11.857 tagli nell’ultimo triennio+
349 nuovi tagli per il prossimo anno scolastico=
1.945 posti di TFA
Quando la matematica è un’opinione
Con Decreto Ministeriale n. 31 del 14 marzo 2012 il MIUR ha definito il numero dei posti disponibili a livello nazionale per le immatricolazioni ai corsi di Tirocinio Formativo Attivo per l’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria di primo e di secondo grado, per l’ anno accademico 2011-12.
In relazione alla definizione del numero dei posti disponibili, il Ministero ha preso in considerazione “la rilevazione sul fabbisogno di personale docente nelle scuole secondarie di I e di II grado per ciascuna classe di abilitazione, maggiorato nel limite del 30 per cento in relazione al numero di pensionamenti previsti, effettuata dalla Direzione generale per il personale scolastico” e ha fissato in complessivi 4.275 i posti per il TFA per la scuola secondaria di primo grado e 15.792 i posti per il TFA per la scuola secondaria di secondo grado.
Non è prevista l’attivazione dei TFA finalizzati al conseguimento dell’abilitazione per insegnare nella scuola dell’infanzia, nella primaria, nel sostegno e per gli aspiranti docenti di musica. Pare, inoltre, che il Miur non abbia intenzione di attivare neanche i corsi relativi all’abilitazione nelle classi di concorso della secondaria che non figurano ancora negli elenchi ufficiali perché riguarderebbero discipline con personale in esubero oppure con pochi posti vacanti.
Proviamo a riflettere sui dati che riguardano la Sicilia. Le richieste avanzate dai vari Atenei siciliani circa l’utenza sostenibile sono state esaudite quasi completamente. Peccato che, come abbiamo già rilevato in un nostro precedente comunicato, i conti non tornino affatto.
In Sicilia, una delle regioni che maggiormente ha sofferto le conseguenze dei tagli della nefasta era Gelmini sia in termini occupazionali che pedadogico-didattici, il fabbisogno totale di docenti ammonterebbe a 1.945. Il saldo negativo che riguarda la nostra regione in merito ai tagli al personale docente di ogni ordine e grado di scuola ammonta, invece, a 11.857 posti. Con Circolare ministeriale n. 25 del 29 Marzo, peraltro, sono state comunicate le “Dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2012/2013” distinte per regione e, meraviglia (!), rispetto agli organici del precedente anno scolastico, la Sicilia si configura per l’ennesima volta come una delle regioni caratterizzate dal segno “meno”: meno 59 posti nella scuola dell’infanzia; meno 8 posti nella scuola primaria;meno 36 posti nella scuola secondaria di primo grado; meno 246 posti nella scuola secondaria di secondo grado.
Un totale di 349 posti in meno per il personale docente della scuola siciliana, a fronte delle pubbliche dichiarazioni del ministro Profumo che aveva assicurato che la stagione dei tagli era finita.
Basta, quindi, analizzare i numeri dei tagli e degli incarichi attribuiti alle scorse convocazioni per rendersi conto che la scuola siciliana negli ultimi tre anni ha espulso 11.857 docenti e che le Graduatorie ad Esaurimento, da cui si attinge il personale docente a tempo determinato e indeterminato, hanno visto attribuire gli ultimi incarichi a precari con decenni di servizio. Senza considerare, poi, che “grazie” all’innalzamento dell’età pensionabile, nei prossimi anni, il numero dei pensionamenti nella scuola sarà di certo inferiore a quello che sarebbe stato con i precedenti requisiti richiesti. L’Ateneo palermitano, nello specifico, si è proposto per tutte le sette classi di abilitazione previste per il primo grado (A030, A032, A033, A043, A059, A245, A345) e per 20 (A013, A017, A019, A029, A035, A036, A037, A038, A039, A047, A048, A049, A050, A051,A052, A058, A060, A061, A246, A346) delle 27 classi di abilitazione relative al secondo grado.
E allora la domanda, che oltre che lecita appare pure opportuna, che ci poniamo è: la Direzione generale per il personale scolastico ha tenuto in considerazione l’esistenza delle Graduatorie ad Esaurimento nel calcolo del famigerato “fabbisogno” regionale di personale docente? E gli Atenei, che nella stragrande maggioranza dei casi si sono limitati a riproporre gli stessi “numeri” messi a bando con le vecchie Sissis, si sono resi conto dell’in-sostenibilità di produrre nuovi disoccupati della scuola? Naturalmente no. Il fabbisogno è stato calcolato non tenendo in alcuna considerazione la capacità di soddisfare ampiamente la domanda di docenti delle Graduatorie ad Esaurimento nella quasi totalità di classi di concorso, e gli Atenei hanno solamente trovato un nuovo modo di “fare cassa” sulla pelle di neo-laureati o di docenti non abilitati con chissà quanti anni di servizio. Secondo le prime indiscrezioni trapelate, infatti, per accedere alle prove preselettive i costi dovrebbero aggirarsi attorno ai 30 euro, mentre per quanto riguarda gli ammessi ai TFA, le indicazioni che il Miur avrebbe dato agli atenei autorizzati ad avviare i corsi non sono molto distanti da quelle date in occasione delle ultime Ssis: la spesa complessiva per i corsisti sarebbe fissata, quindi, tra i 3mila ed i 4mila euro. Giusto quello che serve per tirare un sospiro di sollievo per le casse in rosso delle Università.
Continuiamo a ribadire la nostra preoccupazione per il silenzio legislativo riguardante le future forme di reclutamento dei nuovi docenti, per le proposte di abolizione delle Graduatorie ad Esaurimento che di tanto in tanto tornano a farsi sentire, per le immissioni in ruolo che diventano sempre di più un miraggio per i precari della scuola, e per i primi “esperimenti” di regionalizzazione del reclutamento approvati di recente in Lombardia con l’avallo del Ministro alla Pubblica Istruzione.
Mentre i sindacati concertativi “studiano” in gran segreto il miglior modo possibile di indorare l’amara pillola dell’abbattimento dei pochi diritti rimasti ai lavoratori con la modifica dell’art. 18, noi continuiamo a denunciare tutte le forme di creazione di nuovo precariato e di vendita all’ingrosso di false illusioni.