SCIOPERO GENERALE DEL 17 OTTOBRE
Lo sciopero generale del 17 ottobre prossimo è la risposta che i Lavoratori della Presidenza del Consiglio dei Ministri come Lavoratori pubblici insieme a quelli privati daranno alla manovra finanziaria estiva e alle anticipazioni di quella autunnale. La posta in gioco è altissima: la difesa e il miglioramento del sistema dei diritti e retribuzioni, la salvaguardia di quelle prestazioni e servizi essenziali garantiti dallo Stato.
La campagna mediatica sulle ben note accuse di “fannullonismo” e sulla “finta vittoria” esibita dal Ministro Brunetta per l’installazione dei tornelli a Palazzo Chigi, oltre a rappresentare i dipendenti della Presidenza come “privilegiati”, ha distolto l’attenzione dalle vere problematiche che li assillano:
- un contratto di lavoro scaduto il 31 dicembre 2005
- le devastanti ricadute della Legge 133/2008 (tagli e mobilità)
- le ridicole risorse stanziate (euro 8 per il 2008 e 55 per il 2009) per il rinnovo economico biennale 2008/09
- la totale assenza di una politica del personale mirata a ricondurre al centro il dipendente come una risorsa sulla quale investire
- restituire alla Presidenza la sua funzione autentica di struttura al servizio dello Stato e di supporto al Governo
- la mancanza di un confronto sull’organizzazione del lavoro
Il futuro della Presidenza non può dipendere unicamente dalle superficiali “operazioni di facciata” intraprese da una Amministrazione che mai ha voluto contrastare la Kermesse diffamatoria contro i suoi dipendenti, dando in pasto all’opinione pubblica la loro dignità di lavoratori.
La soluzione a questo stato di cose è aderire allo sciopero del 17 ottobre per esprimere il dissenso alle politiche di smantellamento dello stato sociale, per dare voce ai diritti negati dei lavoratori doppiamente penalizzati come dipendenti e come utenti, per tutelare la liquidazione e il diritto alla pensione.