Nel 2008 i maggiori fondi di categoria gestiti da imprese e CGIL, CISL e UIL, hanno perso mediamente il 5%, mentre TFR in azienda si è rivalutato del 3,4%. Tra mancato guadagno e perdite realizzate chi ha conferito ai fondi il TFR ha perso oltre l’8%.
La perdita del 2008 si aggiunge a quella del 1% medio del 2007.
I comparti più aggressivi che investono sui prodotti azionari, nel 2008 hanno perso oltre il 17%. Ad esempio Fonchim perde il 25,1%, Cometa il 15,7%, Fondenergia dinamico il 19,6%, Cooperlavoro il 17,1%, Previcooper Dinamico il 17,4%, Gommaplastica Dinamico il 21,9%, Fonte il 10,6%.
E’ utile ricordare che i sostenitori dei fondi considerano la linea di investimento su azioni come la più adatta per incrementare i versamenti! Le linee più prudenti e conservative rendono sempre poco e quasi sempre meno del TFR.
In nove anni i fondi operativi dal 2000, a fronte ad un rendimento del TFR del 27,7% hanno fatto perdere da un minimo del 7,3% (Cometa) ad un massimo dell’8% (Fondenergia).
La crisi dei mercati finanziari travolge anche i fondi pensione aperti. Infatti su 353 linee di fondi pensione aperti con almeno 1 anno di vita, più della metà, 218 linee, pari al 62% del totale, ha fatto registrare rendimenti negativi.
I numeri e il volume delle perdite, L’esplosione della crisi finanziaria, il crollo dei valori azionari hanno reso evidente a tutti che nel conferimento del TFR ai fondi pensione c’e solo un forte rischio per il salario dei lavoratori e un forte guadagno, a prescindere dalla resa dell’investimento, per i gestori, le banche e gli speculatori che hanno la possibilità di “giocare” con i soldi dei lavoratori.
E’ necessario, pertanto, rilanciare la PREVIDENZA PUBBLICA, quale strumento unico e universale per il mantenimento del reddito percepito prima del pensionamento e opporsi alla riduzione delle pensioni attese con peggioramenti delle aliquote su cui calcolarle e all’aumento dell’età pensionabile.
Rivendicare per i lavoratori iscritti ai fondi chiusi il diritto (oggi negato) al recesso e ad interrompere i versamenti e richiedere quanto versato, e la cancellazione per i nuovi assunti del silenzio assenso per il passaggio del TFR ai fondi pensione.
Il Governo interviene con consistenti finanziamenti ai pescecani della finanza, banche, ed aziende; taglia pensioni, salari e servizi sociali.