“I responsabili degli uffici, nel rispetto dei principi di trasparenza, economicità ed efficacia della Pubblica Amministrazione, una volta ripartite le quote, comunicano a ciascun dipendente, con lettera personale, le diverse voci di incentivazione riconosciute, nonché la valutazione assegnata con la relativa motivazione posta a base del riconoscimento (fac-simile allegato 2), informando altresì della possibilità di esperire procedure conciliative in caso di contrasto sulla valutazione ricevuta.”
Questo è quanto recita alle disposizioni finali (punto 4, lettera d) la circolare ministeriale n. 29/2013 del 5 luglio 2013, relativa al FUA anno 2012, indirizzata agli uffici periferici del Ministero del Lavoro: tutto chiaro per quanto concerne il rispetto di trasparenza ed il diritto, da parte del lavoratore, di potere attivare un eventuale contraddittorio al fine di contestare il giudizio e le quote assegnate.
Si sottintende, ma neanche tanto, che la procedura deve svolgersi e concludersi prima della comunicazione da parte degli uffici delle quote ripartite al fine del pagamento delle stesse !! Ogni tentativo di conciliazione, altrimenti, risulterebbe inutile e tutta la procedura potrebbe apparire come una sonora presa in giro del lavoratore, delle OO. SS. che hanno partecipato ai confronti a livello nazionale e territoriale e dell’’Amministrazione stessa che in tali confronti ci ha messo la faccia nel tentativo di rispettare …. appunto …. i principi di trasparenza, economicità ed efficacia … come sopra riportato.
Or bene, a tutt’oggi, pochi sono gli uffici periferici che hanno inteso rispettare la direttiva della citata circolare.
Da più DTL giungono notizie alla scrivente O. S. che nessuna comunicazione è ancora pervenuta o peggio, ancora, i responsabili degli uffici si sono sbizzarriti a fornire informazioni assolutamente parziali e, comunque, prive del totale degli importi nonché, a secondo degli accordi di sede, delle motivazioni poste a base degli eventuali riconoscimenti.
Avverrà, quindi, che, nella stragrande maggioranza dei casi, i lavoratori percepiranno le quote o che le stesse verranno messe in pagamento prima che la dovuta informazione sia pervenuta e possa avere dato luogo ad un eventuale contenzioso.
Il giochetto non è nuovo ed stato già ampiamente praticato negli anni passati.
Le scuse addotte sono: la tardiva assegnazione e ripartizione delle risorse, i tempi tecnici di pagamento ……… l’ invasione delle cavallette.
Lo scopo appare chiaro: evitare ogni azione di disturbo ai manovratori per procedere, in alcuni casi, al pagamento di somme con differenze notevoli e discriminazioni palesi.
Così come abbiamo più volte sostenuto il FUA tolto ai lavoratori, ai lavoratori in eguale misura dovrebbe essere restituito; troppe sperequazioni hanno contrassegnato negli anni la suddivisione del salario accessorio: più che dimezzato da riqualificazioni e progressioni economiche di cui ha beneficiato solo una parte del personale. Con gli ultimi accordi, si tenta di imbellettare la distribuzione di ciò che resta con i principi di trasparenza, economicità ed efficacia … parole vuote se non sono associate al diritto di riprendersi il maltolto da parte dei lavoratori; parole offensive ed irridenti se associate all’emissione di una circolare “esplicativa” che poi non viene rispettata.
Roma, 25 novembre 2013
USB/P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.