Problematiche del Personale civile della Difesa – richiesta d’incontro.
Premesso che i prossimi anni non si preannunciano affatto positivi quanto incerti, per il Personale civile della Difesa, già assoggettato a provvedimenti “lacrime e sangue,” discendenti dalla revisione dello strumento Militare ( D.lgs. 244/2012) e dai Decreti attuativi n. 7 e 8 del 2014, in considerazione delle esigue risorse messe a disposizione per il triennio 2019-2021, la scrivente O.S. ritiene non più tollerabile l’aver assunto il primato di fanalino di coda della Pubblica Amministrazione a seguito dell’ esponenziale divario economico rispetto alle altre Amministrazioni Pubbliche ed alla componente Militare.
Quanto sopra, è desumibile dall’esito finale del Gruppo di Lavoro nominato con Decreto Ministeriale il quale aveva il compito di verificare la fattibilità della limitazione di tale divario, conclusosi con 4 proposte, mai discusse nel merito se non con la concessione di una somma esigua rispetto alla consistenza dei risparmi di spesa della Difesa, riportati nei vari D.E.F. economici triennali, ed utilizzati in misura disomogenea tra tutto il Personale Civile della Difesa. È del tutto evidente che rendere strutturale tale somma, possibilmente incrementata, secondo alcuni emendamenti riportati nei resoconti della Commissione Difesa, sarebbe senza alcun dubbio una soluzione accettabile, stanti le peculiarità specifiche svolte dalla componente civile nei settori di eccellenza, in un Dicastero complesso quale è la Difesa.
Inoltre, considerato lo stato di disagio del personale appartenente alla 1^ Area Funzionale, manifestato di recente sotto il Ministero della Funzione Pubblica, in quanto discriminato sia per l’impossibilità di partecipazione delle progressioni economiche avendo raggiunto la posizione apicale, che per l’impossibilita di poter partecipare al bando di mobilità, in quanto vincolato dalle esigue posizioni disponibili in dotazione organica degli Enti, riteniamo fattibile il passaggio della seconda Area per Tutti, tenuto conto delle mansioni superiori svolte dalla totalità degli interessati.
Infine, per quanto concerne i percorsi formativi finalizzata al ricambio generazionale, con particolare riferimento all’area industriale e tecnico-operativa, si ripropone la riapertura immediata delle Scuole Allievi Operai, mediante l’utilizzo delle Maestranze, quali formatori. Proposta accolta in parte dalla S.V. che non soddisfa totalmente la scrivente O.S. a causa del modesto numero previsto nel piano triennale delle assunzioni.
È del tutto evidente che l’esiguità del numero delle assunzioni, a ns. avviso, comporterebbe l’inevitabile ricorso alla “esternalizzazione” privata delle attività manutentive, con conseguente incremento della spesa pubblica.
In attesa di cortese riscontro, si porgono Cordiali saluti.
Coordinamento Nazionale USB P.I. Difesa