Si è svolto il 31 maggio presso la sede di via Veneto l’incontro tra tutte le OO.SS e il ministro Elsa Fornero.
La scrivente USB, per la verità, non nutriva alcun dubbio sul risultato di tale incontro, neppure sul piano della semplice informazione, ma la realtà è stata , se possibile, ancora più eloquente.
Infatti è parso evidente già dalle prime battute che il Ministro, non solo sembra non avere le più pallida idea delle problematiche relative al Ministero, ma non ha perso occasione, neppure in questo caso, per ostentare tutta l’insofferenza e - diciamolo! - il sottile disprezzo per le relazioni sindacali.
Se le OO.SS. presenti speravano di avere una, anche lontana, indicazione sulle funzioni e sul ruolo del Ministero del Lavoro per i prossimi anni e, conseguentemente, sul destino lavorativo dei suoi dipendenti, possiamo tranquillamente dire che si sono trovate di fronte a una sorta di “vuoto pneumatico” compensato dal solito discorsetto sui buoni propositi governativi e sui pesanti sacrifici che spettano agli italiani per uscire dalla crisi.
Ci rendiamo conto che il Ministro, troppo preso ad operare la devastazione dei diritti dei lavoratori, a colpire le pensioni e a far decollare i fondi di previdenza complementare, - del resto è questo lo scopo per il quale fa il ministro - sia poco o affatto interessato alle sorti della nostra Amministrazione.
E infatti perché occuparsi di un Ministero che ha tra le proprie funzioni anche quelle in materia di tutela del lavoro e quelle relative alle politiche sociali, dal momento che le tutele devono essere eliminate per favorire “l’elasticità del mercato del lavoro” e lo stato sociale pesantemente ridimensionato dai tagli alla spesa pubblica?
Con la “controriforma del mercato lavoro” il Ministro e il suo governo fanno compiere ai lavoratori un viaggio a ritroso di più di mezzo secolo, rendendoli ancora più vulnerabili e ricattabili, nonostante le leggi degli ultimi decenni abbiano già abbondantemente devastato il mondo del lavoro e reso ancor più incerto il futuro delle attuali e prossime generazioni con la diffusione del precariato e la legalizzazione del lavoro nero, di fatto avvenuta mediante la selva di tipologie contrattuali atipiche più incredibili e fantasiose.
Come USB, oltre ad aver ribadito quanto detto sopra, abbiamo ricordato al Ministro le funzioni del Dicastero che si stanno affievolendo e perdendo e, in merito all’attività di vigilanza le abbiamo fornito i dati statistici del 2011 rapportati a quelli di quattro anni prima, così come si evincono dal sito stesso del Ministero del Lavoro. Forse ci sbagliamo ma a noi è parso che il Ministro non li avesse ancora degnati di uno sguardo!
Se altre organizzazioni sindacali sosterranno nei loro comunicati l’utilità di tale incontro per aver finalmente sbloccato relazioni sindacali ormai inesistenti da mesi, semplicemente vi stanno prendendo in giro. E’ certo infatti che se per decidere un agenda per i prossimi incontri sul FUA 2011, sulla parte economica, sulla mobilità interna, sui decreti di riorganizzazione e quant’altro è necessario confrontarsi con il Ministro, allora vuol dire che le relazioni sindacali sono morte e sepolte per la fine dei secoli. L’unica strada per rivendicare diritti e dignità è prepararsi alla mobilitazione e alle lotte. Questa volta crediamo proprio ci si arriverà.
PRESIDIO 8 GIUGNO ORE 16.00 PZZA MONTECITORIO
Roma, 4 giugno 2012
USB P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.