L’USB MEF ha ricevuto dall’Amministrazione, in risposta al proprio atto di diffida e messa in mora inviato in data 13/12/2013, l’informativa/confessione sugli uffici di diretta collaborazione del Ministro (UDCOM).
La stessa Amministrazione, invece, non ha ancora risposto ad altra nota, inoltrata nella stessa data, con la quale è stato richiesto l’accesso agli atti relativi ai compensi erogati per l’assistenza fiscale 2013, cospicui per i pochi prescelti e miseri per tutti gli altri.
La nostra Organizzazione Sindacale sta conducendo da tempo una battaglia sulla trasparenza e l’equità del salario accessorio, denunciando le zone grigie di privilegi ed anomalie salariali presenti nel nostro dicastero e le relative coperture politiche ed amministrative.
Questa informativa che il Gabinetto del Ministro è stato costretto a fornire, anche se molto parziale ed in parte elusiva rispetto a quanto richiesto, evidenzia comunque le macroscopiche differenze salariali ostinatamente denunciate dalla USB MEF.
L’indennità di Gabinetto corrisposta ai 203 addetti, infatti, è superiore a 1000 euro medi mensili netti pro capite e la prima delle 3 fasce economiche percepisce 1600 euro netti mensili pro capite, quindi addirittura più dello stipendio tabellare medio della terza area.
Questo dato contenuto nell’informativa, però, continua a rimanere non suffragato dai relativi provvedimenti formali di costituzione e stanziamento (i decreti ministeriali previsti dalla normativa) poiché il gabinetto del Ministro si è ben guardato dal fornirli nonostante fossero stati richiesti nell’atto di diffida suddetto, provocando forti sospetti persino sulla loro esistenza.
L’impegno e l’ostinazione dell’USB MEF hanno determinato la revoca dell’attribuzione del 2% del FUA agli UDCOM, la sua restituzione a tutti i lavoratori a partire dal FUA del 2013 e hanno anche rimesso in discussione le quote di turni e reperibilità destinati senza controllo a questi stessi uffici.
C’è comunque ancora molto da fare, visto che la questione etica sollevata dalla nostra Organizzazione Sindacale rimane del tutto immutata se non addirittura rafforzata dalle informazioni ricevute. Inoltre, a tutt’oggi, non si conoscono ancora i trattamenti economici dei super dirigenti del Gabinetto del Ministro che, per norma ma non per loro, dovrebbero essere resi pubblici sul portale internet del MEF insieme a tutti i loro incarichi.
È del tutto intollerabile, infatti, che mentre con la legge di stabilità si proroga il blocco dei contratti del pubblico impiego per un ulteriore anno, mentre si ipotizza il contratto unico, ovviamente al ribasso, per tutti i pubblici dipendenti, mentre il gruppo di lavoro istituito dal Ragioniere Generale dello Stato si sta occupando di come smantellare la rete periferica del MEF, mentre il super (pagato) commissario alla spending review Cottarelli sta creando i presupposti per il taglio di migliaia di dipendenti pubblici e la loro messa in mobilità coatta, si possano continuare a favorire, ostinatamente e senza alcun ritegno, consistenti sacche di privilegio all’interno del nostro Dicastero.
Probabilmente sarebbe il caso che il ministro “Saccodanni”, anziché pensare a come togliere soldi agli insegnanti o al personale ATA delle scuole, si occupasse della condizione di tutti i lavoratori del MEF predisponendo il DM di riparto delle risorse di cui all’art. 3, comma 165, legge 350/2003 (c.d. cartolarizzazione) e facendo chiarezza sul destino delle Ragionerie Territoriali dello Stato, destinate per norma ad un drastico ridimensionamento.
Su queste questioni specifiche l’USB MEF è fermamente intenzionata a continuare la vertenza anche legale già intrapresa ed è determinata ad intensificare l’azione sindacale su tutte le problematiche del nostro dicastero.