Oggi pomeriggio dalle ore 16.00, una cinquantina di persone, appartenenti alla SRU e alla Rete Diritti in Casa, ha occupato il DUC chiedendo a gran voce un incontro con l'assessore ai servizi sociali Lasagna. L'occupazione è proseguita per tutto il pomeriggio, oltre l'orario di chiusura degli uffici del Comune. La richiesta era una sola: trovare una sistemazione per tutti e 5 i componenti della famiglia Badia. I servizi sociali, infatti, avevano offerto a questa famiglia sotto sfratto esecutivo una soluzione solo per la signora Badia e i suoi due bambini, e non per suo padre, gravemente malato, ed il marito.
Lo sfratto, bloccato mercoledì 20 gennaio, grazie alla presenza degli attivisti, potrà essere eseguito a breve. Successivamente, le proposte dei servizi che si definiscono "per l'inclusione", si sono fatte ancora più ridicole: dal suggerimento a ritornare senza padre e marito nel paese di origine, fino alle minacce di affido ad altra famiglia dei figli di Badia. Ci sembra singolare che un'amministrazione che punta così tanto, almeno a parole, sulle famiglie poi alla prova dei fatti non trovi altra soluzione che quella di dividere i membri di uno stesso nucleo.
I dirigenti del Comune oggi si sono rifiutati di interloquire direttamente con noi, anche solo per telefono, perciò abbiamo opposto resistenza passiva allo sgombero della polizia che è arrivata alle ore 20. Domani alle ore 9 è previsto un incontro con il vice-sindaco Buzzi presso la sede del Comune ai portici del Grano.
Proseguiremo con ancora più determinazione la lotta per il diritto alla casa, contro un'amministrazione disposta ad ascoltare soltanto le esigenze dei costruttori e delle compagnie immobiliari. Anche se non vogliono ascoltare la nostra voce, saranno costretti ad ascoltarla comunque.
BLOCCO DEGLI SFRATTI SUBITO!
SRU
Rete dei diritti in casa