Sono passati otto mesi dall’ultimo incontro tenutosi con l’Amministrazione sulle progressioni economiche, “grazie” al blocco della trattativa imposto dalle altre OO.SS, e purtroppo dobbiamo prendere atto che sta diventando concreta la possibilità che, dopo il 2016, anche il 2017 si concluda senza avviare il percorso per gli sviluppi economici.
Non sono bastate le circa 10.000 firme dei lavoratori di tantissimi uffici che, in questi mesi, hanno chiesto di riaprire il tavolo sui passaggi di fascia utilizzando tutte le risorse fisse e ricorrenti disponibili.
E’ da mesi, infatti, che l’USB chiede di mettere sul piatto tutti i fondi fissi e ricorrenti disponibili (circa 40 milioni di euro) per avviare il percorso, anche quando, il 14 dicembre 2016, CGIL, CISL, UIL e SALFI avevano firmato un protocollo di intesa che destinava a tale scopo meno della metà dei fondi (solo 17 milioni) e garantiva all’Agenzia circa 11 milioni di euro del nostro salario accessorio per pagare posizioni organizzative e incarichi di responsabilità lievitati in questi anni fino ad arrivare ad essere l’11% del personale.
Anche nella riunione di venerdì abbiamo chiesto di riprendere la trattativa sui passaggi di fascia con tutte le somme a disposizione che potrebbero essere poi integrate se dovessero arrivare altre risorse fisse e ricorrenti.
Ma, ancora una volta, l’incontro ha registrato un buco nell’acqua perché CGIL, CISL; UIL, SALFI e FLP continuano a subordinare la riapertura del tavolo sugli sviluppi economici allo stanziamento di ulteriori risorse che dovrebbero scaturire da un emendamento che potrebbe (il condizionale è più che mai d’obbligo) essere presentato in questi giorni.
Non siamo nelle condizioni di prevedere se quell’emendamento sarà presentato o meno e, soprattutto, a quale prezzo:ciò che abbiamo ribadito al tavolo è che la battaglia per reperire ulteriore risorse avrebbe dovuto affiancare e non sostituire un accordo sulle progressioni economiche per il 2017.
Pensiamo che si stia perdendo un treno importante per riuscire, nel giro di due o tre anni, anche con lo stanziamento di nuovi fondi, a completare il percorso per tutto il personale.
Dopo tanti mesi di blocco delle trattative sono infinite le questioni che si sarebbero dovute affrontare.
E’ stato firmato, anche da USB, l’accordo relativo all’acconto sull’indennità di front office per il 2017: i criteri sono gli stessi degli anni precedenti e verrà contrattato a livello di posto di lavoro.
Successivamente ci è stato comunicato che la Direzione Regionale del Lazio non è interessata a mantenere l’indennità di sportello per gli uffici di Roma.
I lavoratori ricorderanno senz’altro, la forte opposizione di USB all’estensione dell’orario di apertura degli sportelli, culminata con un riuscito sciopero degli uffici di Roma.
In realtà nel lontano 2011, con un pessimo accordo sindacale siglato da Cisl, UIL e Salfisi è consentito di allungare l’orario di apertura dello sportello al pubblico dietro un compenso (10 euro) per la rinuncia alla flessibilità: ora vogliono mantenere il medesimo orario senza però retribuire i lavoratori!
Era quello che avevamo paventato subito a ridosso di quell’accordo che definimmo un “accordo che sanciva l’indennità di rinuncia ai diritti” ed è quello che ora si potrebbe drammaticamente materializzare…
Non c’è che dire, la lungimiranza non è certamente il loro forte…