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La lotta paga e non si ferma: questo in sintesi il risultato dell’assemblea dei lavoratori dell’ISPRA organizzata questa mattina dall’Usi/RdB per discutere l’accordo siglato nella tarda serata di ieri con il Ministero dell’Ambiente.
I lavoratori sono scesi dal tetto, dove hanno dovuto trascorrere quasi due mesi, ed hanno indetto per domani, venerdì 22 gennaio, una conferenza stampa presso la Federazione Nazionale RdB in cui illustreranno le loro valutazioni ed annunceranno le prossime tappe della battaglia in difesa della Ricerca Pubblica.
Riferisce Michela Mannozzi dell’Usi RdB, portavoce della lotta sul tetto: “L’assemblea ha dato un giudizio positivo sull’intesa, con cui abbiamo fatto un passo importante per bloccare il processo di smantellamento dell’ente che passava attraverso il licenziamento dei lavoratori precari. Ora i 230 precari in scadenza fra il 31 dicembre il 31 marzo sono tutti rinnovati e si è aperta una finestra per poter recuperare quelli già licenziati”.
“Inoltre – sottolinea Mannozzi - abbiamo posto delle basi per una prospettiva futura. Il patrimonio di professionalità rimane dentro l’ente, a disposizione chi verrà a guidarlo. Abbiamo impedito che i commissari facessero scelte strategiche per le quali non erano competenti e confidiamo che la futura dirigenza venga dal mondo scientifico ed abbia preparazione adeguata per valutare ricercatori che hanno competenze riconosciute all’estero”.
“L’accordo - aggiunge la portavoce – verrà comunque qualificato nella sua applicazione. Il Ministro Prestigiacomo sarà garante del percorso che si è aperto con la firma del protocollo. Noi intanto manteniamo lo stato di agitazione del personale, e riteniamo di esercitare un ruolo fondamentale nell’applicazione e nell’interpretazione del protocollo. Domani – conclude Mannozzi - annunceremo i prossimi passi della battaglia”.
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RASSEGNA STAMPA dal 21 gennaio 2010
(le rassegne precedenti nelle notizie correlate)
22 gennaio 2010 - Adnkronos
RICERCA: RDB, PRESTIGIACOMO ALLA PROVA SU NUOVA DIRIGENZA ISPRA
ENTRO 3 MESI SINDACATO PRONTO A GIOCARE CARTA
SCIOPERO PER TUTTI GLI ENTI
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - L'Ispra ha bisogno di una dirigenza che capisca qualcosa di ricerca! E ne ha bisogno con urgenza, ben prima del 31 marzo, data di scadenza di una struttura commissariale (prorogata da poco) che «non ha di certo curricula di tipo scientifico». Una lacuna che purtroppo, stando a quanto affermato dall'Usi Rdb e dai precari dell'Ente nella conferenza stampa di oggi, si è tradotta in una «gestione insufficiente sia dal punto di vista scientifico che amministrativo»: a distanza di 18 mesi dalla nomina i commissari «non hanno ancora scritto nè il regolamento (fermo al Consiglio di Stato), nè lo Statuto che definisce la mission dell'Istituto», ma hanno trovato il tempo per licenziare tanti ricercatori «nonostante le norme vigenti consentissero di evitarlo». Ecco perchè la scelta di una presidenza idonea è per l'appunto uno dei banchi di prova della titolare dell'Ambiente. Stefania Prestigiacomo, infatti, sarà ora chiamata a tenere fede ai nove impegni presi dai commissari nel Protocollo d'Intesa siglato con il sindacato («La prossima settimana - fa sapere Claudio Argentini della segreteria nazionale Usi Rdb - chiederemo un incontro con i commissari» per verificare l'applicazione del capitolo del protocollo che prevede il rinnovo dei precari in scadenza fra il 31 dicembre il 31 marzo«) e a dimostrare, più in generale, quanto le sta realmente a cuore l'ambiente e la relativa ricerca. Come? Con atti concreti, uno dei quali, scandisce Crisitiano Fiorentini della direzione nazionale Rdb Pubblico Impiego, è appunto quello di »non aspettare la fine di marzo« per ritenere chiusa l'esperienza commissariale e scegliere un presidente nell'ambito di figure della comunità scientifica. Le altre azioni sono, invece, scritte nero su bianco nel protocollo e sono impegni da concretizzare nel tempo. Oggi però è stata anche una giornata dedicata alla presa di coscienza dell'efficacia della strategia di lotta assunta. Salire sul tetto e restarci, nonostante il freddo e tutti i disagi del caso, per ben due mesi di fila, ha funzionato! I precari dell'Ispra sono stati ascoltati dal ministro e di conseguenza i commissari si sono impegnati a rinnovare tutti i contratti in scadenza e a bandire concorsi per selezionare contratti a tempo determinato con riserve di legge per gli interni. E, visto che la lotta ha funzionato e che la ricerca pubblica italiana continua a 'viverè di tagli in Finanziaria e di precarietà (a fronte di »una ricerca privata cui il governo assicura sgravi e quindi risorse«), allora l'Rdb rilancia e si prepara ad »allargare la mobilitazione anche agli altri enti di ricerca, a partire da Enea, Inea e Cnr. Tutti gli enti, infatti, basano le loro attività sui precari!«. Sulla data dello sciopero l'Rdb tace ma fa notare: »Dal 5 gennaio, data in cui è fallito il tentativo di conciliazione, abbiamo tre mesi per indire lo sciopero«. Usi Rdb ancora non ha deciso se allargare lo sciopero a Scuola e Università, ma ha comunque le idee chiare sulla necessità di difendere la ricerca pubblica italiana, soprattutto a fronte di un governo che, come evidenzia Claudio Argentini della segreteria nazionale Usi Rdb, «finanzia la ricerca privata attraverso sgravi fiscali, senza sottoporla ad alcuna valutazione di merito». Proprio per contrastare questa tendenza l'Rdb sta anche preparando un grande convegno per convincere l'esecutivo, che «i finanziamenti devono essere diretti alla ricerca pubblica». Alla conferenza stampa di oggi ha preso parte anche Michela Mannozzi, delegato sindacale Usi Rdb ricerca nell'Ispra, che è tornata sulle ragioni della scelta del 'tettò, evidenziando «l'incoscienza di chi non ha nulla da perde» e «la forza e la consapevolezza di dover lanciare un grido d'allarme» per un vulnus che riguarda tutta la comunità e non solo i precari dell'Ispra, visto che «i controlli ambientali pubblici» sono anche contemplati anche dalla carta costituzione italiana agli articoli 9 ('La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnicà) e 32 ('La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umanà) e che, restare inermi avrebbe lasciato campo libero ad «una vera e propria mattanza». È stata un'esperienza vincente, ha osservato la portavoce della lotta, «in fondo, però - ha aggiunto con una punta di amarezza - siamo stati due mesi sul tetto per far rispettare norme già in vigore negli altri Enti di ricerca». Resta il fatto, però, che , «grazie a questa scelta, il ministro Prestigiacomo ha aperto un tavolo di trattativa e che il Protocollo d'Intesa che ne è scaturito sconfessa tutte le procedure dei commissari». Altra tappa a breve della vertenza Ispra è, ha fatto sapere Argentini, verificare che l'impegno assunto dalla Provincia si concretizzi: «aveva detto che avrebbe investito 10 mln di euro» rinnovando la Convenzione con l'Ispra e contrattualizzando a tempo determinato i ricercatori necessari ai controlli ambientali sul territorio. «Vogliamo quindi incontrare rappresentanti della Provincia - ha detto - per avere certezza della cosa». Al termine della gestione commissariale, una partita tutta da giocare per l'Usi Rdb Ricerca sarà quella di verificare se diventerà realtà l'impegno meno a breve termine assunto nel Protocollo d'Intesa e cioè se l'Ispra riuscirà ad avere un piano triennale di assunzioni a tempo indeterminato attraverso concorsi pubblici, valorizzando anche le professionalità interne.
22 gennaio 2010 - Agenzia AMI
Accordo dopo 2 mesi sul tetto. Previsto un piano triennale di assunzioni
Ispra, intesa con il ministero. I ricercatori: «Continueremo a vigilare»
I punti: contratti rinnovati, collaborazioni estese a fine 2010, concorsi per recuperare i licenziati
di Valerio Perogio
Dopo 59 giorni passati sul tetto, ricercatori e tecnici dell'Ispra possono tornare al lavoro con in mano l'intesa raggiunta con il ministero dell'Ambiente. Rinnovati tutti i contratti a tempo determinato, estese collaborazioni e assegni di ricerca in essere al 31 dicembre 2009 fino alla fine dell'anno in corso. Impegno ad attivare concorsi per il recupero dei 250 lavoratori già licenziati in estate. previsto anche un piano di assunzioni per il 2010-2012. Cauta soddisfazione tra dipendenti e sindacati, l'Usi-Rdb: «Il ministro si è impegnata in prima persona, ma la mobilitazione prosegue: cambiano solo le forme». «Un'intesa che ci soddisfa abbastanza». Dalla segreteria Usi-Rdb, la sigla sindacale che dall'inizio ha sostenuto la vicenda Ispra, Claudio Argentini commenta con prudenza il protocollo d'intesa firmato per Ispra con il ministero il 20 gennaio, insieme a Flc-Cgil, Fir-Cisl, Uil-Paur e Cida Anpri. «Un punto di partenza» lo definiscono ricercatori e tecnici precari, scesi dopo due mesi di protesta dal tetto dell'istituto di via Casalotti, ma la vertenza non è finita qui: «Vigileremo che i punti sottoscritti siano tutti rispettati, altrimenti riprenderemo la lotta», spiega Cristiano Fiorentini, altro rappresentante sindacale. Il protocollo, illustrano alla sede della Rdb-Cub, recepisce sostanzialmente alcune delle principali richieste avanzate dall'inizio della protesta. Il ministero, si legge nel documento, rinnova tutti i contratti a tempo determinato dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale «senza soluzione di continuità», a fronte dall'«incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo; si impegna a estendere le collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 - erano 200 i posti a rischio - fino a fine 2010; viene aperta la possibilità di riassunzione per i lavoratori senza contratto da luglio 2009, attraverso specifiche selezioni e saranno inoltre attivati ulteriori bandi per convertire i cosiddetti co.co.co. e assegni di ricerca in contratti a tempo determinato. Previsto infine un piano triennale di assunzioni a tempo indeterminato e determinato sulla base della normativa vigente. Non mancano comunque le perplessità, «è un accordo che giudichiamo valido per quanto riguarda le nostre richieste, ma resta importante definire le modalità di selezione a tempo determinato, un punto non chiaramente definito», spiega Argentini. Positivo invece l'impegno a recuperare i 250 lavoratori senza contratto dalla fine del giugno scorso: «L'inserimento di selezioni ad hoc è comunque un passo importante per questi lavoratori, che attualmente sono senza stipendio e senza alcun rapporto con l'Ente». L'atteggiamento non cambia sul fronte dei 60 dipendenti Ispra protagonisti dell'occupazione e che da lunedì torneranno al lavoro. C'è cauto ottimismo, molti sono convinti che si può parlare di vittoria perchè «il ministero alla fine ha ceduto». Al di là di tutto Michela Mannozzi, ricercatrice precaria e delegata Usi-Rdb Ricerca per l'istituto, ritiene «confortante che il ministro abbia preso un impegno politico serio per il rilancio dell'ente e per la difesa professionalità dell'Ente» e che il confronto sia avvenuto direttamente con il ministero.«Se il protocollo fosse stato sottoscritto solo dai commissari (l'Ispra è attualmente in gestione commissariale, ndr) non potremmo pensare che il protocollo rappresenta una base di partenza». Una base attorno a cui continuerò a muoversi la mobilitazione dei ricercatori: «La lotta prosegue, cambiano solo le forme: dal tetto, la forma più clamorosa, si passa a quella già in atto oggi più incentrata sulla vertenza, il rinnovo del contratto e le norme. Controlleremo che l'intesa sia applicata secondo fino in fondo». La mobilitazione dunque continua, in programma una conferenza sulla settore ricerca organizzata dall'Usi-Rdb e uno sciopero del settore per contestare un governo «che non investe nella ricerca pubblica, ma regala due miliardi di euro a quella privata».
22 gennaio 2010 - Il Manifesto
Accordo sui contratti Dopo 57 notti precari giù dal tetto
di Sara Farolfi
Roma - Hanno passato sul tetto anche la cinquantasettesima notte, quella dell'accordo. Tredici ore di confronto serrato al ministero, una notte a discutere e un'affollatissima assemblea ieri mattina per decidere se togliere la riserva dalla firma apposta la notte precedente. Il «sì» è stato bulgaro. Solo allora, prima di smontare il tendone sul tetto di via Casalotti, hanno brindato.
Dopo quasi due mesi trascorsi sul tetto del loro istituto i ricercatori precari dell'Ispra hanno avuto risposta. Nella notte tra mercoledì e giovedì sindacati e ministero dell'ambiente hanno sottoscritto un protocollo d'intenti che, pur non recependo in toto le loro richieste, «costituisce senz'altro una buona base di partenza». «Abbiamo sventato il tentativo di smantellamento dell'istituto da parte della struttura commissariale», dice Michela Mannozzi, ricercatrice e portavoce dei precari per l'Usi-Rdb: «la nostra lotta non finisce ma si sposta dal tetto alle stanze dell'istituto, sarà meno clamorosa ma forse più difficile perchè dovremo vigilare sull'applicazione del protocollo».
Le richieste dei ricercatori Ispra vertevano sostanzialmente su tre punti: il rinnovo per tutti i contratti, il passaggio a tempo determinato per gli «atipici», e un piano triennale di assunzioni. Il protocollo siglato da Usi-Rdb, Cgil, Cisl e Uil prevede il rinnovo di tutti i 230 contratti in scadenza tra dicembre e marzo, e la possibilità di recuperare (attraverso nuovi bandi) quelli già scaduti nel 2009, che sono altri 250 circa. Per quanto riguarda l'ampliamento della pianta organica il ministero si è impegnato al rispetto del turn over: ad andare in pensione a breve dovrebbero essere circa 180 persone, e dato che un nuovo assunto costa meno di una persona con diversi anni di anzianità lavorativa, i nuovi contratti potrebbero arrivare a 210-220. Infine, la trasformazione dei contratti atipici in contratti a tempo determinato: «un po' la nota dolente del protocollo» dice Michela Mannozzi, che prevede un generico impegno a bandire concorsi pubblici nel triennio 2010-2012.
«Due mesi sul tetto per ottenere quello che hanno già gli altri enti pubblici di ricerca?», questa domanda ha tenuto banco tra i ricercatori la notte di mercoledì e ieri mattina in assemblea. Dice Michela: «Abbiamo posto le basi per una prospettiva futura, il patrimonio di professionalità rimane dentro l'ente a disposizione di chi vorrà guidarlo. Abbiamo impedito che i commissari facessero scelte strategiche per le quali non erano competenti e confidiamo in una futura dirigenza che venga dal mondo scientifico e che abbia preparazione adeguata per valutare ricercatori che hanno competenze riconosciute all'estero».
Perciò la domanda - «due mesi sul tetto per ottenere...?» - andrebbe girata alla politica. Dopo due mesi di assordante silenzio, mentre persino il Financial Times si interessava alla vicenda, ieri la ministra Stefania Prestigiacomo si è fatta vanto del protocollo siglato «per consentire un processo di valorizzazione dell'istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente del nostro paese». L'Flc Cgil parla di «un accordo che pone le basi per iniziare a risolvere alcuni dei problemi dei precari, e che restituisce al confronto la problematica più generale della missione dell'ente». «Spero davvero che non ci sia più bisogno di tornare su quello o su altri tetti di istituti di ricerca per difendere il lavoro dei nostri scienziati...», commenta Ignazio Marino (Pd). Anche l'Idv esprime «parziale soddisfazione» per l'intesa raggiunta. Secondo Paolo Ferrero (Prc): «la positiva conclusione della vicenda dei lavoratori Ispra dimostra che la lotta paga».
22 gennaio 2010 - Liberazione
Intesa al ministero dopo 57 giorni sul tetto della sede. «Ora la stabilizzazione»
Ispra, prima vittoria per i precari. Tutti i contratti saranno rinnovati
di Paolo Persichetti
Dopo 57 giorni passati sul tetto, i precari dell'Ispra, l'ente per la protezione e la ricerca ambientale, hanno siglato un accordo con il ministero dell'Ambiente. Dopo un primo incontro interlocutorio svoltosi l'11 gennaio, seguito da alcuni tavoli tecnici, mercoledì scorso si è aperta la seduta decisiva. Iniziata alle 15, la trattativa è terminata a mezzanotte. «All'inizio le posizioni erano molto distanti», racconta Emma Persia dell'Usi-Rdb. Alla fine nove sono stati i punti su cui si è trovato un compromesso, tra cui il «rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato» e nuovi bandi. Nella mattinata di ieri si è tenuta l'assemblea dei lavoratori per discutere i contenuti dell'accordo, al temine della quale gli occupanti hanno deciso di scendere dal tetto. «Sono stati giorni carichi di emozioni intense», spiegava una di loro. Iniziata in sordina a fine di novembre, la protesta ha lentamente guadagnato terreno e visibilità mediatica, soprattutto sotto le feste di fine anno quando il commissario prefettizio messo alla testa dell'ente ha deciso la serrata dei cancelli chiudendo gli occupanti all'interno. Una delegazione di deputati giunti in visita ha dovuto quasi scavalcare i cancelli per entrare. Allora la popolazione del quartiere è venuta incontro ai precari in lotta portando cibo, panettoni, spumante e solidarietà. Pochi giorni dopo, malgrado le intemperie, un incontro pubblico si è tenuto sulla piazza di Casalotti dove ha sede l'Ispra. «L'assemblea - ha riferito Michela Mannozzi, portavoce degli occupanti - ha dato un giudizio positivo sull'intesa con cui abbiamo fatto un passo importante per bloccare il processo di smantellamento dell'ente che passava attraverso il licenziamento dei lavoratori precari». L'accordo stipulato prevede il mantenimento dei livelli occupazionali (i 230 contratti in scadenza fra il 31 dicembre il 31 marzo saranno tutti rinnovati), l'impegno a riassorbire i lavoratori mandati via a giugno e la conversione successiva a forme contrattuali a tempo indeterminato. Tra due mesi sarà eseguita una prima verifica. Incontri periodici sono stati previsti per controllare le modalità di applicazione degli accordi. La ministra Prestigiacomo si è portata garante del protocollo d'intesa. Scesi dal tetto, i precari avviano ora la seconda fase della loro lotta mantenendo lo stato di agitazione. Oltre a vigilare sull'intesa, i ricercatori puntano sul rilancio dell'attività dell'Ispra a partire innanzitutto dall'interruzione del regime commissariale dell'istituto e la nomina di nuovi vertici con competenze scientifiche e una cultura del controllo e della ricerca ambientale. All'interno di questo percorso l'obiettivo è il varo di un nuovo statuto che sfoci anche in un piano triennale di assunzioni. Tra le varie questioni ancora non risolte vi è il mantenimento della sede di Casalotti, che i commissari prefettizi sollevando pretestuosi problemi di sicurezza mai certificati hanno messo sul mercato. Il progetto di smantellamento dell'Ispra prevedeva, infatti, oltre alla dismissione dell'immobile, la cessione del parco della Cellulosa di proprietà dell'ente e unico spazio verde del quartiere. Una cessione che, accompagnata da un cambio di destinazione d'uso, fa gola alla speculazione edilizia molto attiva nella zona, un tempo terreno del piccolo abusivismo edilizio tirato su a "pane e cipolla", tipico delle borgate della periferia romana, e oggi oggetto delle mire della grande speculazione. Il parco della Cellulosa si trova a ridosso del comprensorio del monte Aurelio, dove è stata proposta la costruzione del nuovo stadio calcistico dell'As Roma, accompagnato da importanti cubature di cemento residenziale e commerciale e opere di urbanizzazione come il prolungamento della metropolitana. Alle 12 di oggi gli ex occupanti del tetto terranno una conferenza stampa presso la sede nazionale delle RdB nella quale annunceranno le prossime tappe della battaglia in difesa della ricerca pubblica.
22 gennaio 2010 - EPolis Roma
Via Casalotti. Dopo due mesi di lotta, sciolto il presidio dei ricercatori dell'Istituto di ricerca ambientale
Giù dal tetto i precari dell'Ispra c'è l'accordo, contratti rinnovati
Mannozzi (UsiRdb): "Confermate 230 persone in scadenza, spiraglio per i licenziati"
Roma - Dopo due mesi al freddo, alla fine i precari dell'Ispra sono scesi dal tetto di via Casalotti. Dopo lunghe trattative è stato siglato al ministero dell'Ambiente un protocollo di intesa sulla vertenza dei precari Ispra (Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale). A siglare l'accordo sono stati il ministro dell'Ambiente, il commissario Ispra e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. "L'assemblea ha dato un giudizio positivo sull'intesa, con cui abbiamo fatto un passo importante per bloccare il processo di smantellamento dell'ente che passava attraverso il licenziamento dei lavoratori precari - ha detto Michela Mannozzi dell'Usi RdB, portavoce della lotta sul tetto - Tra i 230 precari in scadenza fra il 31 dicembre il 31 marzo sono tutti rinnovati e si è aperta una finestra per poter recuperare quelli già licenziati". Oggi a mezzogiorno, alla Federazione Nazionale RdB Via dell'Aeroporto 129, in programma l'assemblea dei ricercatori. "Soddisfazione" per il positivo esito della trattativa è stato espresso dal ministro Prestigiacomo. "È prevalsa - ha detto il ministro - la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente". Soddisfatto anche il presidente della Provincia Nicola Zingaretti: "Credo che la vicenda dell'Ispra possa diventare un simbolo per chi non si arrende e per chi vuole difendere il diritto al lavoro e la valorizzazione delle eccellenze del nostro Paese". Meno entusiastiche le reazioni di Alessandra Tibaldi, assessore regionale al Lavoro, e del senatore dell'Italia dei Valori Stefano Pedica:"Parziale soddisfazione per l'intesa firmata fra il Ministero dell'Ambiente e i rappresentanti sindacali dei lavoratori dell'Ispra - dice Pedica - innanzitutto perchè le garanzie contrattuali sono solo fino a dicembre prossimo, in secondo luogo perchè per 200 lavoratori non c'è ancora certezza di reintegro, ed infine perchè non posso esimermi dal pensare che per vedere riconosciuto il diritto fondamentale al lavoro non dovremmo essere costretti a passare due mesi, giorno e notte, sui tetti". "L'accordo firmato la notte scorsa sulla vertenza dei precari Ispra dimostra che la lotta paga". Così il portavoce della Federazione della Sinistra Paolo Ferrero, idem Ivano Peduzzi, portavoce in Consiglio regionale della Federazione della Sinistra (Prc-Pdci, Socialismo 2000, Lavoro e Solidarietà) e Claudio Fiorella, responsabile Lavoro Prc Lazio. I punti principali dell'accordo riguardano il rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità; l'impegno a continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca, attivi al 31 dicembre 2009, fino al 31 dicembre 2010; l'impegno ad attivare, sulla base delle esigenze dell'Istituto, ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca; il bando di concorsi pubblici, a tempo indeterminato e a tempo determinato, nel triennio 2010-2012; la previsione di incontri periodici con la componente ministeriale per il monitoraggio dell'attuazione del protocollo.(P.A.)
22 gennaio 2010 - Avvenire
Ispra, fatto l’accordo. I precari scendono
di DIEGO MOTTA
Tutti giù dal tetto, l’accordo è stato firmato. Cinquantanove giorni dopo si chiude la protesta dei lavoratori dell’Ispra, in mobilitazione permanente dal 24 novembre scorso. Decisiva l’intesa raggiunta nella notte di mercoledì tra i ricercatori e il ministero dell’Ambiente, che ha portato al rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato «senza soluzione di continuità» . Accolte dunque le richieste dei precari, secondo cui è stato fatto «un passo importante per bloccare il processo di smantellamento dell’ente e si è aperta una finestra per poter recuperare i lavoratori già licenziati» . Soddisfatto anche il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che ha voluto chiudere a tutti i costi la vicenda e ha parlato di «intesa difficile e sofferta. È prevalsa la positiva volontà di tutte le parti di non disperdere un patrimonio di esperienza e professionalità» .
Con il passare delle settimane, la vicenda dei ricercatori dell’Istituto per la protezione ambientale è diventata, sia per le modalità della protesta che per l’eco mediatica, un casosimbolo. Non a caso ieri il vicario di Roma, cardinale Agostino Vallini, riferendosi più in generale al fenomeno della precarietà giovanile, si è augurato che «in questo momento così difficile si possano aprire strade di inserimento per l’esercizio di un diritto fondamentale » , qual è quello del lavoro.
I 217 ricercatori «scaduti» a fine 2009 sono stati immediatamente reintegrati con contratti annuali e pluriennali, a seconda dei progetti finanziati con grandi enti pubblici e privati. «Sono stati due mesi necessari – commenta Pier Paolo Giordano, uno dei leader della mobilitazione – Il risultato minimo è stato raggiunto e ora vigileremo perché l’intesa venga rispettata integralmente » . Nel mirino dell’Usi/ Rdb, la sigla sindacale che ha organizzato la protesta, c’è la questione della stabilizzazione dei lavoratori con contratto a tempo determinato, con meccanismi ancora tutti da verificare. A questo allude il sindacato, che ha organizzato per oggi un incontro pubblico, quando sostiene che «la lotta paga e non si ferma» . I finanziamenti ora ci sono ( e resta aperta la possibilità di ricevere fondi anche da progetti con Regione Lazio e Provincia di Roma) ma è sui meccanismi di cooptazione e di regolarizzazione dei precari che il negoziato andrà avanti nei prossimi mesi. Nel frattempo, il protocollo ha messo nero su bianco le assunzioni in base al turn over dei pensionamenti e l’impegno a indire concorsi pubblici nel triennio 2010- 2012 per trasformare i contratti atipici in contratti a tempo determinato e indeterminato.
È un segnale di svolta per la ricerca pubblica? La cautela è d’obbligo. Se Prestigiacomo adesso insiste sulla necessità di «rilancio e valorizzazione dell’istituto» , dal Pd si risponde dicendo che l’intesa «è una buona notizia, ma siamo solo all’inizio di un percorso» , mentre l’Italia dei valori parla di «soddisfazione solo parziale » . Quanto ai lavoratori, che sul tetto dell’Ispra hanno passato anche il Natale e il Capodanno, la sensazione è che dopo quasi due mesi di protesta no stop, una soluzione fosse attesa. Alla fine, ci sono volute 14 ore di negoziato per chiudere.
«Tutte le fasi di questa protesta sono state necessarie – spiega Pier Paolo – E poi l’importante è che da domani si ricomincia a lavorare...»
Cessa la protesta dei ricercatori Il cardinale Vallini: «Il lavoro è un diritto fondamentale, va garantito ai giovani»
22 gennaio 2010 - La Repubblica
Ispra, vincono i precari: stop alla protesta sul tetto
di ANNA MARIA LIGUORI
Roma - Dopo 59 giorni di protesta, ieri alle 13, i precari dell´Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sono scesi tutti dal tetto della loro sede di lavoro. «Dopo 14 ore di trattativa - ha detto un precario - hanno risposto alle nostre richieste all´80-90 per cento». L´accordo è stato siglato da ministero dell´Ambiente e dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Con l´intesa si è sventato il rischio di lasciare a casa 200 persone. Per quanto riguarda il Protocollo d´intesa, sono nove i punti che compongono l´accordo. Tra questi il «rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità» nell´ambito della disponibilità economica, motivato dall´incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo»; l´impegno a «continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010», fatte salve necessità relative ai progetti. C´è poi l´impegno ad attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell´accordo, e i concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012. Soddisfatta Stefania Prestigiacomo ministro dell´Ambiente: «Una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti. E´ prevalsa la positiva volontà di tutte le parti per trovare le soluzioni possibili e non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell´Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell´ambiente nel nostro Paese».
22 gennaio 2010 - Il Tempo
Protesta I precari sono rimasti sul tetto dell'Istituto per 59 giorni
Ispra, trovato l'accordo per i lavoratori
È finita la protesta dei precari «tettisti» che hanno resistito 59 giorni sul tetto dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) per difendere il posto di lavoro
Roma - Si tratta dei ricercatori che verranno sicuramente ricordati per l immagine simbolo del panettone che «vola» oltre i cancelli proprio la notte di Natale. Per loro è arrivato l'accordo sindacale che apre le porte alle assunzioni e al salvataggio di 200 persone. «Dopo 14 ore di trattativa che si è chiusa alle 23:00 del 20 gennaio - ha detto uno dei precari che hanno vissuto per quasi due mesi sul tetto dell'Istituto, Simone Canese, di 40 anni - abbiamo portato a casa un protocollo di intesa che rappresenta una buona piattaforma e risponde alle nostre richieste all'80-90 per cento e oggi intorno alle 13:00 siamo scesi dal tetto». L'accordo è stato siglato da ministero dell'Ambiente e dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Al momento della sigla il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, aveva parlato di un'intesa «difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti». L'intesa garantisce, tra l'altro, assunzioni sulla base del turnover dei pensionamenti, concorsi per la trasformazione dei contratti atipici in contratti a tempo determinato e indeterminato. Nove i punti dell'accordo. Tra questi il «rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità» nell'ambito della disponibilità economica, motivato dall'incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo; l'impegno a «continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010», fatte salve necessità relative ai progetti; l'impegno ad attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell'accordo; concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012.
22 gennaio 2010 - La Stampa
ROMA. Alla fine duecento ce l’hanno fatta a salvare il posto di lavoro per un altro anno...
di FLAVIA AMABILE
ROMA - Alla fine duecento ce l’hanno fatta a salvare il posto di lavoro per un altro anno. Sono i ricercatori dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Dai supplenti delle scuole agli operai delle fabbriche in tanti in questi ultimi mesi sono saliti sui tetti dei loro luoghi di lavoro per richiamare l’attenzione sui licenziamenti o sui mancati rinnovi dei contratti.
I ricercatori dell’Ispra sul tetto sono rimasti quasi due mesi. «Per ottenere quello che in 24 ore avrebbero potuto concederci», commenta Emma Persia, una delle protagoniste della protesta.
E’ arrivato ufficialmente all’una del pomeriggio di ieri l’accordo che dà il via libera alle assunzioni e al salvataggio di 200 persone. «Abbiamo ottenuto - racconta Simone Canese, 40 anni, biologo marino - un protocollo di intesa che rappresenta una buona piattaforma e risponde alle nostre richieste all’80-90%».
L’accordo è stato firmato da ministero dell’Ambiente e dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Per il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, si tratta di un’intesa «difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti». L’intesa garantisce assunzioni sulla base del turnover dei pensionamenti, concorsi per la trasformazione dei contratti atipici in contratti a tempo determinato e indeterminato.
«Complessivamente noi "tettisti" eravamo 50 e ci alternavamo sul tetto. Ogni notte eravamo in 15. Il clima è stato freddo, abbiamo sopportato condizioni estreme - racconta Canese - con temporali e temperature sottozero. Il primo segnale da parte del ministro dell’Ambiente è arrivato dopo un mese. Ma noi eravamo determinati. Non difendevamo il salario».
Tanti i commenti. Innanzitutto loro, i protagonisti della protesta che sanno che la partita è ancora lunga. «Vigileremo perché l’accordo venga applicato e chiediamo che il ministro metta fine alla gestione dell’Istituto da parte di un commissario e nomini finalmente un esponente della comunità scientifica a guidarlo», spiega Emma Persia. Anche per il segretario generale della Flc-Cgil Domenico Pantaleo «l’accordo va bene ma la vertenza continua». Il senatore del Pd Ignazio Marino sottolinea la necessità di sostenere la ricerca. Per Francesco Cerisoli, presidente dei precari dell’Apri «sembra una bella conclusione, in realtà se le regole dei concorsi rimarranno le solite, sarà una stabilizzazione mascherata da concorso: nessuna prova, valutazione solo di titoli e pubblicazioni e soprattutto nessun punteggio riservato per aver fatto precariato nello stesso ente dove si concorre».
22 gennaio 2010 - Leggo
Roma. Quasi due mesi sul tetto...
Roma - Quasi due mesi sul tetto, Natale compreso, per difendere il posto di lavoro e poi finalmente la svolta: i ricercatori precari dell’Ispra hanno trovato un accordo con il ministero dell’Ambiente e, ieri, hanno lasciato il presidio di via Casalotti. «Siamo soddisfatti dell’intesa – ha commentato la portavoce della protesta, Michela Mannozzi dell’Usi RdB - con cui abbiamo fatto un passo importante per bloccare il processo di smantellamento dell’ente che passava attraverso il licenziamento dei precari. Ora i 230 lavoratori in scadenza fra il 31 dicembre il 31 marzo sono tutti rinnovati e si è aperta una finestra per poter recuperare quelli già licenziati. Noi manteniamo comunque lo stato di agitazione e vigileremo sull’attuazione degli accordi».(L.Loi./ass)
22 gennaio 2010 - La Stampaweb
Diritto di cronaca
Alla fine in duecento ce l’hanno fatta a salvare il posto di lavoro per un altro anno. Sono i ricercatori dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Dai supplenti dellle scuole agli operai delle fabbriche in tanti in questi ultimi mesi sono saliti sui tetti dei loro luoghi di lavoro per richiamare l’attenzione sui licenziamenti o sui mancati rinnovi dei contratti.
I ricercatori dell’Ispra sul tetto sono rimasti quasi due mesi. «Per ottenere quello che in 24 ore avrebbero potuto concederci», commenta Emma Persia, una delle protagoniste della protesta.
E’ arrivato ufficialmente all’una del pomeriggio di ieri l’accordo che dà il via libera alle assunzioni e al salvataggio di 200 persone. «Abbiamo ottenuto - racconta Simone Canese, 40 anni, biologo marino - un protocollo di intesa che rappresenta una buona piattaforma e risponde alle nostre richieste all’80-90%».
L’accordo è stato firmato da ministero dell’Ambiente e dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Per il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, si tratta di un’intesa «difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti».L’intesa garantisce assunzioni sulla base del turnover dei pensionamenti, concorsi per la trasformazione dei contratti atipici in contratti a tempo determinato e indeterminato.
«Complessivamente noi ’tettisti’ eravamo 50 e ci alternavamo sul tetto. Ogni notte eravamo in 15 sul tetto. Il clima è stato freddo, abbiamo sopportato condizioni estreme - racconta Canese - con temporali e temperature sottozero. Il primo segnale da parte del ministro dell’Ambiente è arrivato dopo un mese. Ma noi eravamo determinati. Non difendevamo il salario».
Tanti i commenti. Innanzitutto loro, i protagonisti della protesta che sanno che la partita è ancora lunga. «Vigileremo perché l’accordo venga applicato e chiediamo che il ministro metta fine alla gestione dell’Istituto da parte di un commissario e nomini finalmente un esponente della comunità scientifica a guidarlo», spiega Emma Persia. Anche per il segretario generale della Flc-Cgil Domenico Pantaleo «l’accordo va bene ma la vertenza continua». Il senatore del Pd Ignazio Marino sottolinea la necessità di sostenere la ricerca.
Per Francesco Cerisoli, presidente dei precari dell’Apri «sembra una bella conclusione, in realtà se le regole dei concorsi rimarranno le solite, sarà una stabilizzazione mascherata da concorso: Nnssuna prova, valutazione solo di titoli e pubblicazioni e soprattutto nessun punteggio riservato per aver fatto precariato nello stesso ente dove si concorre».
22 gennaio 2010 - Il Piccolo
DUE MESI SUL TETTO
Ispra, accordo per i precari
ROMA - Dopo quasi due mesi di protesta sul tetto dell’istituto per non perdere il lavoro (compresa la notte di Natale) è arrivata la notizia: siglata l'intesa tra il ministero dell'Ambiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Si tratta dei lavoratori precari dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Per quanto riguarda il protocollo d'intesa, sono nove i punti che compongono l'accordo. Tra questi il «rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità» nell'ambito della disponibilità economica, motivato dall'incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo».
22 gennaio 2010 - Il Messaggero
Roma. Dopo 59 giorni di protesta, ieri, i precari...
Roma - Dopo 59 giorni di protesta, ieri, i precari dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sono tutti scesi dal tetto. «Dopo 14 ore di trattativa che si è chiusa la sera di mercoledì - ha detto Simone Canese, di 40 anni, uno dei precari che ha vissuto sul tetto dell’Istituto - abbiamo portato a casa un protocollo di intesa che rappresenta una buona piattaforma e risponde alle nostre richieste all’ottanta per cento». L’accordo è stato siglato da ministero dell’Ambiente e dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. L’intesa garantisce, tra l’altro, assunzioni sulla base del turnover dei pensionamenti, concorsi per la trasformazione dei contratti atipici in contratti a tempo determinato e indeterminato. Con l’intesa si è sventato il rischio, ha sottolineato Canese, di lasciare a casa duecento persone.
22 gennaio 2010 - La Provincia di Cremona
Contratti. Quasi due mesi di protesta a cielo aperto
C’è l’accordo per Ispra I precari giù dal tetto
Turn over e concorsi, ‘salvi’ 200 lavoratori
ROMA — È finita alle 13 di ieri la protesta dei precari ‘tettisti’ che hanno resistito 59 giorni sul tetto dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) per difendere il posto di lavoro. Si tratta dei ricercatori che verranno sicuramente ricordati per l' immagine simbolo del panettone che vola oltre i cancelli proprio la notte di Natale. Per loro è arrivato l'accordo sindacale che apre le porte alle assunzioni e al salvataggio di 200 persone. «Dopo 14 ore di trattativa che si è chiusa alle 23 del 20 gennaio — ha detto uno dei precari che hanno vissuto per quasi due mesi sul tetto dell'Istituto, Simone Canese, di 40 anni — abbiamo portato a casa un protocollo di intesa che rappresenta una buona piattaforma e risponde alle nostre richieste all' 80-90 per cento e ieri intorno alle 13 siamo scesi dal tetto». L'accordo è stato siglato da ministero dell'Ambiente e dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. L'intesa garantisce, tra l'altro, assunzioni sulla base del turnover dei pensionamenti, concorsi per la trasformazione dei contratti atipici in contratti a tempo determinato e indeterminato. Nove i punti dell'accordo. Tra questi il rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato, l'impegno a continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative, l'impegno ad attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell'accordo; concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012.
22 gennaio 2010 - Il Messaggero Veneto
Ispra, accordo dopo le proteste: lavoratori per 59 giorni sul tetto
ROMA - È finita alle 13 di ieri la protesta dei precari "tettisti" che hanno resistito 59 giorni sul tetto dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale per difendere il posto di lavoro. Si tratta dei ricercatori che verranno sicuramente ricordati per l’immagine simbolo del panettone che "vola" oltre i cancelli proprio la notte di Natale. Per loro è arrivato l’accordo sindacale che apre le porte alle assunzioni e al salvataggio di 200 persone.
«Dopo 14 ore di trattativa che si è chiusa alle 23 del 20 gennaio - ha detto uno dei precari che hanno vissuto per quasi due mesi sul tetto dell’Ispra, Simone Canese, di 40 anni - abbiamo portato a casa un protocollo di intesa che rappresenta una buona piattaforma e risponde alle nostre richieste all’80-90 per cento e oggi intorno alle 13 siamo scesi dal tetto».
L’accordo è stato siglato da ministero dell’Ambiente e dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Al momento della sigla il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, aveva parlato di un’intesa «difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti». L’intesa garantisce, tra l’altro, assunzioni sulla base del turnover dei pensionamenti, concorsi per la trasformazione dei contratti atipici in contratti a tempo determinato e indeterminato.
22 gennaio 2010 - La Gazzetta di Parma
ISPRA
Trovato l'accordo per i ricercatori
Roma - Quasi due mesi sul tetto per non perdere il lavoro e mercoledì sera, dopo aver passato anche la notte di Natale al presidio a cielo aperto, è arrivata la notizia: siglata l’intesa tra il ministero dell’Ambiente e i rappresentanti dei sindacati. Sono i lavoratori precari dell’Istituto superiore protezione e ricerca ambientale (Ispra).
22 gennaio 2010 - Il Resto del Carlino
Ispra, i lavoratori scendono dal tetto Accordo dopo 59 giorni di protesta
ROMA - Dopo 59 giorni di protesta, ieri i precari dell'Ispra sono scesi tutti dal tetto. L'accordo trovato garantisce, tra l'altro, assunzioni sulla base del turnover dei pensionamenti, concorsi per la trasformazione dei contratti atipici in contratti a tempo determinato e indeterminato.
21 gennaio 2010 - Adnkronos
RICERCA: USI/RDB, PER ISPRA LA LOTTA PAGA E NON SI FERMA
DOMANI CONFERENZA STAMPA SU ACCORDO E PROSSIME VALUTAZIONI
Roma, 21 gen. - (Adnkronos) - La lotta paga e non si ferma: questo in sintesi il risultato dell'assemblea dei lavoratori dell'Ispra organizzata questa mattina dall'Usi/RdB per discutere l'accordo siglato in tarda serata con il Ministero dell'Ambiente che domani sarà al centro della conferenza stampa presso la Federazione Nazionale RdB nel corso della quale saranno annunciate le prossime tappe della battaglia in difesa della Ricerca pubblica. «L'assemblea ha dato un giudizio positivo sull'intesa, con cui abbiamo fatto un passo importante per bloccare il processo di smantellamento dell'ente che passava attraverso il licenziamento dei lavoratori precari. Ora i 230 precari in scadenza fra il 31 dicembre il 31 marzo sono tutti rinnovati e si è aperta una finestra per poter recuperare quelli già licenziati», dice Michela Mannozzi dell'Usi RdB, portavoce della lotta sul tetto. «Inoltre - sottolinea - abbiamo posto delle basi per una prospettiva futura. Il patrimonio di professionalità rimane dentro l'ente, a disposizione chi verrà a guidarlo. Abbiamo impedito che i commissari facessero scelte strategiche per le quali non erano competenti e confidiamo che la futura dirigenza venga dal mondo scientifico ed abbia preparazione adeguata per valutare ricercatori che hanno competenze riconosciute all'estero». «L'accordo - aggiunge la portavoce - verrà comunque qualificato nella sua applicazione. Il Ministro Prestigiacomo sarà garante del percorso che si è aperto con la firma del protocollo. Noi intanto manteniamo lo stato di agitazione del personale, e riteniamo di esercitare un ruolo fondamentale nell'applicazione e nell'interpretazione del protocollo. Domani -conclude Mannozzi- annunceremo i prossimi passi della battaglia».
RICERCA: ISPRA, DOPO DUE MESI PRECARI SCENDONO DA TETTO
Roma, 21 gen. - (Adnkronos) - Dopo circa due mesi di protesta i lavoratori precari dell'Ispra che erano sul tetto dell'Istituto sono scesi. Al termine dell'Assemblea che si è svolta questa mattina i lavoratori «hanno giudicato che l'accordo» raggiunto nella notte «rappresenta un buon punto di partenza e quindi hanno deciso di scendere dal tetto» sottolinea Cristiano Fiorentini della direzione nazionale di Usi-RdB. Ora, sottolinea Fiorentini, «bisognerà vedere l'applicazione dell'accordo. Tutti i punti importanti per noi sono stati toccati: alcuni di meno, altri di più. C'è ancora lavoro da fare». Sono previsti incontri periodici per vedere le modalità di applicazione dell'accordo.
RICERCA: USI-RDB, SU ISPRA PASSO IMPORTANTE, IL TESTO DELL'ACCORDO
Roma, 21 gen. - (Adnkronos) - «L'assemblea dei lavoratori dell'Ispra ha dato un giudizio positivo sull'intesa siglata con il ministero dell'Ambiente: un passo importante per bloccare il processo di smantellamento dell'ente che passava attraverso il licenziamento dei lavoratori precari». A riferirlo in una nota è Michela Mannozzi dell'Usi RdB, portavoce di una lotta che ha portato i lavoratori a vivere sul tetto della sede di Via Casalotti per ben due mesi. «Ora - rimarca - i 230 precari in scadenza fra il 31 dicembre il 31 marzo sono tutti rinnovati e si è aperta una finestra per poter recuperare quelli già licenziati». Il 'comè si evince dai 'capitolì del protocollo siglato dalle parti che hanno convenuto sull'attuazione, «nel corso del 2010», di una serie di misure «in materia di assunzione e mantenimento in servizio del personale con contratto di lavoro flessibile, fermo restando il rispetto della soglia massima dei tetti di spesa» (il 35% del capitolo di spesa 2003 relativo ai contratti flessibili dei tre enti confluiti in Ispra. Contratti che gravano su fondi ordinari e non su fondi esterni). Il ministero dell'Ambiente, in particolare, si è impegnato a rinnovare tutti i contratti a tempo determinato «senza soluzione di continuità» (e quindi senza stacco) con la possibilità di estendere il contratto fino a 5 anni; a «continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca, attivi al 31 dicembre 2009, fino al 31 dicembre 2010, fatte salve le necessità legate a specifiche esigenze delle connesse attività progettuali che saranno di volta in volta verificate, a valersi su fondi esterni e, salvo capienza, sui fondi istituzionali, anche su progetti diversi o su diverse linee di attività purchè afferenti a mansioni equivalenti». Ed anche «ad attivare, sulla base delle esigenze dell'Istituto, ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca» attivati successivamente al 20 gennaio 2010, nei quali «valorizzare le esperienze professionali maturate presso l'Ispra o amministrazioni confluite a valersi su fondi esterni e, salvo capienza, sui fondi istituzionali ». La «funzione auspicabile di questo punto dell'intesa - spiega Mannozzi - è quella di far rientrare tutti gli esplulsi del 2009». Il ministero guidato da Stefania Prestigiacomo si è impegnato poi a «bandire nel triennio 2010-2012 concorsi pubblici (a tempo indeterminato e a tempo determinato)» nell'ambito dei quali «saranno valorizzate le esperienze professionali maturate presso Ispra o amministrazioni confluite, nonchè eventuali previsioni di riserva di posti nei limiti consentiti dalla legislazione vigente». Il dicastero ha garantito anche il «rispetto delle linee di assunzioni richiamate dal sottosegretario Roberto Menia in osservanza dei seguenti principi: massima occupazione entro i tetti di spesa» fissati dalla finanziaria 2007 «tenuto conto anche delle economie derivanti dal turn over; utilizzazione delle graduatorie di idoneità, scaturite dai concorsi a tempo indeterminato in corso di svolgimento, sia per l'assunzione a tempo indeterminato nell'ambito della programmazione dei fabbisogni sia per le assunzioni a tempo determinato necessarie a far fronte alle necessità contingenti dell 'Istituto». Poi, una volta scritto lo Statuto dell'Ispra (ancora non definito), la nuova dirigenza si impegna ad aggiornare il piano triennale delle assunzioni. Il ministero dell'Ambiente, inoltre, si impegna ad «individuare entro due mesi» dalla sottoscrizione di questo protocollo «le professionalità e le linee di attività non presidiate dai concorsi già attivati al fine di bandire appositi concorsi a tempo determinato per i corrispondenti profili professionali. Nell'ambito di tali concorsi saranno valorizzate le esperienze professionali maturate presso Ispra o amministrazioni confluite, nonchè eventuali previsioni di riserva di posti nei limiti consentiti dalla legislazione vigente». Altro impegno assunto è quello di «verificare le condizioni delle diverse sedi Ispra» per migliorare le condizioni di lavoro e la previsione di incontri periodici con la componente ministeriale per il «monitoraggio dell'attuazione del protocollo» ma anche per affrontare le tematiche di maggiore rilievo dell'Ispra.
RICERCA: ACCORDO RAGGIUNTO SU VERTENZA ISPRA
Roma, 21 gen. - (Adnkronos) - Dopo circa due mesi di protesta sul tetto della sede dell'Istituto, accordo raggiunto nella notte sulla vertenza dei precari Ispra, l'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale. L'intesa è stata siglata tra ministero dell'Ambiente, Commissario Ispra e sindacati. Rdb ha firmato l'accordo con riserva.
RICERCA: PAGLIARINI (PDCI), LA LOTTA PAGA, MA GRAVE MIOPIA PRESTIGIACOMO
Roma, 21 gen. - (Adnkronos) - «Che si sia giunti ad un accordo è cosa buona, a testimonianza del fatto che la determinata lotta dei lavoratori, che per 50 lunghi giorni hanno vissuto sui tetti per tallonare l'esecutivo, paga, ma la grave miopia della Prestigiacomo, che ha solo permesso il rinnovo annuale dei contratti a tempo determinato senza soluzioni di continuità, fa male alla Ricerca, che più che una risorsa viene considerata un peso da questo Governo». Ad affermarlo in una nota è Gianni Pagliarini, responsabile Lavoro del Pdci - Federazione della sinistra a commento del protocollo di intesa siglato tra il ministero dell'Ambiente, il commissario Ispra e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb, presso il ministero dell'Ambiente sulla vertenza dei precari Ispra (Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale). «Complimenti ai lavoratori, dunque, che ora -sottolinea Pagliarini- devono continuare a tenere alta l'attenzione mediatica sull'Ispra, affinchè la determinatezza dei contratti si tramuti in lavoro stabile».
RICERCA: PD, ACCORDO VERTENZA ISPRA PASSO AVANTI MA ORA VALORIZZARE RUOLO
Roma, 21 gen. - (Adnkronos) - «L'accordo raggiunto è solo l'inizio di un percorso. Ribadiamo la necessità di operare attivamente per la valorizzazione piena dell'agenzia, un fiore all'occhiello del sistema ambientale e della ricerca nel nostro Paese». Ad affermarlo in una nota congiunta sono i parlamentari del Partito Democratico Raffaella Mariani, Marianna Madia, Manuela Ghizzoni e Cesare Damiano, dopo che nella notte è stato raggiunto un accordo nella vertenza Ispra. Le risorse umane e il ruolo dell'Ispra, aggiungono, «servono a utilizzare al meglio conoscenze e capacità di controllo e di valutazione in un settore tanto delicato per la tutela e la qualità della vita dei cittadini e del nostro sistema ambientale. Nella fase nuova che si sta aprendo, questo ruolo non può essere ignorato da un governo che intenda prestare vera attenzione alle tematiche ambientali. Continueremo a vigilare per una piena e soddisfacente applicazione dell'accordo e perchè questo sia seguito da una reale valorizzazione dell'istituto e delle sue professionalità». Per i parlamentari del Pd «resta intatta la preoccupazione per la politica del governo, che, colpevolmente, riduce le risorse in favore della ricerca pubblica, scelta che si dimostra ancora più grave data una congiuntura economica che richiederebbe invece ogni sforzo possibile e massicci investimenti per l'innovazione e per la società della conoscenza».
RICERCA: PEDICA (IDV), PARZIALE SODDISFAZIONE PER INTESA SU ISPRA
PER DIRITTI FONDAMENTALI NON DOVREMMO ESSERE COSTRETTI A LOTTA
Roma, 21 gen. - (Adnkronos) - «Parziale soddisfazione per l'intesa firmata fra il ministero dell'Ambiente e i rappresentanti sindacali dei lavoratori dell'Ispra, innanzitutto perchè le garanzie contrattuali sono solo fino a dicembre prossimo, in secondo luogo perchè per 200 lavoratori non c'è ancora certezza di reintegro, ed infine perchè non posso esimermi dal pensare che per vedere riconosciuto il diritto fondamentale al lavoro non dovremmo essere costretti a passare due mesi, giorno e notte, sui tetti». Lo afferma il senatore dell'Italia dei Valori Stefano Pedica, che ha seguito da vicino la questione dell'Ispra partecipando alla protesta dei precari. Il silenzio del ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, «è stato assordante per ben 58 giorni -continua Pedica- e se non fosse stato per il coraggio dei precari, per l'attenzione dei media e anche per il mio intervento del 31 dicembre, quando chiamando direttamente il ministro Brunetta dal tetto dell'Istituto si è sbloccata l'indifferenza del governo, questo risultato non sarebbe arrivato». Per questo l'Italia dei Valori, conclude Pedica, «continuerà a vigilare attentamente sull'applicazione concreta dell'intesa e sul futuro dei ricercatori».
RICERCA: SMERIGLIO, SODDISFATTI PER RISOLUZIONE ISPRA MA NON ABBASSARE GUARDIA
Roma, 21 gen. - (Adnkronos) - «La risoluzione positiva della vicenda Ispra, che vedeva i ricercatori protestare sui tetti della sede di Casalotti da quasi due mesi, è sicuramente una notizia molto positiva. Rimane il dato di fatto però, che ci deve far riflettere e costringere a non abbassare la guardia: una lotta estrema dei lavoratori, che hanno vissuto, dormito, lavorato per giorni su un tetto del loro luogo di lavoro e che hanno continuato a dimostrare grande senso di responsabilità durante tutto il periodo». Lo ha dichiarato in una nota Massimiliano Smeriglio, assessore al Lavoro e Formazione della Provincia di Roma. «L'accordo con il Ministero, i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali è solo una prima fase, importantissima, ma solo l'inizio di un percorso che deve portare alla stabilizzazione. La ricerca è motore fondamentale di un Paese; il mantenimento di un polo pubblico, la tutela e il potenziamento di quelle professionalità, competenze e esperienze che hanno fatto dell'Istituto un'eccellenza nelle tematiche ambientali, devono essere obiettivi prioritari per le istituzioni a tutti i livelli. Proprio per questo, - conclude Smeriglio - anche grazie all'impegno in prima persona del Presidente Zingaretti, ci siamo impegnati fin da subito per sostenere la vertenza e difendere il ruolo strategico della ricerca nel nostro territorio».
RICERCA: REALACCI (PD), BENE ACCORDO ISPRA, È SOLO INIZIO PER PIÙ DIGNITÀ
Roma, 21 gen. - (Adnkronos) - «L'accordo raggiunto per i precari dell'Ispra è sicuramente un fatto positivo. Ma è solo l'inizio di un processo che deve portare più certezze, risorse e dignità alla ricerca scientifica in Italia». Lo afferma in una nota l'esponente del Pd, Ermete Realacci, commentando l'accordo raggiunto fra il Governo e i ricercatori dell'Ispra che da mesi protestano per il rinnovo del contratto. «Quello dei ricercatori dell'Ispra non è un caso isolato. L'Italia -sottolinea Realacci- deve puntare, per guardare al futuro, ad una ricerca in campo ambientale e scientifico all'altezza di un grande paese civile. E questo si ottiene solo investendo risorse, dando certezze ai ricercatori, valorizzando le tante eccellenze che operano nel nostro paese».
RICERCA: GENTILI (PD), ACCORDO ISPRA È PASSO AVANTI. ORA VIGILARE SU IMPEGNI
Roma, 21 gen.(Adnkronos) - «Dopo circa sessanta giorni di protesta democratica e di pesanti sacrifici, per i ricercatori dell'Ispra si apre una concreta possibilità di difesa del posto di lavoro. L'accordo delineatosi è certamente un passo in avanti». Lo dichiara Sergio Gentili, della Direzione nazionale del Pd «Alla solidarietà che è stata forte e convinta, si dovrà ora affiancare la vigilanza per far rispettare gli accordi e l'impegno a realizzare una vera e seria riforma del sistema della ricerca e dei controlli ambientali», conclude.
RICERCA: PD SU ACCORDO ISPRA, VITTORIA DELLA SOLIDARIETÀ
Roma, 21 gen. - (Adnkronos) - «La notizia del protocollo siglato da ministero e precari Ispra, riempie di soddisfazione, perchè importante passo avanti. È una vittoria non soltanto per i lavoratori ma per l'intera ricerca italiana e il nostro territorio che vuole conservare le sue eccellenze». Lo dichiarano i consiglieri Paolo Masini, Marco Miccoli e Enzo Foschi, esponenti del Partito Democratico rispettivamente del Comune, della Provincia e della Regione Lazio. «In questi mesi, enti locali come Provincia e Regione ma anche privati cittadini - proseguono gli esponenti del Pd - si sono mobilitati e stretti accanto ai precari Ispra, non solo per tutelarne l'occupazione ma proteggere quel bene pubblico che la ricerca aiuta e difende: il nostro ambiente. Per questo vogliamo ringraziare tutti i protagonisti di questa vicenda. Se un primo risultato è arrivato, sebbene dopo mesi di mobilitazioni e difficoltà, si deve infatti al grande livello di solidarietà, che unita all' attenzione mediatica ha fatto sì che la battaglia di alcuni divenisse una battaglia generale per far vincere i valori umani e tutelare un bene di tutti». «Da parte nostra - concludono gli esponenti del Pd - l'attenzione resterà vigile affinchè l'accordo venga rispettato e la ricerca e i suoi protagonisti siano prioritari nell'agenda di un governo finora indifferente tanto alla crisi occupazionale quanto alle tematiche ambientali».
RICERCA: ZINGARETTI SU ISPRA, RISULTATO STRAORDINARIO PER LAVORATORI
Roma, 21 gen. - (Adnkronos) - «Sono molto contento per il raggiungimento dell'accordo tra il ministero dell'Ambiente e i lavoratori dell'Ispra. Per i ricercatori si tratta di un risultato straordinario, che premia il loro impegno nel portare avanti una battaglia importante per il riconoscimento della loro professionalità». È quanto dichiara in una nota il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. «Credo che la vicenda dell'Ispra possa diventare un simbolo per chi non si arrende e per chi vuole difendere il diritto al lavoro e la valorizzazione delle eccellenze del nostro Paese - prosegue Zingaretti - Non dimentichiamo, infine, quei lavoratori che stanno portando avanti altre importanti rivendicazioni e che, in questo momento così delicato e così complesso, abbiamo il dovere di ascoltare, di non abbandonare per individuare una soluzione capace di salvare il nostro tessuto produttivo, e soprattutto di rilanciarlo su nuove basi».
21 gennaio 2010 - Ansa
LAVORO: ISPRA, OGGI DOPO 59 GIORNI PRECARI SCESI DA TETTO
RAGGIUNTO ACCORDO DOPO TRATTATIVA DI 14 ORE
(ANSA) - ROMA, 21 GEN - Dopo 59 giorni di protesta, oggi, intorno alle 13:00, i precari dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sono scesi tutti dal tetto. «Dopo 14 ore di trattativa che si è chiusa alle 23:00 del 20 gennaio - ha detto uno dei precari che hanno vissuto per quasi due mesi sul tetto dell'Istituto, Simone Canese, di 40 anni - abbiamo portato a casa un protocollo di intesa che rappresenta una buona piattaforma e risponde alle nostre richieste all' 80-90 per cento e oggi intorno all'una siamo scesi dal tetto». L'accordo è stato siglato da ministero dell'Ambiente e dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. L'intesa garantisce, tra l'altro, assunzioni sulla base del turnover dei pensionamenti, concorsi per la trasformazione dei contratti atipici in contratti a tempo determinato e indeterminato. Con l'intesa si è sventato il rischio, ha sottolineato Canese, di lasciare a casa 200 persone.
LAVORO: ACCORDO PER ISPRA, PRECARI 59 GIORNI SUL TETTO
TURN OVER E CONCORSI, SALVATE 200 PERSONE E IDENTITÀ RICERCA
di Elisabetta Guidobaldi
(ANSA) - ROMA, 21 GEN - È finita alle 13:00 di oggi la protesta dei precari 'tettistì che hanno resistito 59 giorni sul tetto dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) per difendere il posto di lavoro. Si tratta dei ricercatori che verranno sicuramente ricordati per l' immagine simbolo del panettone che 'volà oltre i cancelli proprio la notte di Natale. Per loro è arrivato l'accordo sindacale che apre le porte alle assunzioni e al salvataggio di 200 persone. «Dopo 14 ore di trattativa che si è chiusa alle 23:00 del 20 gennaio - ha detto uno dei precari che hanno vissuto per quasi due mesi sul tetto dell'Istituto, Simone Canese, di 40 anni - abbiamo portato a casa un protocollo di intesa che rappresenta una buona piattaforma e risponde alle nostre richieste all' 80-90 per cento e oggi intorno alle 13:00 siamo scesi dal tetto». L'accordo è stato siglato da ministero dell'Ambiente e dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Al momento della sigla il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, aveva parlato di un'intesa «difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti». L'intesa garantisce, tra l'altro, assunzioni sulla base del turnover dei pensionamenti, concorsi per la trasformazione dei contratti atipici in contratti a tempo determinato e indeterminato. «Ogni notte eravamo in 15 sul tetto. Complessivamente noi 'tettistì eravamo 50 e ci alternavamo sul tetto. Il clima è stato freddo, abbiamo sopportato condizioni estreme - ha raccontato Canese - con temporali e temperatura sotto zero, tempeste di vento. Poche le speranze, qualche attimo di euforia, poi si ricadeva nello sconforto. Il primo segnale da parte del ministro dell'Ambiente è arrivato dopo un mese. Ma noi eravamo determinati. Non difendevamo il salario. La nostra protesta è stata molto di più. Abbiamo lottato come giganti per la nostra identità». Canese ringrazia quanti hanno sostenuto lui e gli altri 49 'tettistì: «Abbiamo avuto il supporto di tanti partiti e di tutti i cittadini del quartiere che ci hanno portato coperte, brandine, lasagne e ogni genere alimentare. Dopo l'accordo le cose sicuramente cambieranno in questo Istituto. Ora torno a fare il mio lavoro, il biologo marino ma so che c'è ancora molto da fare almeno però ora abbiamo una strada». Tanti i commenti. Per il segretario generale della FLC-Cgil Domenico Pantaleo «l'accordo va bene ma la vertenza continua»; il senatore del Pd Ignazio Marino sottolinea la necessità di sostenere la ricerca. Sostengono l'accordo i parlamentari del Partito Democratico Raffaella Mariani, Marianna Madia, Manuela Ghizzoni e Cesare Damiano secondo i quali ora vanno valorizzate le conoscenze mentre Maurizio Zipponi, Responsabile Welfare e Lavoro dell'Italia dei Valori, annuncia lotta per ottenere nuove garanzie. Nove i punti dell'accordo. Tra questi il «rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità» nell'ambito della disponibilità economica, motivato dall' incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo«; l'impegno a »continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010«, fatte salve necessità relative ai progetti; l'impegno ad attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell'accordo; concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012.
LAVORO: ISPRA; C'È ACCORDO, PRECARI SCENDONO DA TETTO
INTESA MINISTERO-SINDACATI;PRESTIGIACOMO,DURA MA SODDISFATTI
(ANSA) - ROMA, 21 GEN - Quasi due mesi sul tetto per non perdere il lavoro e ieri sera, dopo aver passato anche la notte di Natale al presidio a cielo aperto, è arrivata la notizia: siglata l'intesa tra il ministero dell'Ambiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Questi ultimi hanno annunciato che nelle prossime ore, in seguito alla firma dell'intesa, verrà rimosso il presidio dei lavoratori che da quasi 2 mesi protestano sul tetto della sede dell'Istituto. Si tratta dei lavoratori precari dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), Una decina è rimasta sul tetto dal 24 novembre scorso. Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo: «Una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti». «È prevalsa - ha dichiarato Prestigiacomo - la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro Paese». Il ministro ha quindi riconosciuto l'impegno della gestione commissariale e delle rappresentanze sindacali. Per quanto riguarda il Protocollo d'intesa, sono nove i punti che compongono l'accordo. Tra questi il «rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità» nell'ambito della disponibilità economica, motivato dall'incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo«; l'impegno a »continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010«, fatte salve necessità relative ai progetti; l'impegno ad attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell'accordo; concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012. A rischio, oltre i 200 lavoratori che avevano già terminato il rapporto con l'Ispra, erano altri 250 precari.
LAVORO:ISPRA;PRESTIGIACOMO,INTESA SOFFERTA MA SODDISFAZIONE
(ANSA) - ROMA, 21 GEN - Un'intesa «difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti». Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in merito all'accordo sulla vertenza dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che ha visto per quasi due mesi i lavoratori precari protestare sul tetto dell'istituto a Roma. «È prevalsa - ha dichiarato Prestigiacomo - la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro paese». A siglare il protocollo d'intesa il ministero dell'ambiente, il commissario Ispra e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Questi ultimi hanno annunciato che nelle prossime ore, in seguito alla firma dell'intesa, verrà rimosso il presidio dei lavoratori che dal 24 novembre protestano sul tetto della sede dell'istituto. Nove i punti dell'accordo tra cui il «rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità» e nuovi bandi.
LAVORO:ISPRA; IDV, CI BATTEREMO PER ULTERIORI GARANZIE
(ANSA) - ROMA, 21 GEN - «Quel poco raggiunto è tutto merito dei lavoratori, ma è poco e, quindi, deve essere intergrato con ulteriori garanzie». Lo afferma in una nota Maurizio Zipponi, Responsabile Welfare e Lavoro dell'Italia dei Valori, commentando l'intesa firmata fra il ministero dell'Ambiente e i rappresentanti sindacali dell'Ispra. «Questa vicenda ha dimostrato come, ancora una volta, il governo non investa nella ricerca e nei ricercatori, figure di altissima professionalità che sono state sistematicamente mortificate. L'esecutivo continua a non voler scommettere in settori fondamentali per il futuro del Paese quali quello della ricerca e della conoscenza». «L'Italia dei Valori - conclude - continuerà a battersi affinchè ai lavoratori dell'Ispra vengano date le giuste garanzie».
LAVORO: ISPRA; PD, OK ACCORDO MA ORA VALORIZZARE CONOSCENZE
(ANSA) - ROMA, 21 GEN - «La decisione dei lavoratori di Ispra di scendere dal tetto dopo 2 mesi di mobilitazione è certamente una buona notizia, ma l'accordo raggiunto è solo l'inizio di un percorso». Lo affermano i parlamentari del Partito Democratico Raffaella Mariani, Marianna Madia, Manuela Ghizzoni e Cesare Damiano. «Ribadiamo - proseguono - la necessità di operare attivamente per la valorizzazione piena dell'agenzia, un fiore all'occhiello del sistema ambientale e della ricerca nel nostro Paese. Le risorse umane e il ruolo dell'Ispra servono a utilizzare al meglio conoscenze e capacità di controllo e di valutazione in un settore tanto delicato per la tutela e la qualità della vita dei cittadini e del nostro sistema ambientale. Nella fase nuova che si sta aprendo, questo ruolo non può essere ignorato da un governo che intenda prestare vera attenzione alle tematiche ambientali. Continueremo a vigilare per una piena e soddisfacente applicazione dell'accordo e perchè questo sia seguito da una reale valorizzazione dell'istituto e delle sue professionalità. Resta intatta la preoccupazione per la politica del governo, che, colpevolmente, riduce le risorse in favore della ricerca pubblica, scelta che si dimostra ancora più grave data una congiuntura economica che richiederebbe invece - concludono - ogni sforzo possibile e massicci investimenti per l'innovazione e per la società della conoscenza».
LAVORO: ISPRA; FERRERO, INSEGNA CHE LA LOTTA PAGA
(ANSA) - ROMA, 21 GEN - Per Paolo Ferrero, portavoce della Federazione della Sinistra, «la positiva vicenda della conclusione dei lavoratori dell'Ispra e il rinnovo di tutti i loro contratti dimostra che la lotta paga». «È stata infatti la lunga azione di lotta dei lavoratori, che ha assunto anche forme simboliche altamente efficaci, a portare a casa il risultato, non certo il volere del governo. Questa lotta e il suo successo dimostrano che se si alza la testa e si protesta con vigore i licenziamenti vengono bloccati ma anche che bisogna chiedere a tutti i sindacati di iniziative piu» energiche e decise a difesa dell'occupazione e dei precari, unico modo che rende possibile, anzi obbligatorio l'intervento del governo - conclude - dove sono in gioco i posti di lavoro«.
LAVORO: ISPRA; MARINO, BENE SOLUZIONE, SOSTENERE LA RICERCA
(ANSA) - ROMA, 21 GEN - «Ho passato con i ricercatori dell'Ispra Natale e Capodanno. Spero che davvero non ci sia più bisogno di tornare su quello o su altri tetti di istituti di ricerca, per difendere il lavoro dei nostri scienziati. In ogni caso io sarò sempre al loro fianco». Così il senatore del Pd Ignazio Marino commenta l'intesa siglata tra il ministero dell'Ambiente e i rappresentanti sindacali dei lavoratori dell'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale, per quasi due mesi impegnati in una protesta sul tetto della sede di Casalotti, a Roma. «Mi auguro - dice Marino - che la proposta del ministro Prestigiacomo soddisfi le esigenze di tutela dei posti di lavoro e mi aspetto che, oltre alla conservazione di questo straordinario patrimonio di esperienze, si lavori ad un serio piano di rilancio dell'Istituto». «Sembra questo - conclude Marino - un segnale di cambiamento di visione del governo della destra che finora, priva della lungimiranza necessaria nella gestione del futuro del Paese, ha sottratto risorse allo sviluppo e all'innovazione».
LAVORO: ISPRA; BIANCHI(PD), BENE ACCORDO, MA È SOLO INIZIO
(ANSA) - ROMA, 21 GEN - «La sigla dell'accordo sulla vertenza dei precari Ispra è una buona notizia. È un risultato ottenuto soprattutto grazie alla tenacia dei lavoratori che si sono mobilitati in questi mesi», afferma Stella Bianchi, della segreteria nazionale del Pd, responsabile Ambiente. «Ma si tratta - aggiunge - solo dell'inizio di un percorso. È necessario far uscire definitivamente l'Ispra da una logica di precarietà e dare alla protezione ambientale e alla ricerca il ruolo centrale che deve avere in un Paese come il nostro. È giunta l'ora - conclude - che il governo e il ministero dell'Ambiente investano maggiori risorse e diano certezze e stabilità ai compiti dell'istituto, emanando finalmente quello statuto atteso da un anno e mezzo».
LAVORO:ISPRA; ZINGARETTI, SIA SIMBOLO PER CHI NON SI ARRENDE
(ANSA) - ROMA, 21 GEN - «Credo che la vicenda dell'Ispra possa diventare un simbolo per chi non si arrende e per chi vuole difendere il diritto al lavoro e la valorizzazione delle eccellenze del nostro Paese». Lo ha detto il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. Zingaretti si è detto «molto contento per il raggiungimento dell'accordo tra il Ministero dell'Ambiente e i lavoratori dell' Ispra. Per i ricercatori - ha sottolineato - si tratta di un risultato straordinario, che premia il loro impegno nel portare avanti una battaglia importante per il riconoscimento della loro professionalità». Il presidente della Provincia di Roma invita a non dimenticare «quei lavoratori che stanno portando avanti altre importanti rivendicazioni e che, in questo momento così delicato e così complesso, abbiamo il dovere di ascoltare, di non abbandonare per individuare una soluzione capace di salvare il nostro tessuto produttivo, e soprattutto di rilanciarlo su nuove basi».
21 gennaio 2010 - Omniroma
GLI APPUNTAMENTI DI DOMANI
(OMNIROMA) Roma, 21 gen - .... Conferenza stampa sulla vicenda Ispra organizzata da Rdb. Federazione nazionale Rdb, via dell'aeroporto 129 (ore 12).
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ISPRA, PRECARI SCESI DA TETTO
(OMNIROMA) Roma, 21 gen - Scesi dal tetto i precari dell'Ispra dopo 57 giorni di protesta nella sede dell'istituto a Casalotti. «Abbiamo deciso d'accordo con il sindacato Usi Rdb - spiga Michela Mannozzi, rappresentante dei precari - di togliere la riserva alla firma apposta sull'accordo raggiunto stanotte. Il protocollo per noi rappresenta la vittoria della battaglia, senza la protesta sul tetto ci sarebbe stato un massacro di precari come accaduto a giugno. Dobbiamo riconosce l'impegno significativo del ministro Prestigiacomo, cui va dato atto di aver 'addolcitò e ridimensionato il comportamento della struttura commissariale. Voglio specificare che il tetto è sì smobilitato, ma restiamo vigili perché il protocollo sottoscritto va poi attuato». I lavoratori hanno indetto per domani una conferenza stampa presso la Federazione Nazionale RdB. Prosegue Michela Mannozzi dell'Usi RdB, portavoce della lotta sul tetto: «L'assemblea - dichiara in una nota - ha dato un giudizio positivo sull'intesa, con cui abbiamo fatto un passo importante per bloccare il processo di smantellamento dell'ente che passava attraverso il licenziamento dei lavoratori precari. Ora i 230 precari in scadenza fra il 31 dicembre il 31 marzo sono tutti rinnovati e si è aperta una finestra per poter recuperare quelli già licenziati». «Inoltre - sottolinea Mannozzi - abbiamo posto delle basi per una prospettiva futura. Il patrimonio di professionalità rimane dentro l'ente, a disposizione chi verrà a guidarlo. Abbiamo impedito che i commissari facessero scelte strategiche per le quali non erano competenti e confidiamo che la futura dirigenza venga dal mondo scientifico ed abbia preparazione adeguata per valutare ricercatori che hanno competenze riconosciute all'estero». «L'accordo - aggiunge la portavoce - verrà comunque qualificato nella sua applicazione. Il Ministro Prestigiacomo sarà garante del percorso che si è aperto con la firma del protocollo. Noi intanto manteniamo lo stato di agitazione del personale, e riteniamo di esercitare un ruolo fondamentale nell'applicazione e nell'interpretazione del protocollo. Domani annunceremo i prossimi passi della battaglia».
ISPRA, GUIDONI (SEL): «ORA GOVERNO INVESTA SU RICERCA»
(OMNIROMA) Roma, 21 gen - «Ci sono voluti 59 giorni passati sulla terrazza dell'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale, per arrivare ad un accordo che soddisfacesse le legittime richieste delle ricercatrici e dei ricercatori dell'Istituto. I ragazzi sono stati costretti ad allontanarsi dalle loro famiglie per rivendicare il loro sacrosanto diritto al lavoro per 2 mesi: una cosa che dovrebbe farci vergognare di fronte al mondo. Fortunatamente, è stato raggiunto un accordo positivo, che risponde alle esigenze dei lavoratori, ma è uno scandalo che questo governo pensi al processo breve piuttosto che a investire sul futuro, puntando sulla professionalità e la qualità dei nostri ragazzi. Mi auguro che ci sia un cambio di rotta del governo e che finalmente il governo italiano cerchi di invertire la rotta che ci vede fanalino di coda per quanto investe e per come tratta i nostri ricercatori». Lo dichiara in una nota Umberto Guidoni, responsabile Università e Ricerca di Sinistra Ecologia Libertà.
ISPRA, FEDERAZIONE SINISTRA: «LA LOTTA PAGA»
(OMNIROMA) Roma, 21 gen - «L'accordo firmato la notte scorsa sulla vertenza dei precari Ispra dimostra che la lotta paga. Nessuna intesa, infatti, sarebbe stata possibile senza la grande determinazione dei lavoratori in difesa della loro professionalità e del ruolo centrale dell'Istituto nella ricerca pubblica ambientale». Così in una nota Ivano Peduzzi, portavoce in Consiglio regionale della Federazione della Sinistra (Prc-Pdci, Socialismo 2000, Lavoro e Solidarietà) e Claudio Fiorella, responsabile Lavoro Prc Lazio. «È grande la soddisfazione per questo accordo che apre una prospettiva di rilancio. Soprattutto - dicono Peduzzi e Fiorella - sono stati salvati i posti di lavoro. Adesso l'importante è dare esecuzione all'intesa. Ricordiamo che la fine dell'occupazione del tetto della sede di Casalotti non significa che la lotta si ferma: andrà avanti per vigilare sul rispetto del protocollo, quindi fino al completamento delle assunzioni e al superamento di tutte le forme di precariato. La Federazione della Sinistra - concludono - continuerà ad affiancare e sostenere i lavoratori».
ISPRA, MEI (PD): «SODDISFAZIONE PER SOLUZIONE POSITIVA»
(OMNIROMA) Roma, 21 gen - «Sono molto soddisfatto per la sottoscrizione del Protocollo d'intesa tra i lavoratori dell'Ispra ed il ministero dell'Ambiente. I precari hanno vinto una battaglia importante per la salvaguardia del posto di lavoro e della propria professionalità.» È quanto dichiara, in una nota, il vice-capogruppo del PD Mario Mei. «I lavoratori dell'Ispra - aggiunge Mei - hanno contribuito ad accrescere il patrimonio di conoscenze del nostro Paese in campo ambientale, ed il Governo avrebbe commesso un grande errore nell'ignorare questo valore aggiunto».
ISPRA, FILISIO (PD): BENE ACCORDO, MA VICENDA LASCIA SEGNO PROFONDO
(OMNIROMA) Roma, 21 gen - «La notizia del raggiungimento dell'accordo tra Ministero dell'Ambiente e precari dell'Ispra è motivo di grande soddisfazione perché risultato del coraggio e della determinazione dei lavoratori e della solidarietà dei cittadini che insieme ad enti locali come Provincia e Regione si sono loro stretti intorno nel nome della ricerca e della tutela dei diritti». È quanto dichiara, in una nota, il presidente della Commissione Ambiente della Provincia di Roma, Alberto Filisio (Pd). «In questi mesi - aggiunge - abbiamo voluto sostenere questa battaglia importante per preservare la professionalità dei ricercatori, il cui lavoro è strettamente legato alla qualità della vita di tutti e al futuro dell'ambiente. Anche se il protocollo è solo un primo ma importante passo la vicenda dell'Ispra lascia un profondo segno perché ribadisce come l'unione sia l'elemento chiave per dare forza vincente alle giuste rivendicazioni contro un governo miope nel privare la ricerca scientifica della sua linfa professionale ed economica».
ISPRA, SMERIGLIO: «POSITIVA RISOLUZIONE VICENDA»
(OMNIROMA) Roma, 21 gen - «La risoluzione positiva della vicenda Ispra, che vedeva i ricercatori protestare sui tetti della sede di Casalotti da quasi due mesi, è sicuramente una notizia molto positiva. Rimane il dato di fatto però, che ci deve far riflettere e costringere a non abbassare la guardia: una lotta estrema dei lavoratori, che hanno vissuto, dormito, lavorato per giorni su un tetto del loro luogo di lavoro e che hanno continuato a dimostrare grande senso di responsabilità durante tutto il periodo». Lo afferma in una nota Massimiliano Smeriglio, assessore al Lavoro e Formazione della Provincia di Roma. «L'accordo con il Ministero, i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali è solo una prima fase, importantissima, ma solo l'inizio di un percorso che deve portare alla stabilizzazione - aggiunge - La ricerca è motore fondamentale di un Paese; il mantenimento di un polo pubblico, la tutela e il potenziamento di quelle professionalità, competenze e esperienze che hanno fatto dell'Istituto un'eccellenza nelle tematiche ambientali, devono essere obiettivi prioritari per le istituzioni a tutti i livelli». «Proprio per questo, - conclude Smeriglio - anche grazie all'impegno in prima persona del Presidente Zingaretti, ci siamo impegnati fin da subito per sostenere la vertenza e difendere il ruolo strategico della ricerca nel nostro territorio».
ISPRA, PD: «BATTAGLIA DI TUTTI E VITTORIA SOLIDARIETÀ»
(OMNIROMA) Roma, 21 gen - «La notizia del protocollo siglato da ministero e precari Ispra, riempie di soddisfazione, perchè importante passo avanti. È una vittoria non soltanto per i lavoratori ma per l'intera ricerca italiana e il nostro territorio che vuole conservare le sue eccellenze». Lo dichiarano, in una nota, i consiglieri Paolo Masini, Marco Miccoli e Enzo Foschi, esponenti del Partito Democratico rispettivamente del Comune, della Provincia e della Regione Lazio, che aggiungono: «In questi mesi, enti locali come Provincia e Regione ma anche privati cittadini, si sono mobilitati e stretti accanto ai precari Ispra, non solo per tutelarne l'occupazione ma proteggere quel bene pubblico che la ricerca aiuta e difende: il nostro ambiente - proseguono - Per questo vogliamo ringraziare tutti i protagonisti di questa vicenda. Se un primo risultato è arrivato, sebbene dopo mesi di mobilitazioni e difficoltà, si deve infatti al grande livello di solidarietà, che unita all' attenzione mediatica ha fatto sì che la battaglia di alcuni divenisse una battaglia generale per far vincere i valori umani e tutelare un bene di tutti. Da parte nostra l'attenzione resterà vigile affinché l'accordo venga rispettato e la ricerca e i suoi protagonisti siano prioritari nell'agenda di un governo finora indifferente tanto alla crisi occupazionale quanto alle tematiche ambientali».
ISPRA, ZINGARETTI: «RISULTATO STRAORDINARIO PER LAVORATORI»
(OMNIROMA) Roma, 21 gen - «Sono molto contento per il raggiungimento dell'accordo tra il Ministero dell'Ambiente e i lavoratori dell'Ispra. Per i ricercatori si tratta di un risultato straordinario, che premia il loro impegno nel portare avanti una battaglia importante per il riconoscimento della loro professionalità. Credo che la vicenda dell'Ispra possa diventare un simbolo per chi non si arrende e per chi vuole difendere il diritto al lavoro e la valorizzazione delle eccellenze del nostro Paese. Non dimentichiamo, infine, quei lavoratori che stanno portando avanti altre importanti rivendicazioni e che, in questo momento così delicato e così complesso, abbiamo il dovere di ascoltare, di non abbandonare per individuare una soluzione capace di salvare il nostro tessuto produttivo, e soprattutto di rilanciarlo su nuove basi». È quanto dichiara, in una nota, il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.
ISPRA, SENATORI PD:OK ACCORDO,ORA CERTEZZE PER ISTITUTO E LAVORATORI
(OMNIROMA) Roma, 21 gen - «Bene l'accordo ma ora si operi per dare certezza e continuità all'Ispra e a chi ci lavora». Così in una nota i senatori del Partito democratico Roberto Della Seta, Francesco Ferrante e Vincenzo Vita commentano il protocollo di intesa sulla vertenza dei precari Ispra siglato ieri tra il Ministero dell'Ambiente e le rappresentanze sindacali dell'Ispra. «L'accordo - spiegano i senatori - è un primo risultato della mobilitazione messa in atto dai lavoratori dell'istituto che da mesi si battono per difendere il loro lavoro e il futuro della ricerca ambientale in Italia. Grazie a questa prima intesa ora è possibile avviare una discussione di merito che porti rapidamente a scelte del Ministero e delle strutture direttive dell'Ispra capaci di assicurare stabilità, dignità a centinaia di ricercatori che devono essere sollevati dal continuo e ricorrente pericolo di perdere il posto di lavoro». «L'Italia - concludono i senatori Pd - ha bisogno nel campo della ricerca e protezione ambientale di una struttura pubblica solida e autorevole. Finora i lavoratori dell'Ispra si sono dimostrati più consapevoli del governo di questa necessità che è un interesse generale dell'intero Paese, l'auspicio dunque è che il loro impegno generoso contagi anche chi tiene le redini delle politiche ambientali».
ISPRA, TIBALDI: «DA MINISTERO PARZIALE RISPOSTA»
(OMNIROMA) Roma, 21 gen - «Il ministero dell'Ambiente ha finalmente dato una risposta, seppur parziale, alle ricercatrici e ai ricercatori ISPRA che da due mesi protestavano sui tetti dell'azienda in condizioni difficilissime». È quanto dichiara, in una nota, l'assessore regionale al Lavoro, Pari opportunità e Politiche giovanili Alessandra Tibaldi in merito all'accordo raggiunto al ministero dell'Ambiente sull'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. «Si tratta - conclude - di un primo riconoscimento dei diritti di questi lavoratori precari che portano avanti attività di ricerca di straordinaria importanza. Il nostro punto di vista, fin dal primo momento in cui abbiamo ascoltato le loro richieste, è stato quello di percorrere la strada verso la stabilizzazione lavorativa. Soltanto riconoscendo questo diritto la ricerca, nella nostra Regione e nel nostro Paese, sarà favorita e sostenuta come dovuto».
ISPRA, PEDICA (IDV): «PARZIALE SODDISFAZIONE PER INTESA»
(OMNIROMA) Roma, 21 gen - «Parziale soddisfazione per l'intesa firmata fra il Ministero dell'Ambiente e i rappresentanti sindacali dei lavoratori dell'Ispra, innanzitutto perché le garanzie contrattuali sono solo fino a dicembre prossimo, in secondo luogo perché per 200 lavoratori non c'è ancora certezza di reintegro, ed infine perché non posso esimermi dal pensare che per vedere riconosciuto il diritto fondamentale al lavoro non dovremmo essere costretti a passare due mesi, giorno e notte, sui tetti». Lo afferma in una nota il senatore dell'Italia dei Valori Stefano Pedica. «Il silenzio del Ministro Prestigiacomo è stato assordante per ben 58 giorni - continua Pedica - e se non fosse stato per il coraggio dei precari, per l'attenzione dei media e anche per il mio intervento del 31 dicembre, quando chiamando direttamente il Ministro Brunetta dal tetto dell'Istituto si è sbloccata l'indifferenza del governo, questo risultato non sarebbe arrivato. Per questo l'Italia dei Valori continuerà a vigilare attentamente sull'applicazione concreta dell'intesa e sul futuro dei ricercatori, anche se oggi possiamo scendere da quel tetto con la soddisfazione di una prima vittoria che la società civile si è presa nei confronti di un governo che troppo spesso taglia risorse fondamentali per i lavoratori, la ricerca pubblica e l'ambiente».
21 gennaio 2010 - Asca
ISPRA: ACCORDO RAGGIUNTO,
PRECARI SCENDONO DAL TETTO DOPO 50 GIORNI
(ASCA) - Roma, 21 gen - Stanno finalmente scendendo dal tetto, dopo 50 giorni di proteste e anche le feste passate al freddo, i lavoratori precari dell'Ispra, ricevuta la notizia dell'intesa fra il ministero dell'Ambiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. L'accordo prevede, fra l'altro, il rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuita' nell'ambito della disponibilita' economica'' e l'impegno a ''continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010''. ''Una intesa difficile e sofferta'' per il ministro dell'Ambiente, Prestigiacomo, ma ''un risultato di cui possiamo essere soddisfatti''.
RICERCA: ZINGARETTI, RISULTATO STRAORDINARIO PER LAVORATORI ISPRA
(ASCA) - Roma, 21 gen - ''Sono molto contento per il raggiungimento dell'accordo tra il Ministero dell'Ambiente e i lavoratori dell'Ispra. Per i ricercatori si tratta di un risultato straordinario, che premia il loro impegno nel portare avanti una battaglia importante per il riconoscimento della loro professionalita'''. E' quanto dichiara il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. ''Credo che la vicenda dell'Ispra - prosegue Zingaretti - possa diventare un simbolo per chi non si arrende e per chi vuole difendere il diritto al lavoro e la valorizzazione delle eccellenze del nostro Paese. Non dimentichiamo - conclude Zingaretti - quei lavoratori che stanno portando avanti altre importanti rivendicazioni e che, in questo momento cosi' delicato e cosi' complesso, abbiamo il dovere di ascoltare, di non abbandonare per individuare una soluzione capace di salvare il nostro tessuto produttivo, e soprattutto di rilanciarlo su nuove basi''.
ISPRA: GENTILI (PD), ACCORDO E' PASSO AVANTI, ORA VIGILARE SU IMPEGNI
(ASCA) - Roma, 21 gen - ''Dopo circa sessanta giorni di protesta democratica e di pesanti sacrifici, per i ricercatori dell'Ispra si apre una concreta possibilita' di difesa del posto di lavoro. L'accordo delineatosi e' certamente un passo in avanti. Ai ricercatori dell'Ispra e alle loro organizzazioni sindacali deve andare un ringraziamento da parte di tutte le forze democratiche, perche' con la loro battaglia hanno portato alla luce lo stato di precarieta' e di abbandono in cui versano in Italia le strutture e gli istituti della ricerca. E in particolare quelli ambientali''. Lo dichiara Sergio Gentili, della Direzione nazionale del Pd. ''Essere riusciti a sventare il tracollo dell'occupazione all'Ispra - prosegue - significa anche aver conquistato maggiori spazi per riaprire la discussione sul sistema della ricerca e dei controlli ambientali in Italia''. ''Alla solidarieta' che e' stata forte e convinta - avverte - si dovra' ora affiancare la vigilanza per far rispettare gli accordi e l'impegno a realizzare una vera e seria riforma del sistema della ricerca e dei controlli ambientali''.
21 gennaio 2010 - Dire
Accordo Ispra, giù dal tetto: rinnovo di contratti e collaborazioni
Intesa raggiunta al ministero dell'Ambiente. La soddisfazione di Prestigiacomo. Attivazione bandi di ricerca e miglioramento delle condizioni di lavoro. Dopo due mesi, stop alla protesta
ROMA - Alla fine l'accordo è arrivato. Dopo una lunga giornata di trattative, intorno alle 23 di ieri è stato siglato al ministero dell'Ambiente un protocollo di intesa sulla vertenza dei precari Ispra (Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale). A siglare l'accordo sono stati il ministero dell'Ambiente, il commissario Ispra e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Questi ultimi hanno annunciato che nelle prossime ore, in seguito alla firma dell'intesa, verrà rimosso il presidio dei lavoratori che da quasi due mesi protestano sul tetto della sede dell'Istituto a Roma, in via Casalotti. "Soddisfazione" per il positivo esito della trattativa è stato espresso dal ministro Prestigiacomo. "E' prevalsa- ha dichiarato il ministro- la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro paese. Do atto alla gestione commissariale ed alle rappresentanze sindacali di essersi adoperati con il massimo impegno per raggiungere una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti".
I PUNTI DELL'ACCORDO - Ma quali sono i punti previsti dal protocollo d'intesa approvato dalle parti e dai sindacati? Innanzitutto si fa specifico riferimento a misure in materia di assunzione e mantenimento in servizio del personale con contratto di lavoro flessibile, da attuare in questo anno fermo restando il rispetto della soglia massima dei tetti di spesa stabiliti dall'art.1, comma 643, della legge 27 dicembre 2006, n 296 come richiamato dall'art. 66, comma 14, del d.l. 112/2008, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n.133 e s.m.i.
In particolare, l'accordo prevede:
- il rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità, e per il tempo consentito dall'art. 24 del Ccnl Epr, nell'ambito della disponibilità economica, motivato dall'incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo;
- l'impegno a continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca, attivi al 31 dicembre 2009, fino al 31 dicembre 2010, fatte salve le necessità legate a specifiche esigenze delle connesse attività progettuali che saranno di volta in volta verificate, a valersi su fondi esterni e, salvo capienza, sui fondi istituzionali di cui all'art.1, comma 187, della legge 29 dicembre 2005, n.266, e successive modificazioni, anche su progetti diversi o su diverse linee di attività purché afferenti a mansioni equivalenti;
- l'impegno ad attivare, sulla base delle esigenze dell'Istituto, ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati successivamente alla data di sottoscrizione del presente protocollo, nel quale valorizzare le esperienze professionali maturate presso l'Ispra o amministrazioni confluite a valersi su fondi esterni e, salvo capienza, sui fondi istituzionali di cui all'art.1, comma 187, della legge 29 dicembre 2005, n.266;
- oltre che al fine di soddisfare il fabbisogno dell'ente, le previsioni di cui ai precedenti punti consentiranno al personale interessato di maturare ulteriori esperienze da valorizzare nell'ambito dei concorsi pubblici, a tempo indeterminato e a tempo determinato, che saranno banditi nel triennio 2010-2012. Nell'ambito dei predetti concorsi saranno valorizzate le esperienze professionali maturate presso Ispra o amministrazioni confluite, nonché eventuali previsioni di riserva di posti nei limiti consentiti dalla legislazione vigente;
- il rispetto delle linee assunzionali richiamate dal sottosegretario di Stato, Roberto Menia, presso la Camera dei Deputati in occasione del suo intervento del 10 dicembre 2009, in osservanza dei principi di massima occupazione entro i tetti di spesa di cui in premessa, tenuto conto anche delle economie derivanti dal turn over, e di utilizzazione delle graduatorie di idoneità, scaturite dai concorsi a tempo indeterminato in corso di svolgimento, sia per l'assunzione a tempo indeterminato nell'ambito della programmazione dei fabbisogni sia per le assunzioni a tempo determinato necessarie a far fronte alle necessità contingenti dell'istituto (attività progettuali ed esigenze temporanee).
- fermo restando il completamento del programma di assunzioni già avviato ai sensi dell'art.3, comma 1, del decreto legge 30 dicembre 2008, n.208 convertito dalla legge 27 febbraio 2009, n.13, e s.m.i., l'attivazione di un aggiornamento, sentite le organizzazioni sindacali, da avviare entro marzo 2010 del documento di programmazione triennale delle assunzioni, a tempo indeterminato e a tempo determinato, sulla base della pianificazione delle linee di attività poste a fondamento della nuova pianta organica dell'Istituto come definita nello Statuto, da concludere entro trenta giorni dall'approvazione dello Statuto dell'Ispra;
- l'impegno a individuare entro due mesi dalla sottoscrizione del presente protocollo le professionalità e le linee di attività non presidiate dai concorsi già attivati al fine di bandire appositi concorsi a tempo determinato per i corrispondenti profili professionali. Nell'ambito dei predetti concorsi saranno valorizzate le esperienze professionali maturate presso Ispra o amministrazioni confluite, nonché eventuali previsioni di riserva di posti nei limiti consentiti dalla legislazione vigente;
- l'impegno a verificare le condizioni delle diverse sedi Ispra al fine di migliorare le condizioni di lavoro;
- la previsione di incontri periodici con la componente ministeriale per il monitoraggio dell'attuazione del presente protocollo nonché sulle tematiche di maggiore rilievo dell'Ispra, con le organizzazioni sindacali firmatarie del presente protocollo.
Ricerca. Ispra, i precari: "Per noi l'accordo è un punto partenza"
Roma - "Siamo scesi dal tetto con la consapevolezza che quello di oggi e' un punto di partenza importante per noi, un punto che vede accettate con chiarezza solo alcune delle nostre richieste". Cinquantanove giorni dopo essere saliti sui tetti della sede di via Casalotti a Roma, i precari dell'Ispra fanno il percorso inverso: a questo e' servito l'accordo raggiunto solo ieri in tarda serata tra i vertici dell'Istituto di ricerca ambientale, il ministero dell'Ambiente e le organizzazioni sindacali. Un accordo che "prevede in sostanza il rinnovo del contratto per parte del personale- spiega all'agenzia Dire uno dei portavoce dei precari, il biologo marino Massimiliano Bottaro- Questo e' sicuramente fondamentale in un momento di crisi: il ministro Prestigiacomo e i rappresentanti dell'istituto si sono impegnati a far fronte anche ad altre nostre richieste tramite questo protocollo d'intesa". Su cui poco fa l'assemblea dei lavoratori ha dato il proprio parere positivo dopo alcune ore di riunione che hanno interessato l'intera mattinata. Ma non e' finita qui. "Noi vigileremo con estrema cura per il rispetto del protocollo che deve far fronte alle nostre esigenze, basilari per quel che riguarda i posti di lavoro ma anche per il rilancio dell'istituto: ci aspettiamo- aggiunge Bottaro- che non solo da parte nostra ma pure dai sindacati, dalle forze politiche e dal ministero ci sia la volonta' di farsi garante per il mantenimento della parola data". Il presidio e' stato portato avanti da circa 50-60 lavoratori che in queste settimane si sono dati il cambio in rappresentanza di 400 lavoratori che vedevano a rischio il proprio lavoro. La 'calata' dai tetti, dopo praticamente due mesi fatti di proteste e notti passate al freddo, comprese quelle di Natale e Capodanno e di tutto il periodo festivo, e' quindi solo il primo passo per rispondere all'accordo. Anche se resta l'amarezza. "Ci addolora che siano stati necessari 59 giorni di protesta sui tetti per arrivare a un punto di partenza- sottolinea Bottaro- C'e' amarezza per questo ma alla fine e' venuta fuori la nostra determinazione a non mollare e a restare uniti per raggiungere un obiettivo che va al di la' della conservazione del nostro posto di lavoro, pur importantissimo. Noi vogliamo che venga estirpato il precariato dal settore della ricerca, perche' non permette di lavorare in modo serio". Alla fine, pero', per i precari resta comunque "una parziale soddisfazione". E proprio questo ha permesso di dare "un segno preciso- spiega Bottaro- della nostra volonta' di trattare su temi concreti come quelli del protocollo, verso cui agiremo con grande determinazione per far si', come ha detto lo stesso ministro, che le nostre competenze non vengano disperse e si possa rilanciare in pieno l'Istituto. Certo, sarebbe stato meglio un ottenimento certo delle nostre richieste: alcune infatti sono chiare, altre sono interpretabili. Ma questo- ripete in conclusione Bottaro- e' solo il primo passo che pone l'amministrazione dell'Ispra e il ministero dell'Ambiente nell'ottica di agire in modo concreto".
Ricerca, Realacci (Pd): "Ok intesa Ispra, ma più dignità al settore"
Roma - "L'accordo raggiunto per i precari dell'Ispra e' sicuramente un fatto positivo. Ma e' solo l'inizio di un processo che deve portare piu' certezze, risorse e dignita' alla ricerca scientifica in Italia": lo afferma Ermete Realacci (Pd), commentando l'accordo raggiunto fra il Governo e i ricercatori dell'Ispra che da mesi protestano per il rinnovo del contratto. "Quello dei ricercatori dell'Ispra non e' un caso isolato- avverte pero' Realacci- l'Italia deve puntare, per guardare al futuro, ad una ricerca in campo ambientale e scientifico all'altezza di un grande paese civile". E questo si ottiene "solo investendo risorse, dando certezze ai ricercatori, valorizzando le tante eccellenze che operano nel nostro paese", conclude il democratico.
Ricerca. Ispra, Gentili (Pd): "Passo avanti, vigilare sugli impegni"
Roma - "Dopo circa sessanta giorni di protesta democratica e di pesanti sacrifici, per i ricercatori dell'Ispra si apre una concreta possibilita' di difesa del posto di lavoro. L'accordo delineatosi e' certamente un passo in avanti. Ai ricercatori dell'Ispra e alle loro organizzazioni sindacali deve andare un ringraziamento da parte di tutte le forze democratiche, perche' con la loro battaglia hanno portato alla luce lo stato di precarieta' e di abbandono in cui versano in Italia le strutture e gli istituti della ricerca. E in particolare quelli ambientali". Lo dichiara Sergio Gentili, della Direzione nazionale del Pd. "Essere riusciti a sventare il tracollo dell'occupazione all'Ispra significa anche aver conquistato maggiori spazi per riaprire la discussione sul sistema della ricerca e dei controlli ambientali in Italia- aggiunge Gentili- il centro destra dopo un anno di intollerabile disinteresse dovra' tornare ora a discutere con le forze sociali e sindacali e con il Parlamento sulla funzione e sul ruolo da assegnare all'Ispra, superando cosi' quelle incertezze e quei vuoti nella missione dell'ente che sono state alla base di assurde ipotesi di tagli occupazionali, sottovalutazioni, confusione, disfunzioni e ritardi organizzativi". Alla solidarieta' "che e' stata forte e convinta- conclude il democratico- si dovra' ora affiancare la vigilanza per far rispettare gli accordi e l'impegno a realizzare una vera e seria riforma del sistema della ricerca e dei controlli ambientali".
21 gennaio 2010 - Radio Città Aperta
La lotta paga: dopo 2 mesi sul tetto dell’Ispra tutti salvi i lavoratori.
‘Scendiamo dal tetto ma la lotta continua’
di Marco Santopadre
Roma - Sono scesi finalmente dal tetto i precari dell'Ispra. Ieri in tarda serata è arrivata la notizia che al ministero dell'Ambiente è stata siglata un'intesa con i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Usi-Rdb. I punti che compongono l'accordo sono nove: il più importante di tutti è il rinnovo dei contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità e quindi dovrebbero essere salve anche le oltre 200 collaborazioni coordinate e continuative fino al 31 dicembre 2010. Previsto inoltre l'impegno ministeriale ad «attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell'accordo». Si prevedono «concorsi pubblici per posizioni a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012». Sul tetto dell'Istituto ci sono rimasti per 57 giorni, e notti, ma adesso sembra che la fatica fatta e subita abbia prodotto un primo risultato. Dopo la vittoria dei lavoratori dell'Innse, nell’agosto dell’anno scorso a Milano, un altro risultato positivo che dimostra che la mobilitazione può servire a difendere il lavoro e i diritti dei lavoratori. La lotta paga e non si ferma: questo in sintesi il risultato dell'assemblea dei lavoratori dell'ISPRA organizzata questa mattina sul tetto dell’ente di Via di Casalotti 300 dall'Usi/RdB per discutere l'accordo siglato nella tarda serata di ieri con il Ministero dell'Ambiente. Intorno alle 13, dopo un’assemblea durata circa 3 ore, i lavoratori hanno deciso di scendere dal tetto, dove hanno dovuto trascorrere quasi due mesi prima che le autorità competenti si degnassero di prendere in considerazione la loro situazione, ed hanno indetto per domani, venerdì 22 gennaio, una conferenza stampa presso la Federazione Nazionale RdB in cui illustreranno le loro valutazioni ed annunceranno le prossime tappe della battaglia in difesa della Ricerca Pubblica che, nonostante la fine della protesta sul tetto, continua sotto altre forme. Ha raccontato questa mattina ai microfoni di Radio Città Aperta Michela Mannozzi, dell'Usi RdB e una delle portavoce della lotta sul tetto: "L'assemblea ha dato un giudizio positivo sull'intesa, con cui abbiamo fatto un passo importante per bloccare il processo di smantellamento dell'ente che passava attraverso il licenziamento dei lavoratori precari. Ora i 230 precari in scadenza fra il 31 dicembre il 31 marzo sono tutti rinnovati e si è aperta una finestra per poter recuperare quelli già licenziati". "Inoltre - sottolinea Mannozzi - abbiamo posto delle basi per una prospettiva futura. Il patrimonio di professionalità rimane dentro l'ente, a disposizione chi verrà a guidarlo. Abbiamo impedito che i commissari facessero scelte strategiche per le quali non erano competenti e confidiamo che la futura dirigenza venga dal mondo scientifico ed abbia preparazione adeguata per valutare ricercatori che hanno competenze riconosciute all'estero". "L'accordo – ha aggiunto la portavoce - verrà comunque qualificato nella sua applicazione. Il Ministro Prestigiacomo sarà garante del percorso che si è aperto con la firma del protocollo. Noi intanto manteniamo lo stato di agitazione del personale, e riteniamo di esercitare un ruolo fondamentale nell'applicazione e nell'interpretazione del protocollo. Domani - conclude Mannozzi - annunceremo i prossimi passi della battaglia".
21 gennaio 2010 - Green Report
Una vittoria dei lavoratori della ricerca italiana
Ispra: i precari strappano l’accordo e scendono dal tetto dopo 59 giorni
ROMA - I precari dell'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) lo hanno annunciato su internet e sui Facebook: «WebCam Broadcaster precari Ispra: interrompiamo le trasmissioni e scendiamo dal tetto! Grazie a tutti per il sostegno!». Hanno smontato le tende e messo fine all'occupazione del tetto dell'Istituto superiore per la ricerca ambientale. «Dopo 59 giorni di lotta abbiamo ottenuto un protocollo di intesa con il Ministero - dicono - ora lo nostra lotta consiste nel farlo rispettare!». Ieri notte alle 23 è stato siglato al ministero dell'ambiente un protocollo di intesa sulla vertenza dei precari Ispra. Hanno firmato il Commissario Ispra e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. I sindacalisti hanno poi annunciato che in seguito alla firma dell'intesa si sarebbe proceduto a rimuovere il presidio dei lavoratori che da quasi 2 mesi protestavano sul tetto della sede dell'Istituto. Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha espresso «Soddisfazione per il positivo esito della trattativa. E' prevalsa la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro paese. Do atto alla gestione commissariale ed alle rappresentanze sindacali di essersi adoperati con il massimo impegno per raggiungere una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti». La battaglia dei precari Ispra per la dignità del lavoro e della ricerca italiana ha pagato e greenreport.it è orgogliosa di aver dato anche un minimo contributo, accompagnandola e sostenendola dalle nostre pagine elettroniche.
Ecco il testo del protocollo d'intesa:
Il giorno 20 gennaio 2010, i rappresentanti del Ministero dell'ambiente, dell'Ispra e delle OO.SS. riuniti presso il tavolo tecnico istituito dal Sig. Ministro in data 4 gennaio 2010, a seguito delle riunioni tenutesi l'11 e il 20 gennaio anche alla presenza dei rappresentanti del Dipartimento della funzione pubblica, convengono sull'attuazione, nel corso del corrente anno, delle seguenti misure in materia di assunzione e mantenimento in servizio del personale con contratto di lavoro flessibile, fermo restando il rispetto della soglia massima dei tetti di spesa stabiliti dall'art.1, comma 643, della legge 27 dicembre 2006, n 296 come richiamato dall'art. 66, comma 14, del d.l. 112/2008, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n.133 e s.m.i.:
- rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità - e per il tempo consentito dall'art. 24 del CCNL EPR - nell'ambito della disponibilità economica, motivato dall'incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo;
- impegno a continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca, attivi al 31 dicembre 2009, fino al 31 dicembre 2010, fatte salve le necessità legate a specifiche esigenze delle connesse attività progettuali che saranno di volta in volta verificate, a valersi su fondi esterni e, salvo capienza, sui fondi istituzionali di cui all'art.1, comma 187, della legge 29 dicembre 2005, n.266, e successive modificazioni, anche su progetti diversi o su diverse linee di attività purché afferenti a mansioni equivalenti;
- impegno ad attivare, sulla base delle esigenze dell'Istituto, ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati successivamente alla data di sottoscrizione del presente protocollo, nel quale valorizzare le esperienze professionali maturate presso l'Ispra o amministrazioni confluite a valersi su fondi esterni e, salvo capienza, sui fondi istituzionali di cui all'art.1, comma 187, della legge 29 dicembre 2005, n.266;
- oltre che al fine di soddisfare il fabbisogno dell'ente, le previsioni di cui ai precedenti punti consentiranno al personale interessato di maturare ulteriori esperienze da valorizzare nell'ambito dei concorsi pubblici - a tempo indeterminato e a tempo determinato - che saranno banditi nel triennio 2010-2012. Nell'ambito dei predetti concorsi saranno valorizzate le esperienze professionali maturate presso Ispra o amministrazioni confluite, nonché eventuali previsioni di riserva di posti nei limiti consentiti dalla legislazione vigente;
- rispetto delle linee assunzionali richiamate dal Sottosegretario di Stato, on. le Roberto Menia, presso la Camera dei Deputati in occasione del suo intervento del 10 dicembre 2009, in osservanza dei seguenti principi:
- massima occupazione entro i tetti di spesa di cui in premessa, tenuto conto anche delle economie derivanti dal turn over; utilizzazione delle graduatorie di idoneità, scaturite dai concorsi a tempo indeterminato in corso di svolgimento, sia per l'assunzione a tempo indeterminato nell'ambito della programmazione dei fabbisogni sia per le assunzioni a tempo determinato necessarie a far fronte alle necessità contingenti dell'Istituto (attività progettuali ed esigenze temporanee);
- fermo restando il completamento del programma di assunzioni già avviato ai sensi dell'art.3, comma 1, del decreto legge 30 dicembre 2008, n.208 convertito dalla legge 27 febbraio 2009, n.13, e s.m.i., attivazione di un aggiornamento - sentite le OO.SS da avviare entro marzo 2010 del documento di programmazione triennale delle assunzioni, a tempo indeterminato e a tempo determinato, sulla base della pianificazione delle linee di attività poste a fondamento della nuova pianta organica dell'Istituto come definita nello Statuto, da concludere entro trenta giorni dall'approvazione dello Statuto dell'Ispra;
- impegno a individuare entro due mesi dalla sottoscrizione del presente protocollo le professionalità e le linee di attività non presidiate dai concorsi già attivati al fine di bandire appositi concorsi a tempo determinato per i corrispondenti profili professionali. Nell'ambito dei predetti concorsi saranno valorizzate le esperienze professionali maturate presso Ispra o amministrazioni confluite, nonché eventuali previsioni di riserva di posti nei limiti consentiti dalla legislazione vigente;
- impegno a verificare le condizioni delle diverse sedi Ispra al fine di migliorare le condizioni di lavoro;
- previsione di incontri periodici con la componente ministeriale per il monitoraggio dell'attuazione del presente protocollo nonché sulle tematiche di maggiore rilievo dell'Ispra, con le organizzazioni sindacali firmatarie del presente protocollo.
21 gennaio 2010 - Carta
Ispra, accordo raggiunto. I precari scendono dal tetto
Sono rimasti 57 giorni sul tetto della loro sede di Casalotti, ma adesso i precari dell’Ispra [Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale] si apprestano a scendere. Questa notte è stata siglata l’intesa tra il ministero dell’Ambiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Appena le carte saranno firmate dal ministro Prestigiacomo, assicurano i lavoratori, si terrà un’assemblea [sul tetto] e si deciderà se il protocollo soddisfa davvero le esigenze di tutela dei posti di lavoro. Il gruppo, composto a fasi alterne da 10-20 ricercatori, era salito sul tetto dal 24 novembre scorso. Sono nove i punti che compongono l’accordo. Tra questi il «rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità» nell’ambito della disponibilità economica, motivato «dall’incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo». E qui si gioca il punto più critico, perché nei giorni scorsi era circolata voce che – in base alla normativa vigente – non sarebbe stato possibile «stabilizzare» i 430 ricercatori a contratto a tempo determinato che rischiano il mancato rinnovo. A rischio, oltre i 200 lavoratori che avevano già terminato il rapporto con l’Ispra, ci sono infatti altri 230 precari. Nella bozza ci sarebbe poi l’impegno a «continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010», fatte salve necessità relative ai progetti. Si cita inoltre l’impegno ministeriale ad «attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell’accordo». Si prevedono «concorsi pubblici per posizioni a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012».
21 gennaio 2010 - Sky Tg24
Ispra, i precari giù dal tetto: hanno vinto loro
Siglata l'intesa tra il ministro dell'Ambiente e i rappresentanti dei sindacati: tutti i contratti a tempo determinato saranno rinnovati. I ricercatori hanno passato quasi due mesi sul tetto dell'istituto per non perdere il lavoro
Roma - Quasi due mesi sul tetto per non perdere il lavoro e ieri sera, dopo aver passato anche la notte di Natale al presidio a cielo aperto, è arrivata la notizia: siglata l'intesa tra il ministero dell'Ambiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Questi ultimi hanno annunciato che nelle prossime ore, in seguito alla firma dell'intesa, verrà rimosso il presidio dei lavoratori che da quasi 2 mesi protestano sul tetto della sede dell'Istituto. Si tratta dei lavoratori precari dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), Una decina è rimasta sul tetto dal 24 novembre scorso. Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo: "Una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti". "E' prevalsa - ha dichiarato Prestigiacomo - la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro Paese". Il ministro ha quindi riconosciuto l'impegno della gestione commissariale e delle rappresentanze sindacali. Per quanto riguarda il Protocollo d'intesa, sono nove i punti che compongono l'accordo. Tra questi il "rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità" nell'ambito della disponibilità economica, motivato dall'incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo"; l'impegno a "continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010", fatte salve necessità relative ai progetti; l'impegno ad attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell'accordo; concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012. A rischio, oltre i 200 lavoratori che avevano già terminato il rapporto con l'Ispra, erano altri 250 precari.
21 gennaio 2010 - Apcom
Ispra/ Raggiunto ieri sera accordo su vertenza precari
Prestigiacomo: Soddisfazione per intesa. Presidio verrà rimosso
(APCOM) Accordo raggiunto sulla vertenza dei precari Ispra, l'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale. Ieri sera alle 23 è stato siglato presso il Ministero dell'Ambiente un protocollo di intesa dal ministero dell'Ambiente, dal Commissario Ispra e dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Questi ultimi hanno annunciato che nelle prossime ore, in seguito alla firma dell'intesa, verrà rimosso il presidio dei lavoratori che da quasi 2 mesi protestano sul tetto della sede dell'Istituto. "Soddisfazione" per il positivo esito della trattativa è stato espresso dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. "E' prevalsa - ha dichiarato il Ministro - la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro paese. Do atto alla gestione commissariale ed alle rappresentanze sindacali - ha detto - di essersi adoperati con il massimo impegno per raggiungere una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti".
21 gennaio 2010 - Julie news
Ispra: firmato il contratto, i precari scendono dal tetto
di Antonio Rispoli
ROMA - Ci sono voluti due mesi di protesta, ma i precari dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) ce l'hanno fatta. Infatti ieri i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb hanno firmato il contratto al Ministero dell'Ambiente. Questo ha permesso ai precari di rinunciare alla postazione creata in cima all'edificio, dove erano presenti sempre una decina di persone che si davano il cambio e mantenevano un presidio attivo. Un presidio anche abbastanza organizzato, con brandine, tende ecc., sin dal 24 novembre scorso.
L'accordo prevede quindi che i contratti a tempo determinato vengano prolungati fino al 31 dicembre 2010. Soluzione del problema? Manco per sogno, ovviamente. Si tratta solo di rimandare il problema. Perchè l'incertezza dei 200 precari dell'Ispra tornerà a fine 2010, insieme all'incertezza di altri 250 tecnici a cui scadrà il contratto naturalmente a fine 2010. E quindi in quel momento avremo non più 200, ma 450 persone in piazza a protestare perchè si trovano senza contratto nonostante l'elevata esperienza tecnica che hanno fatto.
21 gennaio 2010 - Corriere.it
CRISI E OCCUPAZIONE
Ispra, raggiunto l'accordo al ministero. I precari scendono dal tetto
Dopo 57 giorni di presidio nella sede di Casalotti, ricercatori in assemblea: si valuta la bozza ministeriale
di Carlotta De Leo e Luca Zanini
(articolo aggiornato alle 15.00)
ROMA - Su quel tetto sono rimasti 57 giorni, ma adesso i precari dell'Ispra possono sorridere e tornare alle loro case. Dopo quasi due mesi di presidio nella sede di Casalotti, a Roma, i ricercatori dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) intorno alle 13 sono scesi dal tetto su cui avevano montato tende e ripari per difendersi dal freddo.
Per non perdere il lavoro e difendere 430 contratti a rischio, avevano passato lassù anche la notte di Natale. E al presidio a cielo aperto era giunta anche la solidarietà degli abitanti del quartiere: una fiaccolata e varie visite per lanciare viveri e panettoni oltre i cancelli bloccati dai dirigenti dell'azienda. Lassù erano saliti vari leader politici a portare il loro sostegno e ad ascoltare le ragioni dei ricercatori. Adesso si scende.
ACCORDO SOFFERTO - Sono scesi perchè nella notte tra mercoledì 20 e giovedì 21 è stata siglata, intorno alla mezzanotte, l'intesa tra il ministero dell'Ambiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Un accordo sofferto. Appena le carte sono state firmate dal ministro Prestigiacomo, i lavoratori hanno convocato un'assemblea sul tetto. Poi hanno deciso per la smobilitazione: il protocollo sembra soddisfare le esigenze di tutela dei posti di lavoro. Il presidio nella sede dell'Istituto è stato sciolto. Il gruppo composto a fasi alterne da 10-20 ricercatori era rimasto sul tetto dal 24 novembre scorso.
VOLONTA' COMUNE - Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo: «Una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti». «È prevalsa - ha dichiarato Prestigiacomo - la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro Paese». Il ministro ha quindi riconosciuto l'impegno della gestione commissariale e delle rappresentanze sindacali.
NOVE IMPEGNI DA ATTUARE - Per quanto riguarda il Protocollo d'intesa, sono nove i punti che compongono l'accordo. Tra questi il «rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità» nell'ambito della disponibilità economica, motivato dall'incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo». E qui si gioca il punto più critico, perchè nei giorni scorsi era circolata voce che - in base alla normativa vigente - non sarebbe possibile «stabilizzare> i 430 ricercatori a contratto a tempo determinato che rischiano il mancato rinnovo. A rischio, oltre i 200 lavoratori che avevano già terminato il rapporto con l'Ispra, ci sono infatti altri 230 precari.
BANDI E CONCORSI - Ma nella bozza ci sarebbe l'impegno a «continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010», fatte salve necessità relative ai progetti. Si cita inoltre l'impegno ministeriale ad «attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell'accordo». Si prevedono «concorsi pubblici per posizioni a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012».
DI NUOVO CON I PIEDI PER TERRA - «Siamo tornati con i piedi per terra» dice soddisfatta Michela Mannozzi del coordinamento precari Ispra dell'Usi-Rdb Ricerca. «E’ stata una trattativa vera – afferma - un testa a testa con il ministero dell’Ambiente che alla fine ha accolto le nostre indicazioni. Le nostre richieste sono state inserite nero su bianco nel protocollo d’intesa: alcune in maniera più esplicita, come il rinnovo del contratto o il recupero dei nostri colleghi che sono stati espulsi nel 2009; altre in maniera meno chiara, ma con l’impegno politico a voce. Ora tocca a noi vigilare che queste promesse siano rispettate». La battaglia, quindi, non è finita: «Si apre solo un nuovo fronte – aggiunge la Mannozzi –. La lotta sarà meno evidente e rumorosa, ma continueremo a farci sentire per il rispetto del protocollo. Il nostro impegno si riverserà all’interno dell’Ispra, nella difesa di questo ente di ricerca e nella sua ristrutturazione: vogliamo che sia garantita la sua funzionalità nell’interesse della tutela dell’ambiente e dei cittadini». Domani alle 12 è fissata una conferenza stampa dei precari che spiegheranno le motivazioni della firma.
CONTRATTI SENZA STOP – La notizia del possibile accordo durante il vertice di mercoledì al ministero era giunta il 19 gennaio: «Se terranno in considerazione le nostre proposte scenderemo presto dal tetto», aveva assicurato Michela Mannozzi, del Coordinamento precari Ispra dell'Usi-Rdb Ricerca, una delle sindacaliste più attive nella protesta. Dopo il tavolo tecnico dell’11 gennaio i sindacati avevano consegnato un documento che sintetizzava le loro richieste. La posizione dei precari è stata quindi vagliata dai commissari dell’Ispra insieme ai rappresentanti del ministero dell’Ambiente e della Funzione Pubblica presenti all’incontro di mercoledì. Nel documento, aveva spiegato la Mannozzi, «abbiamo disegnato una strada a tappe per risolvere la vertenza che riguarda 430 ricercatori precari». «Come primo passo – aggiunge – vogliamo la continuità contrattuale. Oggi, anche quando si tratta della stessa linea di ricerca, ci obbligano a stare fermi per 7 o 8 mesi tra un contratto e l’altro. Ogni volta dobbiamo aspettare un nuovo bando, la nuova selezione e il vaglio della Corte dei Conti».
CRISI E OCCUPAZIONE
Ispra, raggiunto l'accordo al ministero. I precari pronti a scendere dal tetto
Dopo 57 giorni di presidio nella sede di Casalotti, ricercatori in assemblea: si valuta la bozza ministeriale
di Carlotta De Leo e Luca Zanini
ROMA - Su quel tetto sono rimasti 57 giorni, ma adesso i precari dell'Ispra possono sorridere e tornare alle loro case. Dopo quasi due mesi di presidio nella sede di Casalotti, a Roma, i ricercatori dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), si apprestano a scendere dal tetto su cui avevano montato tende e ripari per difendersi dal freddo. Per non perdere il lavoro e difendere 430 contratti a rischio, avevano passato lassù anche la notte di Natale. E al presidio a cielo aperto era giunta anche la solidarietà degli abitanti del quartiere: una fiaccolata e varie visite per lanciare viveri e panettoni oltre i cancelli bloccati dai dirigenti dell'azienda. Lassù erano saliti vari leader politici a portare il loro sostegno e ad ascoltare le ragioni dei ricercatori. Adesso si scende.
ACCORDO SOFFERTO - Si scende perchè nella notte tra mercoledì 20 e giovedì 21 è stata siglata l'intesa tra il ministero dell'Ambiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Un accordo sofferto,. raggiunto intorno alla mezzanotte. Appena le carte saranno firmate dal ministro Prestigiacomo, assicurano i lavoratori, si terrà un'assemblea sul tetto con tutti i lavoratori. Poi si deciderà se il protocollo soddisfa davvero le esigenze di tutela dei posti di lavoro. Infine il presidio nella sede dell'Istituto verrà sciolto. Il gruppo composto a fasi alterne da 10-20 ricercatori era rimasto sul tetto dal 24 novembre scorso.
VOLONTA' COMUNE - Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo: «Una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti». «È prevalsa - ha dichiarato Prestigiacomo - la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro Paese». Il ministro ha quindi riconosciuto l'impegno della gestione commissariale e delle rappresentanze sindacali.
NOVE IMPEGNI DA ATTUARE - Per quanto riguarda il Protocollo d'intesa, sono nove i punti che compongono l'accordo. Tra questi il «rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità» nell'ambito della disponibilità economica, motivato dall'incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo». E qui si gioca il punto più critico, perchè nei giorni scorsi era circolata voce che - in base alla normativa vigente - non sarebbe possibile «stabilizzare> i 430 ricercatori a contratto a tempo determinato che rischiano il mancato rinnovo. A rischio, oltre i 200 lavoratori che avevano già terminato il rapporto con l'Ispra, ci sono infatti altri 230 precari.
BANDI E CONCORSI - Ma nella bozza ci sarebbe l'impegno a «continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010», fatte salve necessità relative ai progetti. Si cita inoltre l'impegno ministeriale ad «attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell'accordo». Si prevedono «concorsi pubblici per posizioni a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012».
L'ATTESA, GLI ULTIMI GIORNI - La notizia del possibile accordo durante il vertice di mercoledì al ministero era giunta il 19 gennaio: «Se terranno in considerazione le nostre proposte scenderemo presto dal tetto», aveva assicurato Michela Mannozzi, del Coordinamento precari Ispra dell'Usi-Rdb Ricerca, una delle sindacaliste più attive nella protesta. Dopo il tavolo tecnico dell’11 gennaio i sindacati avevano consegnato un documento che sintetizzava le loro richieste. La posizione dei precari è stata quindi vagliata dai commissari dell’Ispra insieme ai rappresentanti del ministero dell’Ambiente e della Funzione Pubblica presenti all’incontro di mercoledì.
CONTRATTI SENZA STOP – Nel documento, spiega la Mannozzi, «abbiamo disegnato una strada a tappe per risolvere la vertenza che riguarda 430 ricercatori precari». «Come primo passo – aggiunge – vogliamo la continuità contrattuale. Oggi, anche quando si tratta della stessa linea di ricerca, ci obbligano a stare fermi per 7 o 8 mesi tra un contratto e l’altro. Ogni volta dobbiamo aspettare un nuovo bando, la nuova selezione e il vaglio della Corte dei Conti».
21 gennaio 2010 - Repubblica.it
Ispra, c'è l'accordo. Giù i precari "Ma l'attenzione resta alta"
Sono rimasti sul tetto del loro istituto a Roma per quasi due mesi per non perdere il lavoro, compreso il giorno di Natale, ma alla fine ce l'hanno fatta. I ricercatori precari dell'Istituto superiore per la ricerca ambientale questa notte hanno rimosso il loro presidio, dopo l'intesa fra sindacati e ministero dell'Ambiente che prevede il rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato. Il commento: "Siamo soddisfatti, ma vigileremo"
Roma - Quasi due mesi sul tetto per non perdere il lavoro e ieri sera, dopo aver passato anche la notte di Natale al presidio a cielo aperto, è arrivata la notizia: siglata l'intesa tra il ministero dell'Ambiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Così i lavoratori precari dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) rimuovono il presidio: una decina era rimasta sul tetto con tende e brandine, dal 24 novembre scorso. "Siamo soddisfatti". E' il commento a caldo di Massimiliano Bottaro, biologo marino che si occupa prevalentemente di squali. "Abbiamo spuntato qualcosa nell'immediato - spiega il ricercatore - si tratta di un prolungamento contrattuale da non sottovalutare, anche se - come in tutte le trattative - alcune richieste non sono state accolte". La protesta, cominciata con l'inverno, è stata lunga e sfiancante. Ma adesso i precari che "scadevano" il 31 dicembre scorso possono contare su un altro anno di lavoro. "Se non fossimo saliti sul tetto saremmo stati spazzati via" - un bilancio obbligato per Massimiliano, che però avverte: l'attenzione resta alta, soprattutto per quanto riguarda il futuro dell'Istituto. "Ci aspettiamo un piano di rilancio e la conservazione di un patrimonio di esperienze" - conclude - poiché negli ultimi mesi era successo tutto il contrario". Soddisfazione è stata espressa anche dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo: "Una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti". "E' prevalsa - ha dichiarato Prestigiacomo - la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro Paese". Il ministro ha quindi riconosciuto l'impegno della gestione commissariale e delle rappresentanze sindacali. Per quanto riguarda il Protocollo d'intesa, sono nove i punti che compongono l'accordo. Tra questi il "rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità" nell'ambito della disponibilità economica, motivato dall'incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo"; l'impegno a "continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010", fatte salve necessità relative ai progetti; l'impegno ad attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell'accordo; concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012. A rischio, oltre i 200 lavoratori che avevano già terminato il rapporto con l'Ispra, erano altri 250 precari.
Quasi due mesi di protesta, compresa la notte di Natale in presidio a cielo aperto
Nella notte la notizia dell'intesa tra il ministero dell'Ambiente e i sindacati
Ispra, accordo sui contratti I precari scendono dal tetto
ROMA - Quasi due mesi sul tetto per non perdere il lavoro e ieri sera, dopo aver passato anche la notte di Natale al presidio a cielo aperto, è arrivata la notizia: siglata l'intesa tra il ministero dell'Ambiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Questi ultimi hanno annunciato che nelle prossime ore, in seguito alla firma dell'intesa, verrà rimosso il presidio dei lavoratori che da quasi 2 mesi protestano sul tetto della sede dell'Istituto. Si tratta dei lavoratori precari dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), Una decina è rimasta sul tetto dal 24 novembre scorso. Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo: "Una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti". "E' prevalsa - ha dichiarato Prestigiacomo - la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro Paese". Il ministro ha quindi riconosciuto l'impegno della gestione commissariale e delle rappresentanze sindacali. Per quanto riguarda il Protocollo d'intesa, sono nove i punti che compongono l'accordo. Tra questi il "rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità" nell'ambito della disponibilità economica, motivato dall'incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo"; l'impegno a "continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010", fatte salve necessità relative ai progetti; l'impegno ad attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell'accordo; concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012. A rischio, oltre i 200 lavoratori che avevano già terminato il rapporto con l'Ispra, erano altri 250 precari.
21 gennaio 2010 - La Stampaweb
LA CRISI
Ispra, ricercatori precari scendono dal tetto
Siglata l'intesa con il ministero dell'Ambiente dopo due mesi di presidio a cielo aperto
ROMA - Quasi due mesi sul tetto per non perdere il lavoro e ieri sera, dopo aver passato anche la notte di Natale al presidio a cielo aperto, è arrivata la notizia: siglata l’intesa tra il ministero dell’Ambiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Questi ultimi hanno annunciato che nelle prossime ore, in seguito alla firma dell’intesa, verrà rimosso il presidio dei lavoratori che da quasi 2 mesi protestano sul tetto della sede dell’Istituto. Si tratta dei lavoratori precari dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), di cui una decina è rimasta sul tetto dal 24 novembre scorso. Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo: «Una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti». «È prevalsa - ha dichiarato Prestigiacomo - la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell’ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell’Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell’ambiente nel nostro Paese». Il ministro ha quindi riconosciuto l’impegno della gestione commissariale e delle rappresentanze sindacali. Per quanto riguarda il Protocollo d’intesa, sono nove i punti che compongono l’accordo. Tra questi il «rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità» nell’ambito della disponibilità economica, motivato dall’incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo; l’impegno a «continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010», fatte salve necessità relative ai progetti; l’impegno ad attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell’accordo; concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012. A rischio, oltre i 200 lavoratori che avevano già terminato il rapporto con l’Ispra, erano altri 250 precari.
21 gennaio 2010 - Aprile online
Ispra, la protesta è finita
Dopo quasi due mesi i precari dell'Ispra scendono dal tetto dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, dove protestavano dal 24 novembre per difendere il loro posto di lavoro. Ieri in tarda serata è stata siglato l'accordo tra i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb con il ministero dell'Ambiente. Soddisfazione per l'intesa è stata espressa dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Pd e Idv: l'accordo raggiunto è solo l'inizio di un percorso
"Siamo scesi dal tetto con la consapevolezza che quello di oggi è un punto di partenza importante per noi, un punto che vede accettate con chiarezza solo alcune delle nostre richieste". Cinquantanove giorni dopo essere saliti sui tetti della sede di via Casalotti a Roma, i precari dell'Ispra fanno il percorso inverso: a questo è servito l'accordo raggiunto solo ieri in tarda serata tra i vertici dell'Istituto di ricerca ambientale, il ministero dell'Ambiente e le organizzazioni sindacali. Un accordo che "prevede in sostanza il rinnovo del contratto per parte del personale- spiega uno dei portavoce dei precari, il biologo marino Massimiliano Bottaro-. Questo è sicuramente fondamentale in un momento di crisi: il ministro Prestigiacomo e i rappresentanti dell'istituto si sono impegnati a far fronte anche ad altre nostre richieste tramite questo protocollo d'intesa". Su cui poco fa l'assemblea dei lavoratori ha dato il proprio parere positivo dopo alcune ore di riunione che hanno interessato l'intera mattinata. Ma non è finita qui. "Noi vigileremo con estrema cura per il rispetto del protocollo che deve far fronte alle nostre esigenze, basilari per quel che riguarda i posti di lavoro ma anche per il rilancio dell'istituto: ci aspettiamo - aggiunge Bottaro - che non solo da parte nostra ma pure dai sindacati, dalle forze politiche e dal ministero ci sia la volontà di farsi garante per il mantenimento della parola data". Il presidio è stato portato avanti da circa 50-60 lavoratori che in queste settimane si sono dati il cambio in rappresentanza di 400 lavoratori che vedevano a rischio il proprio lavoro. La ‘calata'dai tetti, dopo praticamente due mesi fatti di proteste e notti passate al freddo, comprese quelle di Natale e Capodanno e di tutto il periodo festivo, è quindi solo il primo passo per rispondere all'accordo. Anche se resta l'amarezza. "Ci addolora che siano stati necessari 59 giorni di protesta sui tetti per arrivare a un punto di partenza - sottolinea Bottaro -. C'è amarezza per questo ma alla fine è venuta fuori la nostra determinazione a non mollare e a restare uniti per raggiungere un obiettivo che va al di là della conservazione del nostro posto di lavoro, pur importantissimo. Noi vogliamo che venga estirpato il precariato dal settore della ricerca, perché non permette di lavorare in modo serio". Alla fine, però, per i precari resta comunque "una parziale soddisfazione". E proprio questo ha permesso di dare "un segno preciso- spiega Bottaio - della nostra volontà di trattare su temi concreti come quelli del protocollo, verso cui agiremo con grande determinazione per far sì, come ha detto lo stesso ministro, che le nostre competenze non vengano disperse e si possa rilanciare in pieno l'Istituto. Certo, sarebbe stato meglio un ottenimento certo delle nostre richieste: alcune infatti sono chiare, altre sono interpretabili. Ma questo- ripete in conclusione Bottaio - è solo il primo passo che pone l'amministrazione dell'Ispra e il ministero dell'Ambiente nell'ottica di agire in modo concreto". Soddisfazione per l'intesa è stata espressa dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. E' stata "un'intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti. E' prevalsa la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro Paese". Il ministro ha quindi riconosciuto l'impegno della gestione commissariale e delle rappresentanze sindacali. I punti che caratterizzano l'accordo sono nove. Tra questi il "rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità" nell'ambito della disponibilità economica, motivato dall'incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo"; l'impegno a "continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010", fatte salve necessità relative ai progetti; l'impegno ad attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell'accordo; concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012. A rischio, oltre i 200 lavoratori che avevano già terminato il rapporto con l'Ispra, erano altri 250 precari. "L'accordo raggiunto è solo l'inizio di un percorso - hanno commentato i parlamentari del Partito democratico Raffaella Mariani, Marianna Madia, Manuela Ghizzoni e Cesare Damiano -. Ribadiamo la necessità di operare attivamente per la valorizzazione piena dell'agenzia, un fiore all'occhiello del sistema ambientale e della ricerca nel nostro Paese. Resta intatta la preoccupazione per la politica del governo, che, colpevolmente, riduce le risorse in favore della ricerca pubblica, scelta che si dimostra ancora più grave data una congiuntura economica che richiederebbe invece ogni sforzo possibile e massicci investimenti per l'innovazione e per la società della conoscenza". "Credo che la vicenda dell'Ispra - ha aggiunto Zingaretti - possa diventare un simbolo per chi non si arrende e per chi vuole difendere il diritto al lavoro e la valorizzazione delle eccellenze del nostro Paese. Non dimentichiamo, infine, quei lavoratori che stanno portando avanti altre importanti rivendicazioni e che, in questo momento così delicato e così complesso, abbiamo il dovere di ascoltare, di non abbandonare per individuare una soluzione capace di salvare il nostro tessuto produttivo, e soprattutto di rilanciarlo su nuove basi".
Maurizio Zipponi, responsabile Welfare e lavoro dell'Italia dei valori ha sottolineato che "quel poco raggiunto è tutto merito dei lavoratori, ma è poco e, quindi, deve essere intergrato con ulteriori garanzie. Questa vicenda ha dimostrato come, ancora una volta, il governo non investa nella ricerca e nei ricercatori, figure di altissima professionalità che sono state sistematicamente mortificate. L'esecutivo continua a non voler scommettere in settori fondamentali per il futuro del Paese quali quello della ricerca e della conoscenza".(Mo.Ma.)
21 gennaio 2010 - Villaggio Globale
Dopo due mesi
Ispra - Accordo raggiunto per i precari
Tolta l'occupazione del tetto dell'Istituto. «Dobbiamo riconoscere l'impegno significativo del ministro Prestigiacomo, cui va dato atto di aver "addolcito" e ridimensionato il comportamento della struttura commissariale», ha riferito il rappresentante dei precari
Dopo circa due mesi di protesta sul tetto della sede dell'Ispra (Istituto per la protezione e la ricerca ambientale), nella notte è stato raggiunto un accordo sulla vertenza dei precari. L'intesa è stata siglata tra ministero dell'Ambiente, Commissario Ispra e sindacati. Rdb ha firmato l'accordo con riserva. I precari sono quindi scesi dal tetto. «Abbiamo deciso d'accordo con il sindacato Usi Rdb - spiga Michela Mannozzi, rappresentante dei precari - di togliere la riserva alla firma apposta sull'accordo raggiunto stanotte. Il protocollo per noi rappresenta la vittoria della battaglia, senza la protesta sul tetto ci sarebbe stato un massacro di precari come accaduto a giugno. Dobbiamo riconoscere l'impegno significativo del ministro Prestigiacomo, cui va dato atto di aver "addolcito" e ridimensionato il comportamento della struttura commissariale. Voglio specificare che il tetto è sì smobilitato, ma restiamo vigili perché il protocollo sottoscritto va poi attuato». Infatti sono previsti incontri periodici per vedere le modalità di applicazione dell'accordo. «La Flc Cgil - ha affermato il segretario generale Domenico Pantaleo - ha siglato dopo una trattativa lunga e difficile, assieme a tutte le organizzazioni sindacali, un accordo che pone la base per iniziare a risolvere alcuni dei problemi dei lavoratori precari dell'Ispra». Il protocollo di intesa, «che sottoporremo al voto dei lavoratori - ha spiegato - va ben oltre il semplice prolungamento dei contratti degli attuali lavoratori precari, restituendo al confronto temi fondamentali come la definizione del piano di assunzioni a tempo indeterminato e determinato, la condizione delle sedi Ispra, la problematica più generale della missione dell'ente». L'accordo, ha precisato Pantaleo, «apre anche alla possibilità che i lavoratori i cui contratti sono scaduti del 2009 possano essere reimpiegati in Ispra non solo partecipando alle selezioni già bandite ma anche su nuovi progetti e linee di attività». Un'intesa «difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti». Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in merito all'accordo sulla vertenza dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che ha visto per quasi due mesi i lavoratori precari protestare sul tetto dell'istituto a Roma. «È prevalsa - ha dichiarato Prestigiacomo - la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro paese».
21 gennaio 2010 - Roma Today
Giù dal tetto dopo 2 mesi: accordo raggiunto per i precari dell'Ispra
In tarda serata la firma dell'accordo in 9 punti. Rinnovati i contratti a tempo determinato e quelli a progetto. Impegno per nuove collaborazioni nei prossimi mesi. Salvi 450 ricercatori
Ci sono voluti quasi due mesi sul tetto, un Natale passato a lottare lontano dalle famiglie e tanto tanto coraggio nel mantenere le proprie posizioni. Alla fine però i precari dell'Ispra sono riusciti, almeno in parte nel loro intento: scongiurare i licenziamenti. Dopo una lunga notte infatti è stato raggiunto l'accordo con il ministero dell'Ambiente e conseguentemente è stato rimosso il presidio sul tetto di via Casalotti 300. Sono nove i punti che compongono l'accordo. Tra questi il "rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità" nell'ambito della disponibilità economica, motivato dall'incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo". C'è poi l'impegno a "continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010", fatte salve necessità relative ai progetti. C'è poi l'impegno ad attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell'accordo; concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012. L'accordo salva oltre 450 persone, tra lavoratori a cui era scaduto il contratto e altri 250 precari. Soddisfatta il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo: "Una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti. E' prevalsa la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro Paese".
21 gennaio 2010 - L'Unione Sarda.it
Ispra, nella notte è arrivato l'accordo. I precari scendono dal tetto dopo 2 mesi
Quasi due mesi sul tetto per non perdere il lavoro e ieri sera, dopo aver passato anche la notte di Natale al presidio a cielo aperto, è arrivata la notizia: siglata l'intesa tra il ministero dell'Ambiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb.
Roma - Questi ultimi hanno annunciato che nelle prossime ore, in seguito alla firma dell'intesa, verrà rimosso il presidio dei lavoratori che da quasi 2 mesi protestano sul tetto della sede dell'Istituto. Si tratta dei lavoratori precari dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), Una decina è rimasta sul tetto dal 24 novembre scorso. Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo: "Una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti". "E' prevalsa - ha dichiarato Prestigiacomo - la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro Paese". Il ministro ha quindi riconosciuto l'impegno della gestione commissariale e delle rappresentanze sindacali. Per quanto riguarda il Protocollo d'intesa, sono nove i punti che compongono l'accordo. Tra questi il "rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità" nell'ambito della disponibilità economica, motivato dall'incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo"; l'impegno a "continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010", fatte salve necessità relative ai progetti; l'impegno ad attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell'accordo; concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012. A rischio, oltre i 200 lavoratori che avevano già terminato il rapporto con l'Ispra, erano altri 250 precari.
21 gennaio 2010 - Il Messaggero.it
Ispra, trovato l'accordo: precari pronti a scendere dal tetto dopo due mesi
Intesa tra sindacati e ministero. Prestigiacomo: è stata dura ma siamo soddisfatti
ROMA (21 gennaio) - Quasi due mesi sul tetto per non perdere il lavoro e ieri sera, dopo aver passato anche la notte di Natale al presidio a cielo aperto, è arrivata la notizia: siglata l'intesa tra il ministero dell'Ambiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Verrà rimosso il presidio dei lavoratori che da quasi 2 mesi protestano sul tetto della sede dell'Istituto. Si tratta dei lavoratori precari dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Una decina è rimasta sul tetto dal 24 novembre scorso. Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo: «Una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti». «È prevalsa - ha dichiarato Prestigiacomo - la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro Paese». Il ministro ha quindi riconosciuto l'impegno della gestione commissariale e delle rappresentanze sindacali. Per quanto riguarda il Protocollo d'intesa, sono nove i punti che compongono l'accordo. Tra questi il «rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità» nell'ambito della disponibilità economica, motivato dall'incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo»; l'impegno a »continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010«, fatte salve necessità relative ai progetti; l'impegno ad attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell'accordo; concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012. A rischio, oltre i 200 lavoratori che avevano già terminato il rapporto con l'Ispra, erano altri 250 precari.
21 gennaio 2010 - Ami
due mesi di lotta dei ricercatori
Ispra, accordo nella notte. I precari scendono dal tetto
Il protocollo scaturito dall'accordo prevede il «rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità»
Roma - Due mesi di lotta. Due mesi passati sul tetto del proprio posto di lavoro. Alla fine i precari dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) hanno vinto. Nella notte infatti è stato siglato un accordo che prevede il rinnovo dei contratti a tempo determinato. Finisce così una protesta simbolica per tutti i precari italiani. Soddisfazione è stata espressa anche dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. Dopo quasi due mesi passati sul tetto del proprio posto di lavoro, i precari dell'Ispra scendono. Nella notte infatti è avvenuta la tanto attesa svolta, è stata infatti siglata l'intesa tra i sindacati, Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb, e il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo sui contratti dei lavoratori. I precari dell' Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale avevano dato luogo alla loro protesta perchè sembrava, anzi era una certezza, che la loro professionalità sarebbe andata dispersa per il mancato rinnovo. Il protocollo scaturito dall'accordo prevede il «rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità», « l'impegno a "continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010», « l'impegno ad attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell'accordo». Inoltre concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato saranno banditi nel triennio 2010-2012. Il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo ha espresso soddisfazione: «Una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti». Per il Ministro «E' prevalsa la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro Paese». Importante anche il riconoscimento della gestione commissariale e delle rappresentanze sindacali.
21 gennaio 2010 - Affari Italiani
Ispra/ Accordo sui contratti. I precari scendono dal tetto
Roma - Quasi due mesi sul tetto per non perdere il lavoro e ieri sera, dopo aver passato anche la notte di Natale al presidio a cielo aperto, è arrivata la notizia: siglata l'intesa tra il ministero dell'Ambiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Questi ultimi hanno annunciato che nelle prossime ore, in seguito alla firma dell'intesa, verrà rimosso il presidio dei lavoratori che da quasi 2 mesi protestano sul tetto della sede dell'Istituto. Si tratta dei lavoratori precari dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), Una decina è rimasta sul tetto dal 24 novembre scorso. Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo: "Un'intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti". "E' prevalsa - ha dichiarato Prestigiacomo - la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro Paese". Il ministro ha quindi riconosciuto l'impegno della gestione commissariale e delle rappresentanze sindacali. Per quanto riguarda il Protocollo d'intesa, sono nove i punti che compongono l'accordo. Tra questi il "rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità" nell'ambito della disponibilità economica, motivato dall'incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo"; l'impegno a "continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010", fatte salve necessità relative ai progetti; l'impegno ad attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell'accordo; concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012. A rischio, oltre i 200 lavoratori che avevano già terminato il rapporto con l'Ispra, erano altri 250 precari.
21 gennaio 2010 - La Voce d'Italia
Ispra, siglato l'accordo: precari scendono dal tetto
Due mesi di protesta, ieri sera la firma tra sindacati e Ministero dell'Ambiente
di Domenico D'Alessandro
Roma – Quasi due mesi sul tetto, difendendo il proprio posto di lavoro. Natale e Capodanno trascorsi sotto le stelle, in una situazione però tutt’altro che "piacevole". E ora, finalmente, è giunta la notizia che tutti attendevano: Ministero dell’Ambiente e rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdp hanno siglato l’intesa, i precari dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) possono scendere dal tetto dell’edificio. Il ministro Prestigiacomo ha espresso soddisfazione: "Una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti. E' prevalsa - ha affermato la Prestigiacomo - la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro Paese". Il contratto si sviluppa in nove punti, tra cui: rinnovo dei contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità nell’ambito della disponibilità economica; impegno a "continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010"; concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato banditi nel triennio 2010-2012.
21 gennaio 2010 - Blitz quotidiano
Ispra, trovata intesa: operai scendono dal tetto
Vittoria dei precari dell'Ispra: il presidio sul tetto sarà rimosso, soddisfazione per 450 operatori senza contratto per i quali verrà rinnovato il tempo indeterminato o la collaborazione continuativa
Roma - Dopo due mesi passati sul tetto a difesa del posto di lavoro, compresa la notte di Natale, si sblocca la vertenza all’Ispra (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), con la sostanziale vittoria dei precari in lotta. È stato infatti firmato un’ l’intesa tra il ministero dell’Ambiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Anpi e Usi-Rdb. Lo rende noto il ministero dell’Ambiente dove per tutta la giornata si è svolto l’ultimo rush della vicenda Ispra che ha visto per giorni i lavoratori protestare sul tetto dell’istituto. Il ministero ha riferito che a seguito dell’accordo gli stessi lavoratori che sono ancora sul tetto hanno annunciato che scenderanno domani mattina. Per quanto riguarda il Protocollo d’intesa, sono nove i punti che compongono l’accordo. Tra questi il "rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato senza soluzione di continuità" nell’ambito della disponibilità economica, motivato dall’incremento imprevisto delle richieste di pensionamento del personale di ruolo"; l’impegno a "continuare ad avvalersi delle collaborazioni coordinate e continuative e degli assegni di ricerca attivi al 31 dicembre 2009 fino al 31 dicembre 2010?, fatte salve necessità relative ai progetti; l’impegno ad attivare ulteriori bandi per collaborazioni coordinate e continuative e per assegni di ricerca attivati dopo la data dell’accordo; concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato che saranno banditi nel triennio 2010-2012.
21 gennaio 2010 - Romagna Oggi
Ispra, accordo sui contratti: fine della protesta
ROMA - Dopo circa due mesi di protesta sul tetto della sede dell'Istituto, accordo raggiunto nella notte sulla vertenza dei precari Ispra, l'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale. L'intesa e' stata siglata tra ministero dell'Ambiente, Commissario Ispra e sindacati. Rdb ha firmato l'accordo con riserva. Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo: "Una intesa difficile, sofferta ma che alla fine credo rappresenti un risultato di cui tutti possiamo essere soddisfatti". "E' prevalsa - ha affermato il ministro - la positiva volontà di tutte le parti per trovare nell'ambito delle leggi vigenti tutte le soluzioni possibili per non disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità rappresentato dai ricercatori e consentire un processo di rilancio e valorizzazione dell'Istituto che ha un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente nel nostro Paese".
20 gennaio 2010 - Ansa
LAVORO: ISPRA; RAGGIUNTO ACCORDO SU VERTENZA
(ANSA) - ROMA, 20 GEN - È stato firmato un accordo sulla vertenza dell'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) da tutti i sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil e il sindacato Usi. Lo rende noto il ministero dell'Ambiente dove per tutta la giornata si è svolto l'ultimo rush della vicenda Ispra che ha visto per giorni i lavoratori protestare sul tetto dell'istituto. Il ministero ha riferito che a seguito dell'accordo gli stessi lavoratori che sono ancora sul tetto hanno annunciato che scenderanno domani mattina.