Mercoledì 25 marzo alle ore 9,30 presso il Tribunale di Milano si terrà l’ennesima udienza del processo intentato dall’ex dirigente del Comune di Milano Dr. Luca Concone contro la delegata RdB/CUB Daniela Cavallotti, per presunta diffamazione a mezzo stampa.
Ricordiamo che la vicenda nasce dagli incarichi di numerosi dirigenti esterni elargiti a piene mani dalla Giunta Moratti.
In quelle nomine era presente di tutto: ex candidati trombati alle elezioni, sostenitori alle elezioni della coalizione vincente, candidati senza titoli e persino il fotografo della campagna elettorale del sindaco.
Contemporaneamente, per far spazio agli amici degli amici il Comune licenziava numerosi dirigenti interni.
Dalle conclusioni della Corte dei Conti intervenuto in merito si è evinto che l’operazione sia costata una decina di milioni di Euro ma, nonostante questo la Procura della Repubblica non ha ritenuto di dover procedere, archiviando il fascicolo aperto in seguito agli esposti depositati pur con motivazioni che evidenziavano numerosi punti critici.
Oltre al danno la beffa!
Tra queste assunzioni … “particolari” quella del Dr. Luca Concone, rimasto in carica per soli 10 mesi con uno stipendio annuale di € 240 mila.
Di certo un incarico finito male (o forse iniziato male) che tutto può aver testimoniato, meno che: competenza ed efficienza propagandata e buona gestione del denaro pubblico.
La nostra delegata che ha denunciato quanto accadeva: incarichi gestiti poco trasparentemente, clientele, spreco di risorse pubbliche, paradossalmente , oggi si trova ad essere l’unica imputata sul caso dirigenze esterne.
Insomma, la solita conclusione all’italiana dove è chiamato a pagare non chi commette un abuso o un infrazione ma bensì chi lo denuncia.
Per questo invitiamo tutti i lavoratori del Comune di Milano a rimanere attenti a questa vicenda che non colpisce solo la nostra delegata ma il diritto alla trasparenza, ad una gestione corretta del denaro pubblico contro i tentativi intimidatori che sfociano in querele contro delegati sindacali con richieste di risarcimento di 500 mila Euro.