Dopo la denuncia partita dalla RdB-CUB sul recupero forzoso operato dall’INPDAP ai danni dei pensionati pubblici, presso le sedi RdB sono giunte numerose segnalazioni riguardo ad un analogo comportamento attuato da parte di diverse amministrazioni nei confronti dei lavoratori pubblici, che fra dicembre e febbraio si sono visti togliere dalla busta paga somme di varia entità e senza riceverne alcun preavviso. Per alcuni si è trattato persino di ricevere retribuzioni pari a zero Euro, con conseguenze facilmente immaginabili sulla vita ed il bilancio familiare.
All’origine del problema, sempre una dissennata applicazione di quanto disposto con la Finanziaria 2008, in cui all’art. 1 comma 221 si stabilisce che, per percepire il riconoscimento delle detrazioni per i familiari a carico, i dipendenti debbano comunicare ogni anno al datore di lavoro i soggetti per cui se ne fruisce con relativo codice fiscale. La legge però non obbliga al recupero forzoso nei confronti di coloro che non abbiano comunicato regolarmente i requisiti al datore di lavoro.
“Stiamo raccogliendo le proteste dei lavoratori per avere una dimensione del fenomeno, che al momento sembra diffuso in modo disomogeneo nelle diverse amministrazioni e sul territorio nazionale”, riferisce Paola Palmieri, della Direzione nazionale RdB-CUB P.I. “Un dato tuttavia è certo, che la Finanziaria ha dato alle amministrazioni uno strumento formidabile per fare cassa sulla pelle di lavoratori e pensionati. Infatti, mentre prima non era necessaria comunicazione se non in caso di variazioni, ora si impone l’obbligo della comunicazione annuale da parte del singolo lavoratore e pensionato, che spesso non ha ricevuto alcuna informazione in merito da parte del datore di lavoro o dell’ente previdenziale”.
“Riguardo ai benefici in questione, che non sono generalizzati ma si godono a partire da specifiche condizioni – precisa Palmieri – è bene inoltre ricordare che si tratta di detrazioni fiscali, cioè una riduzione di circa 50 euro dalle tasse per ciascun familiare a carico. Quindi non soldi freschi, che entrano nelle retribuzioni dei lavoratori o pensionati, ma un mancato introito da parte dello Stato”.
“La RdB-CUB P.I. giudica gravissima la scelta del recupero forzoso che, alla luce dei continui tagli operati dal governo al funzionamento della Pubblica Amministrazione e delle recenti dichiarazioni del Ministro Brunetta, si configura come un modo per scaricare i costi della crisi su lavoratori e pensionati. Fin da ora la RdB-CUB P.I. dichiara la mobilitazione nazionale – annuncia Palmieri - e costruirà un percorso che rinsaldi i legami già forti tra i dipendenti ed i pensionati, per arrivare ad iniziative in tutte le regioni presso le amministrazioni responsabili di questi comportamenti scellerati e costruire la più ampia e massiccia partecipazione alla manifestazione nazionale del prossimo 28 Marzo a Roma contro il governo”, conclude la dirigente RdB-CUB.
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