Lo sciopero nazionale del 12 e del 13 novembre degli Assistenti Scolastici a Roma ha visto un’importante partecipazione nonostante i tanti lavoratori in quarantena. Nella piazza di Montecitorio c’era una rabbia condivisa da una categoria di lavoratori e lavoratrici che operano nella scuola per le autonomie degli alunni con disabilità, pagati a cottimo dalle Cooperative Sociali su appalto degli Enti locali: sono i braccianti della scuola!
La scuola, come altri importanti settori del Paese, ora rivela tutte le mancanze dovute alla perdurante condizione di investimenti inesistenti, causando un dannoso impoverimento culturale e lo sgretolamento della comunità educante.
Le aziende vogliono fare profitti anche sulla sicurezza, a danno di utenti e lavoratori, privandoli anche dei DPI adeguati. Questi non vengono forniti o vengono distribuiti in numero non sufficiente all’espletamento del servizio, situazione insostenibile che abbiamo già denunciato con forza a tutti gli organi di vigilanza.
Rimane un salario a cottimo che si sta ulteriormente riducendo, perché ci sono tagli sul monte ore che le coop effettuano in modo unilaterale.
Rimane l’impoverimento pregresso per la mancata applicazione dell’art.48 del Cura Italia e la scelta di fare ricorso agli ammortizzatori sociali, pervenuti dopo mesi di stenti.
È sotto gli occhi la pusillanime astensione di voto dei 5 Stelle e del PD durante la votazione del 16 ottobre 2020. In tal modo è stata impedita la reinternalizzazione degli assistenti educativo culturali al Comune di Roma come proposta dalla delibera popolare presentata dal Comitato Romano A.E.C.
Di fronte ad una politica che fa i propri interessi e quelli dei padroni, i lavoratori e le lavoratrici del terzo settore hanno due strade: continuare a credere che l’azienda sia buona perché seguita a retribuirli (miseramente) oppure comprendere come il sistema cooperativistico sia la causa della loro precarietà lavorativa ed esistenziale. Riteniamo sia ora il tempo di convergere per individuare e contrastare questo nemico comune.
Continua la nostra vertenza nazionale per la reinternalizzazione degli Assistenti scolastici per la disabilità, operatori sociosanitari, sanitari di tutti gli appalti. Basta gare al ribasso, il sociale e la sanità devono tornare ad essere pubblici ed a libero accesso.
USB Coop Sociali