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Lazio

PER UN PUNTO MARTIN PERSE LA CAPPA

Roma,

Comunicato n. 20/14

 

L’ingiustificato inasprimento della normativa in materia di assenze per le visite mediche, le terapie e le prestazioni specialistiche è stato al centro del dibattito che ieri ha animato l’incontro con i Lavoratori di Civitavecchia, particolarmente contrariati da questo ennesimo attacco, che mina alla base il diritto alla salute.

 

Le assenze giornaliere per malattia utilizzate per sottoporsi a esami diagnostici sono state infatti trasformate in permessi orari per motivi personali, secondo le differenti discipline previste dai singoli contratti collettivi nazionali o banca ore.

 

E su questo argomento, a parte le solite comunicazioni di facciata, i confederali non hanno praticamente mosso un dito, mentre la nostra OS sta raccogliendo migliaia di firme con la petizione pubblica che verrà poi consegnata al ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione.
Nel corso della assemblea mattutina è stato inoltre fatto il punto sul CCNI 2013 e sull’accordo di programma 2014 – 2016 che al momento è privo di contenuti. Sul contratto in particolare la USB ha brevemente riassunto la posizione che, in sostanza, prevede il ritorno dei 28 milioni di euro dello straordinario nel Fondo, uno stanziamento a parte per finanziare le posizioni organizzative aumentate a dismisura ed il fondamentale passaggio apicale per dipendenti delle aree A e B. Perché deve essere chiaro che non è affatto vero, come l’amministrazione vuol far credere, che i soldi non ci sono. Ciò che manca è semplicemente la volontà.

 

Dal successivo incontro pomeridiano con la direzione della Filiale è innanzitutto emerso che non ci saranno spostamenti di alcun tipo com’era stato in un primo tempo ventilato verso lo stabile di proprietà dell’INAIL, in quanto lo spazio che resta disponibile è decisamente risicato con gli sportelli e la reception da rifare.

 

Anche per quanto riguarda l’agenzia territoriale di Bracciano, le proposte che di recente sono state avanzate dal sindaco (sulla ex caserma dismessa, un centro commerciale e il nuovo sito direzionale) risultano ferme su di un binario morto.

 

Desta ovviamente preoccupazione il mancato rinnovo del comando previsto per fine anno di ben 10 colleghi, ormai perfettamente inseriti nel lavoro quotidiano, dapprima concentrati alle prestazioni ed attualmente dislocati in settori diversi. Nonostante l’organico ridotto all’osso, nessun problema circa l’andamento della produzione è stato registrato sull’incentivo ordinario nel 2013 ma sullo speciale mancherebbe un solo punto al raggiungimento dell’obiettivo legato alla qualità. Il famigerato meccanismo che si perpetua di anno in anno prevede, infatti, che la produzione aumenti in maniera indiscriminata come un cane che si morde la coda, fissando un parametro fasullo a dispetto di una qualsiasi considerazione. Succede così che, nonostante l’oggettivo recupero di ben 4 punti percentuali da parte della Filiale, il risultato possa essere mancato perché inferiore alla media nazionale che viene di volta in volta incrementata giusto per spremerci meglio. Un’eventualità sulla quale da sempre la USB aveva invitato a fare la necessaria attenzione, oggi trasformatasi in cruda realtà: “lavori di più e ti pago di meno”. Inutile dire che l’impegno di tutti i colleghi verrebbe così buttato alle ortiche e purtroppo non sarebbe la prima volta che, a causa di un particolare certamente non casuale ma studiato ad arte, vengano tagliate le retribuzioni del personale.