato l’Arsenale di Messina.
Per quanto attiene i benefici previdenziali del Personale civile operante in Polverifici o assoggettati a lavorazioni insalubri, come evidenziato dalle altre O.S. che hanno chiesto un intervento legislativo, come USB nel concordare sulla necessità di un provvedimento normativo, poiché tali benefici derivano da norme inadeguate e superate. Tali benefici, oltre a costituire un diritto dei Lavoratori interessati, lo sono ancor più per il Diritto alla SALUTE, negato in questi anni, non essendo stato mai stato predisposto un registro esposto, come per l’amianto e, di recente, all’uranio impoverito che, non può interessare solo la componente militare. Infatti, i mezzi utilizzati nelle missioni all’estero, al rientro presso gli Enti di appartenenza, sono stati sottoposti alle necessarie attività manutentive, eseguite dal Personale Civile, ignaro del rischio al quale è stato inevitabilmente esposto. Durante il proprio intervento, viste le decantate attenzioni del Dicastero verso l’Ambiente, USB ha riproposto la realizzazione di Centri di Raccolta negli Enti della Difesa, necessari per la differenziazione dei rifiuti. Tanto, in ottemperanza alle norme del Testo unico in materia ambientale. A titolo di esempio reale, presso il Quartier Generale di Bari Palese, in cui è stato realizzato tale centro, ha consentito un risparmio di spese di centinaia di migliaia di Euro per la riduzione del Tributo locale per lo smaltimento dei rifiuti, ed evitato il conferimento presso impianti d’incenerimento o discariche.
Circa la problematica della 1° Area, dopo aver evidenziato il contenuto dell’incontro con la Funzione Pubblica, abbiamo proposto un tavolo permanente a scadenza, per individuare soluzioni entro poco tempo, in considerazione che il settore DIFESA, sarà penalizzato a causa dei limiti imposti dalla Legge 244/2012 riguardante la revisione dello strumento militare, necessaria di rivisitazione e modifiche.
Infine, per quanto attiene la smentita, a firma di CGIL CISL UIL E UNSA, riguardante il Fondo dei 21 Milioni di Euro, ottenuti grazie ad USB e INTESA, esprime delusione perché le stesse, senza una valida motivazione, l’hanno voluto al FUA. Una scelta non condivisa da Migliaia di Lavoratori perché non avrà carattere strutturale, né tantomeno sarà fisso e continuo in busta paga, e quindi non utile ai fini della pensione. Tra l’altro a oggi alcun Lavoratore è stato informato di come e quanto sarà pagato l’importo previsto per il corrente anno, ma soprattutto con quali modalità.
Il tempo è galantuomo e vedremo cosa ne penserà il Ministro, cui proporremo nuovamente il riconoscimento della Specificità, al fine di limitare e colmare il divario economico con la componente Militare, a partita di compiti e funzioni.
Coordinamento Nazionale O.S. USB P.I. Difesa