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LA TRAPPOLA

Trieste,

Definitivamente firmato l’accordo che agevola il prelievo del TFR dalle mani dei lavoratori per consegnarlo ai fondi pensione 

 Giovedì 16 settembre ’21 è stato definitivamente sottoscritto l’accordo sulla rinuncia al TFR – Trattamento di fine rapporto in favore del fondo pensione “Perseo-Sirio”. 

L’accordo, proposto e firmato da alcuni sindacati (USB contraria), si applica nei confronti del personale a tempo indeterminato assunto “successivamente alla data del 1° gennaio 2019”. 

L’accordo – che regolamenta l’adesione al fondo pensione “Perseo-Sirio” - ha introdotto la regola del <silenzio-rinuncia> (“silensio-assenso” secondo quanto scritto nel testo dell’accordo visionabile sul sito internet dell’agenzia governativa ARAN):  

in buona sostanza, in mancanza di una formale manifestazione di volontà del lavoratore di voler mantenere per sé il TFR, questo si intende per sempre perduto in favore del fondo pensione “Perseo-Sirio”. 

Il testo – osteggiato e motivatamente criticato da USB che coerentemente non lo ha stipulato – è stato scritto allo scopo di introdurre, per la prima volta nel pubblico impiego, l’adesione tacita, cioè l’adesione mediante silenzio-assenso ai fondi pensione promossi, istituiti e, in buona sostanza, gestiti dalle medesime organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo. 

Forse, ma solo forse, consapevoli di aver oltrepassato il limite della decenza e dell’arroganza, i firmatari si sono sentiti in dovere di mitigare la brutalità della formula da loro pensata attraverso una serie di formalismi “a tutela” dei lavoratori.  

Non saranno certo le ipocrite “clausole di garanzia” contenute nell’accordo (come i riferimenti all’informazione dettagliata dovuta al lavoratore al momento dell’assunzione oppure la seconda comunicazione da parte del Fondo) a poter silenziare la verità su questa operazione, la pluridecennale e radicale critica di USB ai Fondi pensione (al riguardo in allegato giriamo “pdf” con una sintesi delle argomentazioni USB contro i fondi pensioni) e la nostra contrarietà all’introduzione di questa evidente forzatura nella procedura di adesione. 

Dietro a questo accordo si nasconde il fallimento della previdenza complementare sancito dalla scarsissima adesione dei lavoratori pubblici ai fondi Perseo-Sirio ed Espero che i dati numerici evidenziano: 
poco più di 174.000 adesioni su una platea di più di 2.300.000 lavoratori e lavoratrici del pubblico impiego. 

Solo attraverso una trappola – quale è in buona sostanza il meccanismo del silenzio-assenso - i firmatari dell’accordo possono sperare di recuperare qualche adesione, puntando sul “piatto” delle nuove assunzioni e sfruttando le modalità di una formula ambigua che poggia sulla disinformazione e, ancor di più sulla scarsa diffusione di coscienza critica, a danno dei lavoratori più giovani e delle loro famiglie. 

I primi a pagare il costo della grande abbuffata dei Fondi pensione saranno proprio i giovani (alla faccia della retorica dominante), “invitati” a rinunciare a sempre più cospicue quote di salario mensile (la flessibilità dei diritti e dei contratti) e di salario differito (il TFR). 

Per una lettura critica argomentata dei fondi pensione vi invitiamo a leggere l’allegato pdf scritto da USB. In più, è possibile fare riferimento a uno dei pochi studiosi critici del mondo parassitario del risparmio gestito e dei fondi pensione: il prof. Beppe SCIENZA dell’Università di Torino, autore di alcuni libri a carattere divulgativo sull’argomento e di un blog dedicato all’argomento, nonché esperto di risparmio e previdenza de “Il Fatto Quotidiano”. I link del prof. SCIENZA sono i seguenti: 

https://www.beppescienza.eu/index.htm 

https://www.ilfattoquotidiano.it/blog/bscienza/ 

 Trieste, 20 settembre 2021 

USB Pubblico Impiego - Unione Sindacale di Base Università di Trieste