Di seguito ed in allegato la lettera inviata da USB PI al Ministro Zangrillo sul rinnovo del contratto delle funzioni centrali.
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Caro Ministro,
si è svolta ieri mattina all’Aran la prima riunione per il rinnovo del CCNL delle Funzioni Centrali 2022/2024. Un contratto che scade il 31 dicembre di questo anno e che è già stato pesantemente ipotecato dagli stanziamenti erogati ai lavoratori e alle lavoratrici attraverso l’IVC, più o meno maggiorata in maniera unilaterale dal Governo.
Su questo inizio di confronto ha pesato inevitabilmente come un macigno l’esiguità delle risorse stanziate e l’indicazione del loro utilizzo contenute nella direttiva da lei emanata. Una brutta direttiva, signor Ministro, ce lo lasci dire, a partire dal peso da lei attribuito alla valutazione anche in relazione all’utilizzo delle risorse.
Non serve essere esperti di economia per capire che “ad invarianza di spesa” solo un terzo della perdita del potere d’acquisto dei salari subita in questi ultimi tre anni dalle lavoratrici e dai lavoratori del comparto, che si aggira intorno al 18%, potrà essere recuperata. Stiamo parlando di recupero, signor Ministro, non di aumenti veri: da troppi anni, infatti, i salari dei lavoratori pubblici non crescono. Tutt’al più recuperano, più o meno parzialmente, quanto perso in termini di potere d’acquisto. Basterebbe questo per farci dire che stiamo partendo con il piede sbagliato, anche perché sulle poche risorse a disposizione insiste ossessivamente la sua volontà di utilizzarle in larga parte per implementare la valutazione.
In questo modo signor Ministro, scarica interamente sui lavoratori la responsabilità del buon funzionamento della Pubblica Amministrazione, ignorando che è proprio grazie al senso di appartenenza dei lavoratori pubblici che si superano quotidianamente problemi strutturali per riuscire a erogare servizi alla popolazione. Lei è veramente convinto che una competizione sfrenata all’interno dei posti di lavoro sia la leva giusta per migliorare il servizio reso all’utenza? E allo stesso modo è consapevole di alimentare un conflitto generazionale che ostacola il buon funzionamento delle strutture pubbliche e che da qui a pochissimi anni svelerà tutti i suoi limiti e tutte le sue contraddizioni anche ai neo-assunti?
La PA ha bisogno di investimenti per funzionare al meglio e fra questi investimenti, un rinnovo del contratto soddisfacente per i suoi lavoratori e lavoratrici non è certo il meno importante. Per questo riteniamo inadeguate le risorse stanziate ed è per questo che rispediamo al mittente, insieme alla sua direttiva, i pochi fichi secchi destinati a lavoratori e lavoratrici delle Funzioni Centrali.
Non servono, serve ben altro.
Roma, 14 giugno 2024
Esecutivo Nazionale USB P.I.