USB è stata chiamata ad intervenire da un cospicuo gruppo di lavoratori quando la situazione dell’appalto era grossomodo già definita. La nostra presenza è arrivata dopo che le aspettative delle maestranze si erano letteralmente infrante, a causa di promesse evidentemente inconsistenti, di presunti impegni non mantenuti e della deliberata volontà di strutturare una gara d’appalto sul filo tra i servizi fiduciari e il multiservizi. Altro che ccnl Federculture!
In un tale contesto la proposta di USB è stata chiara: chiedere che il Comune, senza gli “stratagemmi” utilizzati per l’attuale bando, vincoli effettivamente la prossima gara d’appalto all’applicazione del cnnl federculture come contratto di settore, sul modello dell’accordo sindacale raggiunto pochi mesi fa tra USB e il Comune di Verona. In secondo luogo, richiediamo di traghettare questo appalto in preparazione e in vista del Federculture, innalzando le condizioni contrattuali/economiche al di sopra di quella soglia di povertà relativa nella quale sono oggi confinati i lavoratori dei Musei Civici di Milano, un bene culturale di grande lustro e valore per il nostro territorio.
Da questi due elementi è scaturita la richiesta di USB d’incontrare le aziende e il Comune. Dopo un mese e mezzo di enigmatico silenzio aziendale, siamo stati costretti ad aprire lo stato d’agitazione. L’esito del tavolo convocato in Prefettura è stato sia avvilente che irresponsabile. Avvilente è stato constatare l’unità d’intenti tra tutti i soggetti al tavolo nel tentativo di provare a tenere fuori dalla porta del dialogo un sindacato, rappresentativo sul piano aziendale come su quello nazionale, solo perché evidentemente rappresenta senza filtri le reali istanze dei lavoratori. Irresponsabile perché quando le aziende e le istituzioni si sottraggono al dialogo, a priori e con pretesti stucchevoli, soffiano sul fuoco di un malcontento e di un disagio destinato inevitabilmente, prima o poi, ad emergere. Ma questo è: alla nostra richiesta di dialogo è seguito uno sprezzante attacco alla libertà di associazione sindacale.
Il tavolo di Prefettura ci dice dunque che sarà il protagonismo dei lavoratori ad essere il soggetto decisivo della vicenda, capace di cambiare realmente le cose. L’USB è nata per organizzare le lotte e le vertenze che i lavoratori devono affrontare nel loro cammino di emancipazione: siamo qui per questo. L’assetto mortifero nei confronti delle lotte, fin qui portato avanti da un asse politico-aziendale-sindacale, da cui USB prende siderale distanza, ha avuto il suo corso e le conseguenze si sono viste.
Preso atto del chiaro invito a lottare, pervenuto dal tavolo di Prefettura, la parola ora passi alla volontà di lotta e di rivalsa da parte dei lavoratori, le cui richieste sono state finora stritolate da un machiavellico e disprezzante gioco delle parti. USB è al fianco di questa voglia di rivalsa. Giriamo la pagina.
Milano-Torino-Roma, 21 settembre 2023
USB LAVORO PRIVATO - COORDINAMENTO CULTURA USB SLANG - FEDERAZIONE DI MILANO