Effetto Mastrapasqua. A sentire le parole del Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi e, soprattutto, del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, intervenuti ieri alla presentazione del Rapporto annuale sull’attività dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, nella Sala della Lupa all’interno del Parlamento, sembrerebbe che prima del Commissario Straordinario l’INPS fosse una delle tante strutture pubbliche da riformare alla radice, percepita come obsoleta ed inefficiente. Entrambi hanno sottolineato come in soli 200 giorni il Presidente Mastrapasqua abbia cambiato radicalmente l’Ente. Gianni Letta ha parlato addirittura di una “vera rivoluzione” e di una “ristrutturazione profonda”. Il Ministro Sacconi si è affrettato a dichiarare che, dati i buoni risultati, si provvederà sicuramente a prorogare la gestione commissariale.
Si è sottolineato come l’INPS sia il 1° Ente previdenziale in Europa per servizi erogati e con un numero di dipendenti largamente inferiore a quello di Enti similari. Il bilancio dell’INPS è secondo solo a quello dello Stato e nel 2008 presenta un bilancio finanziario attivo di 11 miliardi di euro. Gli esponenti di governo hanno dichiarato che l’INPS è anche 1° nella riforma della Pubblica Amministrazione, avendola già avviata in concreto con ottimi risultati.
Il Commissario Straordinario nella sua relazione ha inanellato dati significativi, a dimostrazione di una mole enorme di lavoro e di servizi erogati. Ha annunciato per il 2010 l’UNI-MENS, una dichiarazione che riunirà E-MENS, DM 10, 770. Si è detto fiducioso di recuperare almeno 200 milioni di euro dal piano straordinario di 200.000 visite riguardanti l’invalidità civile. Ha lodato il lavoro degli ispettori di vigilanza, sottolineando la loro funzione non repressiva ma di approccio preventivo e di servizio verso le imprese. Ha citato Gianni Billia, esaltandone le qualità e le doti di lungimiranza, quasi a voler tracciare una linea di continuità con il compianto manager dell’INPS. Sul sistema previdenziale ha chiesto cautela al governo, evitando frequenti interventi che finiscono per alimentare la paura e la sfiducia tra i lavoratori. Il Ministro Sacconi ha rassicurato che non sarà toccata l’età pensionabile, sottolineando che in un momento di crisi “la pensione continua a svolgere il ruolo di ammortizzatore sociale”. Il Commissario Mastrapasqua ha terminato il suo intervento richiamando le tre parole che guideranno l’attività dell’Istituto: fiducia, tutele, servizi.
Tutto bene, quindi? L’INPS sembra aver trovato il giusto modo di comunicare all’esterno la propria attività, avviandosi a riconquistare un ruolo di primo piano all’interno del Welfare del Paese, quello che a noi piace continuare a chiamare lo Stato Sociale. I Tg nazionali, all’ora di pranzo, hanno aperto tutti con le dichiarazioni di Sacconi e Mastrapasqua sulle pensioni, dando ampio risalto all’incontro organizzato in Parlamento. Qualcuno, a questo punto, avrà già inviato un messaggero in via XX Settembre, per avvertire il Ministro Tremonti che all’INPS vanno restituite le risorse economiche tagliate con la Legge 133/2008. Ci sarà stato sicuramente un errore, il governo non era stato avvertito dei compiti e dell’enorme lavoro svolto dai dipendenti dell’INPS… Ma questo è solo un film. Tanto è vero che in serata il Ministro Brunetta tornava ad attaccare i lavoratori dell’INPS nel corso della trasmissione Exit. Ma anche stavolta è certo che l’Ente non replicherà.
La realtà è che al di là del tono “pacato e concreto” della relazione del Commissario Mastrapasqua, come definito dal Sottosegretario Gianni Letta, a noi i conti non tornano. Non siamo d’accordo, ad esempio, sul ruolo che si vuole far svolgere agli ispettori di vigilanza, sempre più fortemente vincolato al potere politico e marcatamente subalterno alle imprese. Il piano 2009 degli accertamenti, scaturito dalla circolare del Ministro Sacconi, chiarisce bene questo aspetto, quando, chiamando in causa la grave crisi economica in atto, prevede una riduzione del 17% delle verifiche ispettive e concentra l’attenzione su aziende etniche e cooperative, con il malcelato scopo di colpire il lavoro degli immigrati.
Stimare preventivamente, come fa il Commissario Mastrapasqua, un risparmio di almeno 200 milioni di euro sulle spese per l’invalidità civile, che dovrebbe derivare dalle verifiche straordinarie, significa affermare che la maggior parte delle invalidità sono false, a dispetto di quanto accertato dalle commissioni delle ASL o dai vari tribunali interessati, nonché a dispetto del ruolo esercitato dalle associazioni di categoria dei disabili.
Il Commissario Straordinario dichiara, inoltre, di aver abbassato l’età media dei dirigenti generali e di aver ridotto il numero di direzioni centrali, in nome del risparmio di spesa e di una migliore razionalità organizzativa, ma tace sulla rimozione dall’incarico di direttori centrali che ancora non hanno maturato i quarant’anni di contribuzione ed ai quali si stanno retribuendo progetti da dirigente generale inventati di sana pianta, mentre al loro posto sono stati nominati nuovi direttori centrali. Oltre che una colpevole omissione, ci sembra che siamo di fronte ad uno sperpero di risorse economiche pubbliche che non trova giustificazione. Si voleva premiare qualcuno ed epurare qualcun altro, questa è la desolante verità.
L’INPS potrà anche aver ottenuto visibilità positiva da questa presentazione del Rapporto annuale sull’attività del 2008 ed il Commissario Mastrapasqua gli onori della ribalta, ma le risposte che arrivano ai lavoratori, che sono da sempre i veri artefici dei risultati positivi raggiunti dall’Ente, continuano ad essere inaccettabili. Nessuna rassicurazione sugli incentivi del 2009. Un progetto di nuovo assetto organizzativo, frutto di scelte unilaterali, che scarica sulle agenzie il peso della produzione, a fronte di una costante diminuzione di personale. Una produttività 2009 imposta dal centro senza alcun confronto con le rappresentanze sindacali. Oltre al taglio di 196 milioni di euro dovuti alla Legge 133, il Fondo 2009 è tagliato di altri 24 milioni di euro per finanziare in parte quei 48 milioni di euro di straordinario che finiranno per alimentare il conflitto nelle sedi tra quanti accederanno o meno a questo salario aggiuntivo, con una probabile penalizzazione economica soprattutto delle lavoratrici. L’avvio del progetto EMOTICON, previsto per il 23 marzo nelle sedi INPS di Aosta, Lametia Terme e Catanzaro, senza alcuna contrattazione con le organizzazioni sindacali, rappresenta un’offesa ai lavoratori, gettati in pasto ad un’utenza inferocita e incompetente pur di esaudire i desiderata del Ministro Brunetta. Infine una domanda: avere un residuo di bilancio per spese per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro (cap. 5U1104052) pari ad € 12.859.963,61 per interventi previsti e finanziati ma non effettuati, è un modo per rimpinguare l’attivo di bilancio?
Non c’è un buon clima nell’Istituto e non siamo certo noi a soffiare sul fuoco, ma un’amministrazione che rifiuta il confronto vero, che si circonda di signorsì, che confida nella rassegnazione generale per poter imporre le proprie scelte senza opposizione. Nonostante si tenti di isolarci noi ci siamo e continueremo a far sentire la nostra voce, senza condizionamenti, senza paura. A voi chiediamo di sostenerci, concretamente, riscoprendo quell’unità della base che ha portato in passato i lavoratori ad ottenere importanti risultati positivi.