La data della riapertura delle scuole è finalmente certa, il 7 gennaio elementari e medie, l’11 le superiori, ma il problema dell’affluenza sui mezzi del trasporto pubblico resta preoccupante. Le soluzioni messe in campo per poterla abbattere restano palliativi che non rappresentano la soluzione. Così si continua a dare linee di superficie in gestione temporanea alle aziende private, che specialmente a Roma non hanno dato un servizio efficiente e di qualità. Le uniche ad averne tratto giovamento sono infatti le società, che hanno incrementato i loro profitti.
Tali scelte, lo ripetiamo, potevano essere giustificate nella prima fase emergenziale. A un anno di distanza constatiamo che c’era tutto il tempo per intervenire in maniera strutturale nelle aziende pubbliche, ma che questo non è stato fatto. Il progredire della pandemia evidenzia purtroppo quanto sarebbe stato importante un trasporto pubblico oggetto negli anni di giusti investimenti e giuste sinergie.
L’azienda pubblica di Roma, l’Atac, con i fondi messi a disposizione da Governo e Regione avrebbe potuto dare fondo alle graduatorie dell’ultimo concorso per autisti (ancora 1500 persone in graduatoria) e acquistare altri autobus che dopo un anno sarebbero oggi sicuramente in consegna. Interventi strutturali che sarebbero stati utilissimi anche a fine pandemia, consegnando alle città un servizio veramente efficiente e di qualità. Invece si è scelta una volta di più la via dell’emergenza, affidando per tre mesi altre linee alle aziende private (070, 246, 246p, 515, 709, 731, 795, 118, 071, 061, 435, 443, 654, 500, 551, 021, 043, 319), pur sapendo che la pandemia non si esaurirà in un trimestre, motivo per cui a breve ci ritroveremo nuovamente a gestire una situazione in emergenza, con relativo sperpero di fondi.
La soluzione è una sola e la pandemia lo ha dimostrato con tutta la sua crudeltà: bisogna implementare un servizio di trasporto pubblico efficiente, grazie a maggiori investimenti e più assunzioni.
Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato – Trasporti Roma e Lazio